Il Canada cerca una nuova star di Aldo Rizzo

Il Canada cerca una nuova star Non è facile la successione a Pierre Trudeau: un avvocato «che somiglia a Cary Grant» sembra il favorito Il Canada cerca una nuova star Il partito liberale deve scegliere l'uomo che sostituirà fra tre mesi il «premier con il fiore all'occhiello» che ha governato per 16 anni il Paese - Non tutti lo hanno amato (alcuni Io hanno addirittura odiato) ma adesso vogliono trovare qualcuno che gli somigli - Dietro la «guerra dei divi» si agitano i problemi di una società industriale entrata nell'aristocrazia delle grandi potenze $ ì Entro tre mesi il Canada avrà un nuovo primo ministro. Per altri Paesi potrebbe essere una notizia di modesto interesse, un fatto di routine. *Ma in Canada chi sta per lasciare 11 potere, di sua spontanea volontà, e il decano del governanti, non solo nazionali, ma di. tutto l'Occidente e anzi di tutto il mondo, fra quelli Uberamente eletti, E questo è un primo motivo .d'interesse, Esce di scena un personaggio di fama mondiale, al quale non è facile, per il . partito liberale, trovare un : successore, che sappia poi ;,.reggere la sfida con l'opposl- tlone conservatrice, stanca di ssere tale dal 1963 (salvo una arentesi di nove mesi, tra ili -r979 e 11-1980). $ Poi il Canada non è più 11 ' Paese favoloso, ma remoto e in fondo Irrilevante, di venti o trenta anni fa. E' uno del * -'sette maggiori Paesi Industriali dell'Occidente, Giappone incluso. Le sue scelte politiche, e ancor più polltlco.. economiche, incidono dlret- tamente su tutto il sistema ..■internazionale. Ed 6 cresciu"to, pur nell'indiscussa fedeltà "alla Nato, 11 peso specifico della sua diplomazia. Di questi progressi nessuno porta il merito, obblettlva- 3 mente, più di chi Io governa dal 1968. Pierre Eiiiot Trudeau, 64 anni, del quali 19 in politica e 16 al potere, dopo; una prima fase come collaboratore dell'altro famoso pre-i mier liberale, Lester Pearson.Awocato, professore di diritto, erede di una fortuna familiare fondata sul petrolio. Personaggio eccentrico, anche. Il suo abbigliamento •studiously casual*, come lo definiscono gli stessi canadesi (e anche quando è ortodosso o convenzionale, ravvivato dal grosso fiore all'occhiello). I suol amori, anche nell'età mature. Il suo stesso matrimonio con Margaret Sinclair, che si autodefiniva «una hippy fallita: Le sue campagne elettorali spregiudicate e magari chiassose, all'americana. Però un senso fortissimo del •sogno canadese*, fare una nazione, e una nazione che conta, di un Paese fondamentalmente anomalo, in cui, per dire, 11 67 per cento degli abitanti parla solo Inglese e il 19 per cento solo! francese. Lui si esprime, nei discorsi ufficiali, parlando uri po' runa e un po' l'altra lin-i gua. Due sue frasi famose:1 «Affo madre è anglo-canadese, mio padre franco-canadese, lo sono canadese*. E, riferendosi a un certo «basso profilo»1 della vita politica In Canada: • Volete una nazione o una confederazione di shopping centers?.. Il senso, infine, della precarietà della ricchezza e della «felicità» canadese in un mondo lacerato da contraddizioni e squilibri: «La più grande minaccia al Canada non verrà dagli investimenti stranieri o dalle ideologie o dalle armi straniere. Verrà da quei due terzi della popolazione mondiale che sempre meno riescono a trovare un decente livelle di vita*. E la sua ultima Iniziativa diplomatica rivolta a smuovere le' superpotenze dall'assuefazione all'incubo nucleare: viaggi a Est e a Ovest nel tentativo,' vago ma generoso, di riunire attorno a un tavolo tutti 1 possessori della «bomba». Un slmile personaggio, in fondo, i canadesi non lo hanno mal molto amato (alcuni lo hanno adddlrlttura odiato). Ma lo hanno tenuto al potere per più di tre lustri. E ora che si tratta di trovargli un successore, mostrano di cercare qualcuno che, in un certo senso, gli somigli In entrambi 1 maggiori partiti. I conservatori ebbero già l'anno scorso 11 problema di eleggere un leader, al posto di quel Joe Clark che, nel maggio del '79, era inopinatamente riuscito a battere Trudeau, ma non aveva saputo approfittarne, talché lo sconfitto era stato plebiscitariamente riportato al potere nove mesi