Israele: ormai Gemayel è schiavo di Damasco (e i caccia bombardano) di Giorgio Romano

Israele: ormai Gemayel è schiavo di Damasco (e i caccia bombardano) Dura reazione dopo la rottura del trattato Israele: ormai Gemayel è schiavo di Damasco (e i caccia bombardano) NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — «// potwmo libanese si è arreso al diktat della Siria. In questa nuova situazione Israele saprà trovare da solo i modi per. garantire la sicurezza della sua frontiera settentrionale: La decisione ufficiale del Libano di abrogare 11 trattato del 17 maggio con Israele non ha colto di sorpresa 11 governo di Gerusalemme e Avi Pazner, il portavoce del primo ministro, ha letto una dichiarazione che forse era pronta già da qualche giorno. Una presa di posizione dura, lllu- strata mentre 1 caccia con la stella di Davide tornavano alle loro'basi dopo due raid contro basi di fedayn palestinesi in territorio libanese. Un'azione decisa prima della denuncia del trattato da parte dt Gemayel ma che dimostra come Israele stia già •provvedendo con i suoi meseri- alla difesa della sua sicurezza. Il portavoce del primo mlrtstro ha detto che Israele è or mei Ubero da qualsiasi Impegno e che la capitolazione politica dt Gemayel all'Interferenza siriana dimostra come 11 Libano abbia perso la sua Indipendenza. Israele, Inoltre, riafferma che dovrà provvedere alla propria sicurezza come crederà opportuno «dato che il Libano non è in grado di mantenere i suol impegni internazionali e di impedire che le sue regioni meridionali tornino ad essere una base di operazioni per t terroristi: Il portavoce ha poi confermato «la simpatia di Israele per il popolo libanese e la sua decisione di mantenere i rapporti con gli amici che ha In quel Paese», quasi a sottolineare la dlstlnslone tra governo di Beirut e le diverse componenti politiche Ubane si, alcune delle quali affatto ostUl ad Israele. Nonostante questa presa di posizione ufficiale, si può presumere che Gerusalemme cercherà delle nuove Intese col Libano: già domenica scorsa 11 premier aveva con' vocato alcuni ministri per di scutere l'opportunità di con tatti con Beirut, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza della sua frontiera settentrionale. Non è chiaro se ci sono stati degli approcci da parte di Gemayel ma U fatto che il coordinatore Israeliano a Beirut, Uri Lubranl, abbia partecipato alla riunione di domenica, sembra indicare l'esistenza di questi contatti. Sebbene formalmente U governo di Gerusalemme affermi che è libero di agire come meglio crede, in pratica è interessato a discutere un accordo sostitutivo per la salvaguardia del suo territorio ed è Blgnlflcatlvo che domenica sera U ministro Burg avesse detto: «Quel che conta non è tanto un documento quanto la realtà». I due raid dell'aviazione compiuti ieri mattina — al quali, secondo le radio libanesi, hanno partecipato dodici cacciabombardieri «Kflr — hanno preso di mira un edificio di tre plani vicino ad Aley (secondo 1 servizi d'informazione israeliani usato come base dal guerriglieri palestinesi) ed altri obiettivi del fedyan nel pressi di Ban dum. Entrambe le cittadine si trovano lungo l'autostrada Beirut-Damasco nella parte del territorio libanese sotto 11 controllo delle truppe siriane Giorgio Romano

Persone citate: Avi Pazner, Burg, Gemayel