Quanta Italia riunita per quella misera rete

Quanta Italia riunita per quella misera rete Quanta Italia riunita per quella misera rete dal nostro inviato STRASBURGO — Si impara più Italia in una sera di Coppa delle Cappe a Strasburgo, Juventus contro qualcosa di fin-' landese, elite in un anno a Rimini tedesca, Roma pelìegrinosa, Torino sabauda. Qui ci sono proprio tuta i nostri della diaspora, il piegatolo dell'Alsazia, il minatore della Lorena, l'operalo della Renania, il cameriere della Svieeera. E dietro ad ogni persona si indovina una moglie paziente e leggermente dolente lasciata a casa in un Paese ostile, freddo in molti sensi, dente italiana a migliala, gente che si proclama anche del Miìan, dell'Inter, della Roma, del Napoli, ma che è qui vestita da Juventus o addirittura da Italia, bianconera o tricolore, arringata dall'altoparlante (mMessieurs les tifosi italiens, bonsolr.), siringata di birre ghiacciate e salsicciotti ardenti. Quanta Italia anche, come dire?, corporale, siamo tuta piccoli e bassi e tondi e in. genere bruta, fata subito grassi dal primissimo benessere, e presto stanco lo sbandteratore che si dà da fare in campo con enorme drappo bianconero. Vengono diffuse canzoni in italiano, da Sarà perché ti amo in giù, cantano I ricchi e l poveri, ricchi i francesi e poveri noi, o ricchi noi e poveri l finlandesi di questa squadra che si chiama chissà come, su Haka le versioni concordano, poi è Valkeakoski o Valkeakoska o Valkeakosta o Valkeakosten. Un giornale sportivo italiano ha cinque invlatt speciali, tre giornalisti italiani hanno seguito gli allenamenti del finlandesi in Portogallo, e tutto questo mentre la Finlandia, Paese notoriamente povero di tradizioni e sensibilità sparava, a Strasburgo e solo a Strasburgo ha mandato tre giornalisti in tutto. . In proporzione di dieci a uno nei riguardi del francesi, i tifosi italiani (ventimila?) nello stadio bello e lindo chiamato Melnau, già rinfrescato per il campionato europeo, si impossessano oralmente di Platini, sottraendolo ai francesi. Platini è di \Joeuf, Lorena, in alto a sinistra sulla caranò, la Lorena sta all'Alsazia come il Trentino sta all'Alto Adige, Platini perà si è stufato di spiegarlo e cosi è diventato .enfant du pays; ma non per l francesi, per gli italiani al quali place pensarlo emigrante come loro, incarnato per tempo nel nonno Francesco che sali da Agrate Con- turbla fin qui e anzi più su, per fare il muratore. „ La partita, finalmente, la Juventus in maglia gialla con bordini blu e calzoncini blu, colori torinesi, In omaggio a Diego Novelli, i finlandesi In bianco bordato di nero, con pantaloncini neri. La gente italiana, cioè quasi tutta la gente, impegnata a seguire la partita con un'attenzione morbosa, quasi sessuale per la squadra bianconera. Una specie di ritomo all'utero (di chiunque, direbbe Woody Alien, appunto per gli italiani di Milan e Inter eccetera che qui all'estero tifano Juventus). Si aspetta il gol bianconero, ma Inconsciamente non si vuole il gol, quasi significasse la fine del divertimento, dell'attesa. L'arbitro danese Nielsen, l'unico vero scandinavo in campo (i finlandesi a rigore non sono scandinavi, hanno nomi cantanti da gnomi e alcuni sono pure piccoletti), opta per il gioco Diri ioide, i finnici operai di carttérd'ncapprofittano. La parata nell'insieme è più divertente del previsto e anche del temuto, la gente prende a fischiare i pochi errori dei finlandesi e questo significa, in fondo, rispetto e quasi paura. Oli italiani immigranti sono interessati, divertiti ma anche tesi. Un po' meno divertiti quelli d'Italia, che per una partita a priori vacua hanno speso una cifra con cui iSl manterrebbe per un anno una famiglia media del Bangladesh, e vorrebbero reti, supremazia palmare, Plattni mago, Bonlek cavallo da corsa. Al 28' finalmente Platini è leonardesco, disegna da solo tutta un'azione, prepara per Bonlek un colpo di testa artistico e anatomico insieme, il portiere finlandese prende il pallone sul plesso solare, lo ferma senea neppure saperlo. Finisce il primo tempo sullo 0-0 che a pensarci bene e la massima cosa da raccontare, la più affascinante, la meno attesa, la più sconvolgente. Platini al 45', da vero artista, rinuncia persino ad un gol già fatto. E l'articolo può anche finire qui, 45' di difficili stupori anziché di facili evviva sono un buon affare, sul piano narrativo. Nel secondo tempo il gol, uno solo e povero, e dopo che la Juventus e l'arbitro si erano impegnati a fondo per favorirei finlandesi e salvare l'incasso per il ritorno: proprio alla fine la partita è uscita dalllncantamento e dall'atletica leggera (bellissimo il rush dei finlandesi sull'uomo) per entrare nel solito calcio. «mai I G,&n Paolo Ormezzano

Persone citate: Diego Novelli, Paolo Ormezzano, Sarà, Woody Alien