Sotto il sole brilla il barocco di Lecce

Sotto il sole brilla ihbarocco di Lecce Sotto il sole brilla ihbarocco di Lecce 1 APPENA dodici chilometri dall'Adriatico, venticinque dallo Ionio, un po' fuori dalle rotte turistiche tradizionali. Lecce è la capitale del Barocco all'estremo Sud dell'Italia, quasi sul tacco dello stivale. Un tempo, nelle vecchie guide, si trovavano definizioni come 1'.Atene di Puglia» e la «Firenze del Mezzogiorno., ma in realtà pochi riservavano a Lecce un qualche Interesse di tipo turìstico e culturale. Oggi e diverso: la singolarità di questa piccola citta di 87 mila abitanti e universalmente riconosciuta e Lecce fa parte di ogni itinerario di scoperta del Sud. Innumerevoli i visitatori stranieri che vengono a sentire 11 fascino di un'architettura barocca tutta particolare, che sotto 11 sole estivo prende straordinari riflessi dorati, e l'attrazione di una citta colta, con grandi tradizioni umanistiche visibili ancora oggi nelle abitudini di ricercatezza della gente. Anche In una breve visita di poche ore si scoprono subito le tracce di una lunga storia legata a Roma imperlale. Il vecchio centro storico un po' In abbandono riflette Il gusto spagnolo. Santa Croce raccoglie invece 11 meglio della scultura barocca leccese. L'impronta vera della città è quella del '600, quando vennero costruite le bellissime chiese di 8an Matteo, Sant'Angelo, Santa Chiara, 11 Palazzo del Governo (ospita un interessante museo provinciale) e piazza del Duomo, sulla quale si affacciano forse gli edifici più interessanti della città. 11 campanile. 11 Duomo, Il palazzo vescovile. 11 seminarlo. E' particolarmente bello nel mesi di giugno e settembre, che non sono molto caldi, camminare per le stradine del centro storico e scoprire anche le decorazioni meno importanti, 1 particolari di case che non figurano su nessuna guida. Esaurite le visite al monumenti piti noti e piacevole abban-, donarsi e girare un po' a caso, spiando nel giardini interni, nel cortili, scoprire che in una piazza (Sant'Oronzo), due volte la settimana, c'è ancora il mercato del vino. II Barocco leccese, che conferisce la sua aria tutta particolare alla città, e un tipo originale di scultura e architettura sviluppatosi dalla fine del XVI secolo al XVIII secolo. Artisti e architetti sfruttarono la pietra locale, un calcare molto tenero che può essere lavorato con grande facilità e con strumenti piuttosto semplici. Fu grazie a questo materiale che gli artisti diedero vita a uno stile che non viene considerato dal crìtici un'espressione semplicemente locale, ma qualcosa di più largo respiro. I maestri più Importanti furono Oabriele Riccardi c Francesco Antonio Zlmbalo, ancora vicini al classicismo cinquecentesco; Giuseppe Zlmbalo, detto Zlngarello, fu più fantasioso e ardito nelle sue realizzazioni; Alcide Carducci e Giuseppe Clno ritrovarono forme più fini ed eleganti. Una tradizione, quella di modellare e Inventare, che fu continuata ancora nel secolo scorso con l'Industria delle statue di cartapesta, figurine, giocattoli. Il Barocco, a Lecce, è un po' dovunque: spesso si vedono balconi scolpiti, vani ben modellati in costruzioni piuttosto semplici n secondo motivo che fa di Lecce una città molto particolare é quello della cultura. Nel 1558 vennero istituite le cattedre di Scienze e Lettere. Alcuni ordini religiosi fondarono scuole pubbliche nel Medioevo, 1 Baslllani e I Benedettini, poi 1 Oesultl e 1 Teatini nella metà dell'Ottocento. Nel 1550 venne fondata l'accademia dei Trasformati, nel 1681 quella degli Spioni o degli Speculatori. Non stupisce quindi che la tradizione culturale nella gente sia rimasta. La stessa piccola nobiltà In questa città del Meridione ha avuto un ruolo diverso, contribuendo allo sviluppo di una Lecce che ama contrapporsi a Bari, città di tradizioni mercantili, come «capitale, regionale della raffinatezza e buon gusto. Le guide turistiche indicano tre buoni alberghi: Il •Presldent». 