La musica del Novecento in volo di Massimo Mila

La musica del Novecento in volo A Genova due atti unici di Petrassi e Dallapiccola diretti da Massimo Pradella La musica del Novecento in volo Ingegnosa accoppiata di due opere moderne su uno stesso tema • Gabriella Ravazzi unica voce femminile - Progresso anche del pubblico, che applaude DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — Il consueto problema deH*.«opera moderna» da inserire in cartellone, quest'anno 11 Teatro Comunale dell'Opera l'ha risolto con un'ingegnosa accoppiata d'atti unici di Petrassi e Dallapiccola (uno del quali compie, e l'altro compirebbe quest'anno, ott ant'anni), atti unici curiosamente collegati da un filo estrinseco, e cioè dal fatto che 1 soggetti di entrambi riguardano il volo, con o senza motore. Come data, Volo di notte di Dallapiccola e La morte dell'aria di Petrassi sono vicini e lontani, nello stesso tempo: 11 primo composto nel blennio 1037-39, 11 secondo nel 1960. Dieci anni che, a sentire le due opere cosi accostate, si scopre che hanno contato moltissimo nello svolgimento della musica In Italia. Volo di notte 6 la prima opera d'un compositore che si sta districando dalle sue radici storiche e ambientali per cercarsene di nuove, più congeniali. C'è ancora un bel po' di Puccini nella linea del canto, particolarmente una certa caduta funebre della melodia nelle cadenze tonali, che viene da JTuborro e T'orando t. E cleono alcune zaffate di Novecento italiano (Resplghl e Pizzetti) in certe eruzioni orchestrali. Questi 'segni potranno parere a certuni come un pegno, una garanzia d'autenticità del giovane compositore lanciato verso l'esplorazione- d'altri perigliosi lidi stilistici, ad altri come ultimo, abbraccio d'un angusto passato nazionale, contro il quale si erge libera nella sua autonomia una nuova concezione del mondo del suoni, felicemente sradicata dalle remore della tradizione casalinga, contro la cui eredità, il compositore esercita il diritto al'beneficio d'inventario.- Ed 6 quella concezione europèa che il compositore aveva messo a punto nella stesura cameristica delle Tre laudi. Passano dieci anni, e questi problemi non esistono piti per un Petrassi che è alla sua seconda esperienza operistica, e quarta teatrale contando l'importante incursione nel mondo del balletto. La qualità europea la musica di Petrassi, cosi Italiano e romano, non ha più bisogno di conquistarsela, è ormai natura in questo erede di Palestrlna che è andato a scuola da Strawinsky e da Hir.demllh. Volo di notte ha alle spalle, nel • romanzo di SalntExupéry, un fatto letterario di vasta portata, che rimuove temi e problemi grossi d'interesse generale: il signor Rivière, direttore d'una Compagnia di navigazione aerea, che manda a. morte 1 suol piloti in nome della causa del volo notturno, è uno spietato uomo d'affari, e può darsi che Dallapiccola volesse sotto sotto adombrarvi la truculenza del Duce, ma è antipatico soltanto come nel Don Carlo di Schiller e di Verdi è antipatico Filippo II, tiranno, si, ma perché tale lo vuole la Storia, tiranno ma con i piedi nella realta. Non 11 ha sulla terra, 1 piedi, l'Inventore che nella Morte dell'aria affronta consapevolmente la morte, ben sapendo che 11 suo avventuroso congegno non lo sorreggerà nel salto dall'alta torre in presenza di autorità, giornalisti e pubblico. Un eroe della solitudine individuale e dell'incomunicabilità, parente stretto di quegli altri campioni dell'utopia che sono Orlando furioso e Don Chisciotte, protagonisti del due balletti petrassiani. Comune ad entrambe le opere, l'ormai perfetta registrazione della scrittura orchestrale al fini drammatici, e una certa resistenza delle parole, declamate con perfetta evidenza, a farsi cantare. Nel nuovo córso imboccato dalla musica e dalla vocalità teatrale novecentesca l'evidenza di certe parole prosaiche diventa, per cosi dire, indecente.. Punto di partenza storico di questo disagio della parola 11 disastroso •onde addivenni a questa spartizione» nella visita dell'arcigna zia principessa a Suor Angelica in convento. Il Comunale di Oenova ha fatto le cose assai bene affidando le due opere alla giusta regia di Vera Bertinotti (scene e costumi appropriati di Ferruccio Villagrossl) e alla direzione di Massimo Pradella, che si è ' immerso con entusiasmo nelle due partiture, cercando di spiritualizzarne il significato ed attenuando la protervia di quel blues al margine di Volo di notte, tanto criticato ed Invece indispensabile e felicissimo tocco di colore d'epoca. ' Una stessa squadra di cantanti ha Interpretato le due opere, con la presenza di un'unica voce femminile, 11 soprano Gabriella Ravazzi, nel Volo di notte. 1 principali sono Mario Basi ola, Giorgio Tadeò, Renato Cazzanlga, Aldo Bottlon. Tutti sicuri, intonati, e abbastanza In parte come attori, non soltanto loro, ma anche gli altri che qui non si riesce a nominare, e il coro, diretto da Dante Ohersl. Quanto 11 tempo correi, se si pensa alle proteste, alle resistenze che queste opere avevano incontrato al loro apparire, considerate come 11 non plus ultra della incantablllta. Anche il pubblico ha camminato, e l'evidente merito dell'esecuzione, la buona scorrevolezza e accettabilità dello spettacolo lo ha spinto ad applaudire con discreto calore l'ima e l'altra opera. Non che i genovesi si siano convertiti di punto In bianco all'avanguardia musicale. I commenti all'uscita riflettévario un compiacimento di scampato pericolo e giravano intorno a giudizi del tipo: «Per me, era meno peggio la prima* (o viceversa). Ma insomma, anche qui, quanta strada si è fatta dalle ribellioni indignate di un tempo e dal fin de non recevoir brutalmente opposto trenta e quarantanni or sono a questi primi passi dell'opera italiana fuori dalla vecchia casa paterna con l'etichetta Verdi-Puccini! Massimo Mila I a sala piloti In una scena del «Volo di notte» di Dallapiccola: si sente ancora Puccini, ma c'è già il Novecento italiano

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