Con italiani e finnici al carnevale d'Alsazia di Gian Paolo Ormezzano

Con italiani e finnici al carnevale d'Alsazia Con italiani e finnici al carnevale d'Alsazia DAL NOSTRO INVIATO STRASBURGO — Ebbene jjl, nelle esperienze composite della più.e meglio 'amata squadra italiana di calcio si incasella adesso anche Strasburgo, quarti di. finale di Coppa delle Còppe, in una vicenda helzappopptnlana che porta la Juventus di Torino, Italia, a giocare stasera nella Francia alsaziana, cioè abbastanza tedesca, una partita contro i finlandesi di una squadra che si chiama Haka Valkeakosken. Le vie dei signori sono infinite, in questo caso i signori della fabbrica tedésca di indumenti sportivi con sede massima presso Strasburgo hanno voluto qui, premio ai loro schiavi che lavorano felici a cottimo, una partita che non si poteva giocare in Finlandia per via dei ghiacci, a Montecarlo, sede auspicata dalla Juventus, per eccessiva vicinanza a Torino. E allora Strasburgo, stadio modernissimo (la Juventus ha ordinato una serie di fotografie architettoniche, da smistare magari a Diego Novelli per un nuovo impianto torinese), SO mila posti dei quali probabilmente 20 mila rtenpiti stasera da: 1) francesi amanti del bel calcio; 2) francesi innamorati del francese Platini; 3) lorenesi (la Lorena è qui vicina, in alto a sinistra) innamorati del lorenese Platini; 4) italiani lavoratori in Francia; 5) italiani lavoratori nella vicinissima Germania; 6) «aliarti dall'Italia, con aerei e torpedoni; 7) finlandesi dalla Finlandia, idem. Tifo specialmente juventino prevedibilissimo, gelo meteorologico sicuro, anche se Strasburgo è senza neve. A pensarci bene, è tutto un bel manicomio. Nessuna spiegazione sufficiente per legittimare un'attesa maniacale die comunque c'è. Il giornalista è qui per narrare il manicomio, non per criticarlo ó giustificarlo. La squadra finlandese, prima del suo Paese a pervenire ai 'quarti» della Coppa delle Coppe, non gioca seriamente da mesi, per via del gelo, si è preparata con alcuni giorni di Portogallo, due sconfitte contro squadre guitte e un pareggio contro i danesi del Hvidovre, la scorsa stagione malmenati dalla Juventus in Coppa dei Campioni. La quale Juventus fa finta di temere l'Haka eccetera e stasera farà finta di battagliarla: anche per salvare lincasso del ritorno, a Torino. Ieri, serissimamente, i bianconeri si sono allenati a Molshelm, 25 chilometri da Strasburgo, campo parrocchiale presso un fiume ma soprattutto presso il loro albergo. Intorno mille fra beduini, uomini ragno, cicisbei, etere, sceicchi, pascià, marianne, damine con i baffi, Van Gogh con i seni. E' Carnevale, quasi tutti travestiti i ragazzi e le ragazze d'Alsazia, aiutati anche a disertare le scuole da uno sciopero. I finlandesi intanto si allenavano presso Strasburgo, mattino e pomeriggio. I cieli di entrambe le squadre solcati da aerei militari supersonici e da voci di trasferimenti. Boniek è nervoso, Platini nervosissimo: vero che Robson ecc. ecc.? Sapete che Rummenigge ecc. ecc.? Che bellezza, che poena. Un po' di retorica economica, anche: per quelli della Juventus premio di milioni, è pur sempre un quarto di finale; per quelli dell'Haka, se passano, maglie di Rossi, Platini e Boniek, secondo i meriti, prendere e ringraziare iddio, sono tutti operai di una cartiera di 8 mila lavoratori in una città di 23 mila abitanti, soltanto il portiere di riserva non è un operaio, è spazzino. Due mondi, e in mezzo il nostro campiello giornalistico. Boniek seccato con Platini per pareri gentili su Robson, Platini furioso con il mondo per notizie sui fondi neri dei Saint Etienne? Ipotesi: ma Boniek rideva, Platini anche. E noi, intorno, seccati che quelli li ridessero dei nostri giornalistici affanni. Gian Paolo Ormezzano

Persone citate: Boniek, Diego Novelli, Rossi, Van Gogh