11 .Delle Palme, e 11 -Risorgimento.. La gente del posto consiglia tre ristoranti: 11 .Plaza., 11 .Capriccio, e il. sa' irei in., quest'ultimo un po' fuori città, in un casale. I leccesi sostengono che 1 veri piatti locali che appartengono alla tradizione della cucina povera si gustano soprattutto nelle case. I «mlnchlareddl.. una pasta fatta in casa; le • friseile*, specie di gallette che si mettono a bagno e poi si mangiano con pomodoro e olive: le fave con la cicoria. Un capitolo a parte sono I dolci di gusto orientale, nel quali domina il miele; ma anche per questi la stella della buona tavola va soprattutto alle casalinghe' più che alla produzione che si trova In vendita nelle pasticcerie. Franco Raffaeli! Il «D-Day» in Normandia 1 -v^-V^*-. p| L'impronta è quella vera del '600 quando vennero costruite le bellissime chiese di San Matteo, Sant'Angelo, Santa Chiara, il palazzo del Governo e la piazza del Duomo». Fuori dalle rotte turistiche tradizionali la città è un'autentica scoperta: colta, raffinata, piena di memorie della Roma imperiale e della dominazione spagnola • . . :. • • :rr- ■■■■ a a» I a chiesa dei santi Nicola e Cataldo che rivale al 1180 e, sotto il litolo, il panorama della città (da <l<- cento città d'Italia», supplemento mensile illustrato del «Secolo» del 26 giugno 1892) volta la «squisita ospitalità, e della contessa Buratti) 1 vezzosi Cani da compagnia. Il comune mortale ci viene se la mostra è a due passi da casa. 11 comune cinofilo, Invece, e capace di e postarsi di città, quando non di regione, bello o brutto tempo che sia. Sovente porta con sé 11 suo boxer o 11 suo pastore tedesco (se ambisce trasferirsi nella categoria del cinofili superiori lo chiama .Shaferhund.). o il suo Shl-tzu. I grandi cinofili si spostano. Invece, da una nazione all'altra su motorhomes plurìaccessorìate e lperatt re zza te di apparecchiature per stripping. tHmming, groomlng, bnuhing e bathing. All'interno, con tendine abbassate che 11 prò-, teggono da agenti atmosferici e da Indiscrezioni di concorrenti, adagiati su plaid della linea Valentino, si annoiano fantastiche coppie di Levrieri tuaregh dallo sguardo enigmatico e dalla pelle vellutata come una ptsca, Komondors dal lungo manto candido e cordalo. Afghani sognati fra cascale di - seta, poderosi Leoribergs dal colore dell'oro, mastini grintosi scolpiti di rughe antiche, stupefacenti malteslnl Annoiati, assenti, forse ironici: la Jet-society canina. Ambasciatori viaggianti di un obsoleto messaggio di ■ bellezza e di perfezione. Pier F. Gas parelio Sotto il sole brilla ihbarocco di Lecce Sotto il sole brilla ihbarocco di Lecce 1 APPENA dodici chilometri dall'Adriatico, venticinque dallo Ionio, un po' fuori dalle rotte turistiche tradizionali. Lecce è la capitale del Barocco all'estremo Sud dell'Italia, quasi sul tacco dello stivale. Un tempo, nelle vecchie guide, si trovavano definizioni come 1'.Atene di Puglia» e la «Firenze del Mezzogiorno., ma in realtà pochi riservavano a Lecce un qualche Interesse di tipo turìstico e culturale. Oggi e diverso: la singolarità di questa piccola citta di 87 mila abitanti e universalmente riconosciuta e Lecce fa parte di ogni itinerario di scoperta del Sud. Innumerevoli i visitatori stranieri che vengono a sentire 11 fascino di un'architettura barocca tutta particolare, che sotto 11 sole estivo prende straordinari riflessi dorati, e l'attrazione di una citta colta, con grandi tradizioni umanistiche visibili ancora oggi nelle abitudini di ricercatezza della gente. Anche In una breve visita di poche ore si scoprono subito le tracce di una lunga storia legata a Roma imperlale. Il vecchio centro storico un po' In abbandono riflette Il gusto spagnolo. Santa Croce raccoglie invece 11 meglio della scultura barocca leccese. L'impronta vera della città è quella del '600, quando vennero costruite le bellissime chiese di 8an Matteo, Sant'Angelo, Santa Chiara, 11 Palazzo del Governo (ospita un interessante museo provinciale) e piazza del Duomo, sulla quale si affacciano forse gli edifici più interessanti della città. 