dopo. Il prescelto fu BrianMulroney, un uomo estraneo al professionismo politico (non era neppure deputato, è riuscito a farsi eleggere, dopo, in un'elezione suppletiva); ma personaggio di grande charme, Industriale di successo, relativamente giovane (ora ha 45 anni), immancabilmente battezzato •Kennedy canadese*. I liberali stanno maturando adesso la scelta. Ma, a conferma della tesi che un •Paese senza passioni* si lascia attrarre solo da up •divo», sembrano orientati a preferire John Turner, un grande avvocato sulla cinquantina •che somiglia a Cary GranU, al più modesto, almeno in apparenza, ministro dell'Energia, Jean Ohre- tlen. E fra gli outsiders è ben piazzata una donna, naturai mente bella, che si chiama Iona Campagnolo, già mini' stro dello Sport. Naturalmente po', dietro la «guerra del divi», ci sono problemi concreti e seri, anche nel «Canada felix*. Se è entrato nell'aristocrazia delle potenze industriali, dopo una lunga fase agrlcolo-mlnera ria, 11 Paese ne ha assorbito anche i contraccolpi economici e le tensioni sociali. II. Canada ha risentito relativamente della crisi petrolifera, giacché é autosufficiente per 1175 per cento, ma non ha potuto evitare le conseguenze della recessione mondiale. La disoccupazione è oggi il problema maggiore (attorno all'i! per cento). Ma l'economia, in generale, paga lo scotto anche di una lunga fase di conflittualità interna, che ha aumentato i costi e ha diminuito la competitività dei prodotti canadesi E' poco noto, ma, nel decennio 19721982, il Canada è stato secondo solo all'Italia nella classili ca mondiale degli scioperi e tra il 1980 e II 1982 6 stato addirittura primo. Fra i canadesi non vige la prassi della concertazione sociale, del coinvolgimento del sindacati nella strategia economica. E ora, mentre si aspetta 11 cambio della guardia (benché la situazione vada migliorando, anche per effetto della ripresa degli Stati Uniti, che assorbono 11 67 per cento delle esportazioni canadesi), si pone un di' lemma: instaurare anche 11 un dialogo generalizzato con le forze sindacali, oppure stringere 1 freni del controllo sociale, in chiave .thatche rlana» e «reaganlana»? Le probabilità di ritorno dei conservatori al potere nelle ormai imminenti elezioni (al massimo tra un anno) potrebbero essere legate, oltre che a un'esigenza fisiologica di ricambio e di alternanza, dopo più di vent'annl di egemonia liberale, al consolidarsi di un'ipotesi di svolta a destra, C'è una premessa nel successo di un leader locale (William Bennett nella Britlsh Columbia), che ha vinto le elezioni promettendo tagli drastici alla spesa pubblica e un ridimensionamento generale delle strutture assisten¬ ziali, e ora sta tenendo fede ai suol impegni, Ma chi conosce bene il Ca-, nada stenta a credere alla possibilità di una tale svolta! sul plano nazionale. I canadesi, di entrambi 1 partiti, sono essenzialmente pragmatici. Vogliono l'economia di mercato, ma sono anche abituati a una forma ragionevole di sicurezza sociale, garantita dallo Stato. Inoltre la situazione economica, come si è detto, va migliorando. I conservatori, favoriti dai sondaggi, potrebbero allenarsi molte simpatie promettendo •lacrime e sangue». Il Paese resta un grande serbatolo di materie prime. Anche la questione etnica va perdendo forza. Il separatismo «francofono» del Quebec sembra avere esaurito la sua spinta radicale. E' In declino l'astro di René Levesque, il capo del Parti Qué bécols, mentre sale quello del moderato Robert Bourassa, che difende la «specificità» del Quebec, nell'ambito dello Stato federale canadese Insomma molti problemi, ma relativi, da affrontare con calma e senza drammi, te' nendo conto alla fine, magari Inconsciamente, di chi ha più charme fra quanti si offrono di risolverli. Trudeau Intanto esce di .scena, ma, dicono, non del tutto, perché fuori dalla scena non sa e non pud vivere. La segreteria generale dell'Onu? Per questo avrebbe preso certe distanze, ultimamente, dalla politica estera di Washington. Lascia, In ogni caso, a Ottawa una buona i eredità. [ Aldo Rizzo Ottawa. Pierre l'Ilio» Trudeau, premier dimissionario dopo 16 anni al potere (Tel. United Press) d lt f BiI libli t ttl E f li tid è b