Cresce il deficit della Santa Sede per l'84 sarà di oltre 50 miliardi di Marco Tosatti

Cresce il deficit della Santa Sede perl'84 sarà di oltre 50 miliardi Documento conclusivo del Consiglio dei «cardinali finanziari» Cresce il deficit della Santa Sede perl'84 sarà di oltre 50 miliardi L'anno scorso è stato di circa 40 miliardi - La Radio Vaticana in disavanzo di 15 miliardi - Per il personale, il 60% delle spese - Discussa la transazione (circa 400 miliardi) per il caso Ior CITTA' DEL VATICANO — Sarà di SO miliardi e 621 milioni il deficit '84 della Santa Sede, di cui quindici miliardi e. 8IS milioni sono da attribuire al funzionamento della Radio Vaticana, la «voce» cattolica che trasmette in tutto 11 mondo. La notizia è stata diffusa ieri dall'ufficio stampa .della Santa Sede, in un comunicato conclusivo sui lavori del Con-, sigilo del cardinali «finanziari», terminati giovedì scorso a mezzogiorno. Il bilancio consuntivo dcll'83 dovrebbe avere registrato un deficit di non molto superiore al 40 miliardi, ma su questa cifra non ci sono conferme ufficiali. Circa 11 60 per cento delle spese è costituito dal personale in servizio e in quiescenza. Nel comunicato si accenna appena allo Ior: l'opportunità o meno di offrire al mondo cattolico una presa di posizione è stata discussa dal dieci porporati presenti, e infine si è convenuto di rimandare ad un'altra . occasione l'uscita pubblica. Cosi sólo cinque delle 46 righe del comunicato so-, no dedicate al «caso» finanziarlo più clamoroso degli ultimi tempi: «L'cmlncntlsstmo cardinale segretario di Stato Ita informato gli eminenttsslml padri sugli sviluppi avuti dalla vicenda dell'Istituto per le opere di religione e sulla st tuuslonc attuale. In proposito c'è slato ampio scambio di opinioni. A suo tempo gli organismi competenti forniranno adeguate informazioni». Oli «organismi competenti», a rigor di logica, dovrebbero essere l'Istituto opere di religione e la sua controparte bancaria, italiana o estera. La transazione — 250 milioni di dollari, 400 miliardi circa, che dovrebbe essere conclusa la .prossima settimana, riguarda iinfatti gli enti bancari, e non il Vaticano e l'Italia in quanto Stati». Formalmente, da quando la commissione mista ltalo-vatlcana ha depositato nell'autunno scorso 1 frutti del suo lavoro (una relazione in cui i commissari erano divisi sull'attribuzione delle responsabilità delio Ior nella vicenda), 11 compito di chiudere il caso con una transazione spettava allo Ior. Solo formalmente, però: a quanto sembra, Infatti, le fila della trattativa sono state tenute saldamente dalla Segreteria di Stato, che si è avvalsa della cooperazione di un grosso nome della finanza italiana e internazionale, mentre l'Istituto per le opere di religione avrebbe avuto in tutto ciò un ruolo non di primo plano. E nella sede delia «banca», nel torrione di Niccolò V, questa situazione è stata vissuta con una certa «sofferenza». Anche perché l'Istituto avrebbe voluto poter diffondere con maggiore ampiezza la sua tesi: »Non siamo dei correi, ma delle vittime. Tutto è slato fatto inperfetta buonafede». Mentre si chiude la parte finanziaria del caso Ior, è allo studio 11 modo di ristrutturare l'organizzazione delle finanze vaticane. Per un periodo di tempo ancora piuttosto lungo Marcinkus, Mennini e De Strobel rimarranno al loro posti. Ma in una prospettiva più ampia, e lasciato passare un decente Intervallo, è certo che verranno sostituiti. Marcinkus, che è pro-prefetto del Oovernatorato della città del Vaticano, manterrà probabilmente questa carica, che presuppone fra l'altro la porpora cardinalizia. Lo Ior verrà trasformato secondo vari progetti che sono «allo studio», e di cui si sa solamente per adesso che avranno le caratteristiche di una riconversione di struttura radicale. E' una necessità sia verso 11 mondo' cattolico, che affida 1 suol fondi allo Ior, sia verso il mondo finanziarlo internazionale, che ha rapporti di affari con la finanza d'Oltretevere. Quando si è sparsa la voce dell'Imminente chiusura della trattativa, varie banche si sono messe In contatto con 11 Vaticano per offrire la propria disponibilità a fornire i fondi necessari al pagamento. Il ricorso al mercato finanziarlo internazionale, Ipotizzato in un primo momento, non pare che ci sarà. La Santa Sede farà ricorso ai propri mezzi (appoggiandosi anche sulle conferenze episcopali), per saldare la transazione, e le stesse banche creditrici, del pool delle 88, creeranno delle condizioni di pagamento tali da non obbligare lo Ior a un drenaggio di capitali sul mercato Internazionale. L'argomento è stato affrontato nel giorni scorsi dai cardinali; ma in attesa della conclusione della trattativa e di una ormai sicura «spiegazione» pubblica, che i cardinali stessi hanno sollecitato, è stato chiesto loro 11 massimo riserbo. Di conseguenza il comunicato tratta soprattutto del bilancio: «GHeminenfissimi padri hanno discusso il modo di far fronte alla spesa, e sulla eventuale possibilità di riduzione, per gualche voce. ' Una speciale atteneione è stata rivolta all'informazione da dare ai fedeli, che, con l'obolo di San Pietro o in altra forma, contribuiscono al sostentamento delle strutture centrali •della Santa Sede-, Da queste •parole si può intuire che i porporati hanno sollecitato maggiore trasparenza e chiarezza, in risposta alla domanda crescente nelle conferenze episcopali di tutto 11 mondo. Marco Tosatti

Persone citate: De Strobel, Marcinkus, Mennini

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Italia