11 campanile. 11 Duomo, Il palazzo vescovile. 11 seminarlo. E' particolarmente bello nel mesi di giugno e settembre, che non sono molto caldi, camminare per le stradine del centro storico e scoprire anche le decorazioni meno importanti, 1 particolari di case che non figurano su nessuna guida. Esaurite le visite al monumenti piti noti e piacevole abban-, donarsi e girare un po' a caso, spiando nel giardini interni, nel cortili, scoprire che in una piazza (Sant'Oronzo), due volte la settimana, c'è ancora il mercato del vino. II Barocco leccese, che conferisce la sua aria tutta particolare alla città, e un tipo originale di scultura e architettura sviluppatosi dalla fine del XVI secolo al XVIII secolo. Artisti e architetti sfruttarono la pietra locale, un calcare molto tenero che può essere lavorato con grande facilità e con strumenti piuttosto semplici. Fu grazie a questo materiale che gli artisti diedero vita a uno stile che non viene considerato dal crìtici un'espressione semplicemente locale, ma qualcosa di più largo respiro. I maestri più Importanti furono Oabriele Riccardi c Francesco Antonio Zlmbalo, ancora vicini al classicismo cinquecentesco; Giuseppe Zlmbalo, detto Zlngarello, fu più fantasioso e ardito nelle sue realizzazioni; Alcide Carducci e Giuseppe Clno ritrovarono forme più fini ed eleganti. Una tradizione, quella di modellare e Inventare, che fu continuata ancora nel secolo scorso con l'Industria delle statue di cartapesta, figurine, giocattoli. Il Barocco, a Lecce, è un po' dovunque: spesso si vedono balconi scolpiti, vani ben modellati in costruzioni piuttosto semplici n secondo motivo che fa di Lecce una città molto particolare é quello della cultura. Nel 1558 vennero istituite le cattedre di Scienze e Lettere. Alcuni ordini religiosi fondarono scuole pubbliche nel Medioevo, 1 Baslllani e I Benedettini, poi 1 Oesultl e 1 Teatini nella metà dell'Ottocento. Nel 1550 venne fondata l'accademia dei Trasformati, nel 1681 quella degli Spioni o degli Speculatori. Non stupisce quindi che la tradizione culturale nella gente sia rimasta. La stessa piccola nobiltà In questa città del Meridione ha avuto un ruolo diverso, contribuendo allo sviluppo di una Lecce che ama contrapporsi a Bari, città di tradizioni mercantili, come «capitale, regionale della raffinatezza e buon gusto. Le guide turistiche indicano tre buoni alberghi: Il •Presldent». 11 .Delle Palme, e 11 -Risorgimento.. La gente del posto consiglia tre ristoranti: 11 .Plaza., 11 .Capriccio, e il. sa' irei in., quest'ultimo un po' fuori città, in un casale. I leccesi sostengono che 1 veri piatti locali che appartengono alla tradizione della cucina povera si gustano soprattutto nelle case. I «mlnchlareddl.. una pasta fatta in casa; le • friseile*, specie di gallette che si mettono a bagno e poi si mangiano con pomodoro e olive: le fave con la cicoria. Un capitolo a parte sono I dolci di gusto orientale, nel quali domina il miele; ma anche per questi la stella della buona tavola va soprattutto alle casalinghe' più che alla produzione che si trova In vendita nelle pasticcerie. Franco Raffaeli! Il «D-Day» in Normandia 1 -v^-V^*-. p| L'impronta è quella vera del '600 quando vennero costruite le bellissime chiese di San Matteo, Sant'Angelo, Santa Chiara, il palazzo del Governo e la piazza del Duomo». Fuori dalle rotte turistiche tradizionali la città è un'autentica scoperta: colta, raffinata, piena di memorie della Roma imperiale e della dominazione spagnola • . . :. • • :rr- ■■■■ a a» I a chiesa dei santi Nicola e Cataldo che rivale al 1180 e, sotto il litolo, il panorama della città (da <l<- cento città d'Italia», supplemento mensile illustrato del «Secolo» del 26 giugno 1892) volta la «squisita ospitalità, e della contessa Buratti) 1 vezzosi Cani da compagnia. Il comune mortale ci viene se la mostra è a due passi da casa. 11 comune cinofilo, Invece, e capace di e postarsi di città, quando non di regione, bello o brutto tempo che sia. Sovente porta con sé 11 suo boxer o 11 suo pastore tedesco (se ambisce trasferirsi nella categoria del cinofili superiori lo chiama .Shaferhund.). o il suo Shl-tzu. I grandi cinofili si spostano. Invece, da una nazione all'altra su motorhomes plurìaccessorìate e lperatt re zza te di apparecchiature per stripping. tHmming, groomlng, bnuhing e bathing. All'interno, con tendine abbassate che 11 prò-, teggono da agenti atmosferici e da Indiscrezioni di concorrenti, adagiati su plaid della linea Valentino, si annoiano fantastiche coppie di Levrieri tuaregh dallo sguardo enigmatico e dalla pelle vellutata come una ptsca, Komondors dal lungo manto candido e cordalo. Afghani sognati fra cascale di - seta, poderosi Leoribergs dal colore dell'oro, mastini grintosi scolpiti di rughe antiche, stupefacenti malteslnl Annoiati, assenti, forse ironici: la Jet-society canina. Ambasciatori viaggianti di un obsoleto messaggio di ■ bellezza e di perfezione. Pier F. Gas parelio Sotto il sole brilla ihbarocco di Lecce Sotto il sole brilla ihbarocco di Lecce 1 APPENA dodici chilometri dall'Adriatico, venticinque dallo Ionio, un po' fuori dalle rotte turistiche tradizionali. Lecce è la capitale del Barocco all'estremo Sud dell'Italia, quasi sul tacco dello stivale. Un tempo, nelle vecchie guide, si trovavano definizioni come 1'.Atene di Puglia» e la «Firenze del Mezzogiorno., ma in realtà pochi riservavano a Lecce un qualche Interesse di tipo turìstico e culturale. Oggi e diverso: la singolarità di questa piccola citta di 87 mila abitanti e universalmente riconosciuta e Lecce fa parte di ogni itinerario di scoperta del Sud. Innumerevoli i visitatori stranieri che vengono a sentire 11 fascino di un'architettura barocca tutta particolare, che sotto 11 sole estivo prende straordinari riflessi dorati, e l'attrazione di una citta colta, con grandi tradizioni umanistiche visibili ancora oggi nelle abitudini di ricercatezza della gente. Anche In una breve visita di poche ore si scoprono subito le tracce di una lunga storia legata a Roma imperlale. Il vecchio centro storico un po' In abbandono riflette Il gusto spagnolo. Santa Croce raccoglie invece 11 meglio della scultura barocca leccese. L'impronta vera della città è quella del '600, quando vennero costruite le bellissime chiese di 8an Matteo, Sant'Angelo, Santa Chiara, 11 Palazzo del Governo (ospita un interessante museo provinciale) e piazza del Duomo, sulla quale si affacciano forse gli edifici più interessanti della città. 11 campanile. 11 Duomo, Il palazzo vescovile. 11 seminarlo. E' particolarmente bello nel mesi di giugno e settembre, che non sono molto caldi, camminare per le stradine del centro storico e scoprire anche le decorazioni meno importanti, 1 particolari di case che non figurano su nessuna guida. Esaurite le visite al monumenti piti noti e piacevole abban-, donarsi e girare un po' a caso, spiando nel giardini interni, nel cortili, scoprire che in una piazza (Sant'Oronzo), due volte la settimana, c'è ancora il mercato del vino. II Barocco leccese, che conferisce la sua aria tutta particolare alla città, e un tipo originale di scultura e architettura sviluppatosi dalla fine del XVI secolo al XVIII secolo. Artisti e architetti sfruttarono la pietra locale, un calcare molto tenero che può essere lavorato con grande facilità e con strumenti piuttosto semplici. Fu grazie a questo materiale che gli artisti diedero vita a uno stile che non viene considerato dal crìtici un'espressione semplicemente locale, ma qualcosa di più largo respiro. I maestri più Importanti furono Oabriele Riccardi c Francesco Antonio Zlmbalo, ancora vicini al classicismo cinquecentesco; Giuseppe