Santa Gilla, una città sepolta racconta la Sardegna medioevale

Santa Gilla, una città sepolta racconta la Sardegna medioevale Scoperta durante i lavori (subito interrotti) per costruire una strada Santa Gilla, una città sepolta racconta la Sardegna medioevale Nostro servizio CAGLIARI — Rimasta sepolta per oltre sette secoli, dopo la distruzione del 1257, Santa Gilla o Santa Igla, antica capitale del «giudicato» di Cagliari, è tornata parzialmente alla luce appena in tempo prima di essere per sempre nascosta dal cemento e dall'asfalto di una grande strada. I primi scavi I della città sepolta risalgono a otto anni fa, ma per trascuratezza, pigrizia o convinzione culturale (qualche archeologo cagliaritano ha teorizzato che 1 resti si conservano mèglio se sopra si costruiscono palazzi) ci si è resi conto solo pochi mesi fa del rischio di perdere questa testimonianza della storia sarda. n problema è stato posto da una docente dell'istituto di storia medievale della facoltà di Lettere di Cagliati, Barbara Fols, dopo una ricerca nella zona. Accertato che un'arteria di collegamento tra 11 grande porto canale di Cagliari (In costruzione vent'annt dopo la. progettazione, mentre si pongono molti interrogativi sulla sua utilità) e l'interno dell'isola sarebbe passata su quel che resta di Santa Igla. l'Istituto universitario ha chiesto un incontro fra tutte le parti interessate: Consorzio per l'area Industriale di Cagliari, Soprain- tendenze ai beni archeologici e ai monuménti, Comune e Regione. I lavori della strada sono stati bloccati per consentire nuovi accertamenti, con la fotografia a raggi infraròssi e altri mezzi tecnici, sull'insediamento archeologico e star blllre so si possa trovare una soluzione alméno con la costruzione di un trattò sopraelevato della strada. In questi vèrmini, la questione rischerebbe di ridursi ad un ennesimo problema di resti archeologici che saltano fuori appena si scrosta di qualche centimetro la terra. Il direttore dell'Istituto di storia medievale, Francesco Cesare Casula, è categorico nel rifiutare questa teoria riduttiva e nell'ai fermare che si tratta invece di un caso unico in Europa. *E' la prima volta — sostiene — che bisogna scavare per avere una completa testimoniantia su una capitale del Medioevo. Da quanto finora è venuto alla luce, un tratto di cloaca, resti delle fortificaeionl esterne, un possente basamento realieeato su un pre-esistente strato punico, alcune tombe, abbiamo la prova che, a differenza di tutte le altre costrueioni di quell'epoca, e ricollegandosi alle più antiche tecniche costruttive sviluppatesi in Sardegna, il materiale pili usato nell'edificaeione del palassi è stato la pietra. Abbiamo trovato anche blocchi delle dimensioni di due metri per due». . Questa possente città, secondo documenti che riferiscono indirettamente di Santa Igla, contava 'anche su un palazzo reale, un palazzo arcivescovile, e tre chiese, Santa Maria di Cluso, che probàbilmente era anche la cattedrale, San Pietro Pescatore e Santa Cecilia. Da un diminutivo di questo nome, nel volgare sardo che cominciava a svilupparsi, deriverebbe anche il nome di igla o Olila. La storia di Santa Igla è un emblema delle divisioni che 1 conquistatori dell'isola hanno fomentato nel sardi. Fondata tra.VH e vm secolo dopo che, per lé continue incursioni musulmane è piratesche, l'antica città romana di Karalls fu abbandonata dagli abitanti. Santa Igla venne edificata riutilizzando un antico punto di approdo dei naviganti punici, nella sicura e pescosissima laguna a ovest di Cagliari, protetto alle spalle dal colli su cui poi i pUanl costruirono il nuovo capoluogo sardo. Santa Igla diventò cosi, pian plano, 11 centro della vita, economica e politica Il « giudicato» era un vero e proprio regnò e i capi, ai quali era attribuito il titolo di «giudice», erano re («Jtufex sive rex- è scritto nel documenti storici). Oltre al «giudicato» di Cagliari, in quest'unica epoca, in cui l'Isola ebbe autonomia statuale, si costituirono 1 giudicati di Torres (o Logudoro), Arborea e Gallura. L'articolazione in quattro «giudicati» fu letale per quella fase storica perché pisani e genovesi puntarono sulle divisioni per avere 11 dominio dell'isola, E pròprio per queste lotte tra pisani e genovesi Santa Igla fu distrutta. ' Unico ad avere stretto un'alleanza con Genova, 11 •giudicato» di Cagliari, ricco e importante, al centrò del collegamenti nel Mediterraneo occidentale, dlvenpe l'obiettivo prioritàrio delle ambizioni di conquista di Pisa. Là città toscana aizzò contro quello di Cagliari gli altri tre «giudicati» e, al termine di un lungo assedio e, pare, dopo aver, concordato una resa, Santa Igla fu rasa al suolo e i suoi abitanti venduti come schiavi. Antonio Pinna

Persone citate: Antonio Pinna, Francesco Cesare Casula, Santa Cecilia, Torres