Dirigenti di cinque tv a giudizio per aste sul video senza licenza

Dirigenti di cinque tv a giudizio per aste sul video senza licenza Secondo il pretore le emittenti devono munirsi di autorizzazione della questura Dirigenti di cinque tv a giudizio per aste sul video senza licenza Al processo, fissato per il 12 maggio, compariranno come imputati amministratori e responsabili delle vendite per Videouno, Canale 68, Videogruppo. Telemanila e Rts Subalpina Non sono tutte legali le aste televisive. A farne le spese saranno, oltre al direttori di cinque emittenti tv torinesi, gli amministratori e i responsabili delle aste e persino un monsignore. E' di Ieri la decisione del pretore Pio Ouarna di rinviarli a giudizio per contravvenzione all'articolo US del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. ' Al processo, fissato per li 12 maggio prossimo, compariranno nella veste di Imputati per Videouno, Giuseppe Gabelli, responsabile della televisione, l'amministratore Enrico Buemi e 11 responsabile delle aste Francesco Montinone; per Canale 68 l'amministratore Oiovannl Recalca,ti, 11 titolare delle vendite, Pietro Tartaglino; per Vfdeo■ gruppo, il direttore Sergio Rogna, l'ammlnlstratrlce Maria Teresa Fissore e 11 direttore delle aste Armando FenogUo; per Telemanila, 11 responsabile Giuseppe Maffl, l'amministratore - Orazio D'Andrea e Anna Giardini dell'agenzia di vendita «Centro artistico milanese»; per Rts Subalpina, monsignor Michele Enrlone e U direttore delle aste Bruno Zambon. Che le aste televisive, diventate In questi ultimi tempi una moda, andassero regolamentate, era un principio accettato dagli operatori del settore, almeno dal più seri. Il pretore di Sassari, che per primo aveva sollevato 11 problema nel febbraio '82, aveva stabilito che le emittenti private che Intendono trasmet. tere aste televisive devono essere munite di licenza - Per 11 pretore Ouarna «è opportuno che per le vendite all'asta organizzate dalle emittenti private ci sia almeno il filtro del controllo della questura». Quando aveva cominciato l'Inchiesta nel gennaio '83, il magistrato si era chiesto: «/n che misura sono garantiti gli acquirenti? Sono tutte reali le offerte che vengono lanciate attraverso una telefonata?». Sollecitate a munirsi della licenza da par-' te della polizia alcune emittenti hanno ottemperato all'ordine, altre no. Il rinvio a giudizio di Ouar¬ è e e a a o o a a -' ¬ na ha colto ieri completamente impreparati I più diretti Interessati. Afferma il direttore di Videogruppo, Sergio Rogna: •Avevamo sospeso le aste quando è scaduta l'autorizzazione della questura, nel giugno scorso. Non sapevo di essere Imputato, perché credevo che la questione fosse superata. Trovo sconcertante che sugli schermi torinesi passino tranquiUamentele aste fatte da emittenti lombarde o piemontesi ma non con sede a Torino. Sembra insomma che qui Ut questura abbia adottato un criterio particolare». aiil o, oen o, ononti a meeSpiacevolmente stupito anche l'amministratore di Videouno, Enrico Buemi: «Le nostre erano proposte di vendita più che aste vere e proprie. Non c'era per l'acquirente l'obbligo dell'acquisto e nemmeno il deposito cauzionale. Quando abbiamo avuto la diffida, abbiamo sospeso le aste. Anche se rendeva abbastanza, il gioco non valeva la candela». * Tra 1 rottami provenienti dalla Francia, ammassati nello stabilimento Flnsider in corso Regina Margherita 400, è stato trovato un proiettile d'artiglieria.

Luoghi citati: Francia, Sassari, Torino