I La Salle, grandi messaggeri della musica moderna

I La Salle, grandi messaggeri della musica moderna I La Salle, grandi messaggeri della musica moderna TORINO — Messaggeri infaticabili dell'arte moderna, i quattro archi del Quartetto La Salle hanno portato a Torino il Quartetto di Nono di, cui s'era riferito tre anni fa in occasione della esecuzione alla Scala. S'intitola Fragraente-Sttlle, an Diotima e reca anch'esso una testimonianza dell'enorme suggestione che oggi esercitano la figura e la poesia di Hólderlln. Nulla di descrittivo, ben inteso, né di illustrativo dei brandelli di versi che vengono addotti In partitura soltanto come una specie di documentazione d'origine controllata. i farebbe cronologicamente inesatto dire che il Quartetto é * segna l'ititelo del nuovo corso dell'arte di Nono, sganciata dall'impegno in senso stretto, cioè politico e civile, e agganciata invece a un più alto e più vasto impegno, quello che qualcuno potrebbe anche chiamare filosofico e religioso. Diciamo semplicemente l'impegno dell'uomo che un bel giorno si chiede che cosa cisti, a fare in questo mondo. Se qualcuno vuol vedere in questo po'po'di interrogativo la rivincita e il ritorno del 'Privato», si accomodi. Ad ogni modo questa svolta era già cominciata in opere precedenti e a ben guardare non è neanche una svolta. ■Più che queste considera¬ zioni ermeneutiche intéressa l'operazione del musicista per crearsi non tanto o non soltanto un linguaggio, quanto piuttosto un mondo di suono corrispondente a questa nuova visione: suoni lunghi, filati, strisce orizzontali che fanno un poco pensare oH'organum mediomale, la cui staticità è interrotta da saltuari fremiti, «cotti, brusii che graffiano il silenzio stratificato. Non è musica di facile ascolto, quasi quaranta minuti di questa inerzia ritmodiscorsiva, eppure la meravigliosa esecuzione del Quartetto americano ha fatto capire — più esattamente, 'Sentire» —i a tutti che li dietro c'è un'esperienza interiore autentica, un impegno non limitato a questo o quell'aspetto della vita dell'uomo, ma universale, che coinvolge tutti. Così il Quartetto di Nono ha riscosso un netto e in certo senso sorprendente successo. Il quartetto La Salle ha fama di essere senza pari nell'interpretazione detta musica moderne e meno soddisfacente nel repertorio classico. Nella seconda parte del concerto ha smentito brillantemente questo giudizio limitativo con l'esecuzione d'un Quartetto in sol minore di Haydn (Il terzo deWop. 20; che barba queste dotte citazioni dal Catalogo Hoboken, col risultato che non si rlco-' nocono piùi vècchi pezzi notissimi e amatissimi!). L'ha confermato un poco, il giudizio di cui sopra, con un'esecuzione un po' sfocata, e arruffata, del Quartetto op. SS di Beethoven, che si spinge fin sulla soglia del terzo stile come urto che si accosti a uh abisso per guardaci dentro senza cascarci. Applausi vivissimi hanno detto la soddisfazione del pubblico (Unione Musicale, al Gonssrvatorto) e il desiderio d'incontrarsi ancora con questo complesso dal suono impeccabile.e, che più conta, fatto di musicisti intelligenti. m. m. , i>

Persone citate: Beethoven, Haydn, Nono

Luoghi citati: La Salle, Torino