Zlmbalo, detto Zlngarello, fu più fantasioso e ardito nelle sue realizzazioni; Alcide Carducci e Giuseppe Clno ritrovarono forme più fini ed eleganti. Una tradizione, quella di modellare e Inventare, che fu continuata ancora nel secolo scorso con l'Industria delle statue di cartapesta, figurine, giocattoli. Il Barocco, a Lecce, è un po' dovunque: spesso si vedono balconi scolpiti, vani ben modellati in costruzioni piuttosto semplici n secondo motivo che fa di Lecce una città molto particolare é quello della cultura. Nel 1558 vennero istituite le cattedre di Scienze e Lettere. Alcuni ordini religiosi fondarono scuole pubbliche nel Medioevo, 1 Baslllani e I Benedettini, poi 1 Oesultl e 1 Teatini nella metà dell'Ottocento. Nel 1550 venne fondata l'accademia dei Trasformati, nel 1681 quella degli Spioni o degli Speculatori. Non stupisce quindi che la tradizione culturale nella gente sia rimasta. La stessa piccola nobiltà In questa città del Meridione ha avuto un ruolo diverso, contribuendo allo sviluppo di una Lecce che ama contrapporsi a Bari, città di tradizioni mercantili, come «capitale, regionale della raffinatezza e buon gusto. Le guide turistiche indicano tre buoni alberghi: Il •Presldent». 11 .Delle Palme, e 11 -Risorgimento.. La gente del posto consiglia tre ristoranti: 11 .Plaza., 11 .Capriccio, e il. sa' irei in., quest'ultimo un po' fuori città, in un casale. I leccesi sostengono che 1 veri piatti locali che appartengono alla tradizione della cucina povera si gustano soprattutto nelle case. I «mlnchlareddl.. una pasta fatta in casa; le • friseile*, specie di gallette che si mettono a bagno e poi si mangiano con pomodoro e olive: le fave con la cicoria. Un capitolo a parte sono I dolci di gusto orientale, nel quali domina il miele; ma anche per questi la stella della buona tavola va soprattutto alle casalinghe' più che alla produzione che si trova In vendita nelle pasticcerie. Franco Raffaeli! Il «D-Day» in Normandia 1 -v^-V^*-. p| L'impronta è quella vera del '600 quando vennero costruite le bellissime chiese di San Matteo, Sant'Angelo, Santa Chiara, il palazzo del Governo e la piazza del Duomo». Fuori dalle rotte turistiche tradizionali la città è un'autentica scoperta: colta, raffinata, piena di memorie della Roma imperiale e della dominazione spagnola • . . :. • • :rr- ■■■■ a a» I a chiesa dei santi Nicola e Cataldo che rivale al 1180 e, sotto il litolo, il panorama della città (da <l<- cento città d'Italia», supplemento mensile illustrato del «Secolo» del 26 giugno 1892) volta la «squisita ospitalità, e della contessa Buratti) 1 vezzosi Cani da compagnia. Il comune mortale ci viene se la mostra è a due passi da casa. 11 comune cinofilo, Invece, e capace di e postarsi di città, quando non di regione, bello o brutto tempo che sia. Sovente porta con sé 11 suo boxer o 11 suo pastore tedesco (se ambisce trasferirsi nella categoria del cinofili superiori lo chiama .Shaferhund.). o il suo Shl-tzu. I grandi cinofili si spostano. Invece, da una nazione all'altra su motorhomes plurìaccessorìate e lperatt re zza te di apparecchiature per stripping. tHmming, groomlng, bnuhing e bathing. All'interno, con tendine abbassate che 11 prò-, teggono da agenti atmosferici e da Indiscrezioni di concorrenti, adagiati su plaid della linea Valentino, si annoiano fantastiche coppie di Levrieri tuaregh dallo sguardo enigmatico e dalla pelle vellutata come una ptsca, Komondors dal lungo manto candido e cordalo. Afghani sognati fra cascale di - seta, poderosi Leoribergs dal colore dell'oro, mastini grintosi scolpiti di rughe antiche, stupefacenti malteslnl Annoiati, assenti, forse ironici: la Jet-society canina. Ambasciatori viaggianti di un obsoleto messaggio di ■ bellezza e di perfezione. Pier F. Gas parelio

Persone citate: Alcide Carducci, Benedettini, Francesco Antonio Zlmbalo, Franco Raffaeli, Giuseppe Clno, Giuseppe Zlmbalo, Pier F. Gas, Riccardi