Il duca d'Aosta un eroe suo malgrado

n duca d'Aosta un eroe suo malgrado n duca d'Aosta un eroe suo malgrado Amcdeo d'A DAL Diario di Ciano. 3 mareo 1942: «E' morto il duca d'Aosta Scompare con lui una nobile figura di principe e di italiano, semplice nel modi, largo nella comprensione, untano nello spirito. Non voleva la guerra. Era convinto che l'Impero avrebbe potuto reggere soltanto pochi mesi. Poi detestava 1 tedeschi. Della vicenda che Insanguina U mondo temeva pia la vittoria tedesca che quella Inglese. Quando parti per l'Etiopia, nel maggio '40, ebbe 11 senso del suo destino: era deciso af affrontarlo, ma era pte- I repubblicani di fronte al fascismo osta mentre premia un soldato nodi tristezza-. Amedeo di Savoia duca d'Aosta, viceré d'Etiopia, quando fu attaccato dagli inglesi, non ebbe illusioni. Annotò nel suo diario: «Il nemico e libero dt fare Impunemente tutto quello che vuole, abbassarsi a dieci metri per mitragliare un autocarro isolato o tre fusti di benzina. Oggi In tutto l'Impero che e vasto sei volte l'Italia ci sono sei batterle contraeree (di cui quattro antiquate) e quattro batterle da 20 millimetri. DI caccia efficienti ne abbiamo si e no una trentina». Luciano Curino Gigi Speroni, .Amedeo Duca d'Aosta», Rusconi. 229 pagine. 12.000 lire. debba, in questa risalita della china, ricostituirsi quasi ex novo; ed * notevole che questo processo di rinnovamento si svolga parallelamente al rlavvtclnamento fra repubblicani e socialisti. Afa la conquista dell'intranslgema antifascista, in cui confluisce la traditionale avversità repubblicana per la monarchia, sarà pagata dal pri col costo di una scissione, quella delle federattonl delle Marche e della Romagna, ctoé di una delle sue branche storicamente più forti, dopo che già con il dannunttano Carlo Batti il partito aveva sofferto una precedente de/esione. / primi Annt Venti, per la storia del repubbltcanestmo, oltre che per l'Italia tutta, sono un perìodo denso di equivoci e di tensioni e Santi fedele ha il merito di ricostruirlo non solo senta deformationt. ma anche senta reticente, senta indulgente, senta alcun gtustlflcattonlsmo, al di /uori di Boni precluditele di partito te del resto egli non é un militante del pri): il tutto saldamente basato su un'accurata ricognletone del documenti d'archivio e di una capillare consultatone della stampa, senta mal isolare le vicende del repubblicanesimo dal con testo poli fico generale. Paolo Alatri Senti Fedele, «I repubblicani di fronte al fascismo ( 1919-1926)., Le Monnler, XX VII-S37 pagine, 22400 lire. n duca d'Aosta un eroe suo malgrado n duca d'Aosta un eroe suo malgrado Amcdeo d'A DAL Diario di Ciano. 3 mareo 1942: «E' morto il duca d'Aosta Scompare con lui una nobile figura di principe e di italiano, semplice nel modi, largo nella comprensione, untano nello spirito. Non voleva la guerra. Era convinto che l'Impero avrebbe potuto reggere soltanto pochi mesi. Poi detestava 1 tedeschi. Della vicenda che Insanguina U mondo temeva pia la vittoria tedesca che quella Inglese. Quando parti per l'Etiopia, nel maggio '40, ebbe 11 senso del suo destino: era deciso af affrontarlo, ma era pte- I repubblicani di fronte al fascismo osta mentre premia un soldato nodi tristezza-. Amedeo di Savoia duca d'Aosta, viceré d'Etiopia, quando fu attaccato dagli inglesi, non ebbe illusioni. Annotò nel suo diario: «Il nemico e libero dt fare Impunemente tutto quello che vuole, abbassarsi a dieci metri per mitragliare un autocarro isolato o tre fusti di benzina. Oggi In tutto l'Impero che e vasto sei volte l'Italia ci sono sei batterle contraeree (di cui quattro antiquate) e quattro batterle da 20 millimetri. DI caccia efficienti ne abbiamo si e no una trentina». Luciano Curino Gigi Speroni, .Amedeo Duca d'Aosta», Rusconi. 229 pagine. 12.000 lire. debba, in questa risalita della china, ricostituirsi quasi ex novo; ed * notevole che questo processo di rinnovamento si svolga parallelamente al rlavvtclnamento fra repubblicani e socialisti. Afa la conquista dell'intranslgema antifascista, in cui confluisce la traditionale avversità repubblicana per la monarchia, sarà pagata dal pri col costo di una scissione, quella delle federattonl delle Marche e della Romagna, ctoé di una delle sue branche storicamente più forti, dopo che già con il dannunttano Carlo Batti il partito aveva sofferto una precedente de/esione. / primi Annt Venti, per la storia del repubbltcanestmo, oltre che per l'Italia tutta, sono un perìodo denso di equivoci e di tensioni e Santi fedele ha il merito di ricostruirlo non solo senta deformationt. ma anche senta reticente, senta indulgente, senta alcun gtustlflcattonlsmo, al di /uori di Boni precluditele di partito te del resto egli non é un militante del pri): il tutto saldamente basato su un'accurata ricognletone del documenti d'archivio e di una capillare consultatone della stampa, senta mal isolare le vicende del repubblicanesimo dal con testo poli fico generale. Paolo Alatri Senti Fedele, «I repubblicani di fronte al fascismo ( 1919-1926)., Le Monnler, XX VII-S37 pagine, 22400 lire. n duca d'Aosta un eroe suo malgrado n duca d'Aosta un eroe suo malgrado Amcdeo d'A DAL Diario di Ciano. 3 mareo 1942: «E' morto il duca d'Aosta Scompare con lui una nobile figura di principe e di italiano, semplice nel modi, largo nella comprensione, untano nello spirito. Non voleva la guerra. Era convinto che l'Impero avrebbe potuto reggere soltanto pochi mesi. Poi detestava 1 tedeschi. Della vicenda che Insanguina U mondo temeva pia la vittoria tedesca che quella Inglese. Quando parti per l'Etiopia, nel maggio '40, ebbe 11 senso del suo destino: era deciso af affrontarlo, ma era pte- I repubblicani di fronte al fascismo osta mentre premia un soldato nodi tristezza-. Amedeo di Savoia duca d'Aosta, viceré d'Etiopia, quando fu attaccato dagli inglesi, non ebbe illusioni. Annotò nel suo diario: «Il nemico e libero dt fare Impunemente tutto quello che vuole, abbassarsi a dieci metri per mitragliare un autocarro isolato o tre fusti di benzina. Oggi In tutto l'Impero che e vasto sei volte l'Italia ci sono sei batterle contraeree (di cui quattro antiquate) e quattro batterle da 20 millimetri. DI caccia efficienti ne abbiamo si e no una trentina». Luciano Curino Gigi Speroni, .Amedeo Duca d'Aosta», Rusconi. 229 pagine. 12.000 lire. debba, in questa risalita della china, ricostituirsi quasi ex novo; ed * notevole che questo processo di rinnovamento si svolga parallelamente al rlavvtclnamento fra repubblicani e socialisti. Afa la conquista dell'intranslgema antifascista, in cui confluisce la traditionale avversità repubblicana per la monarchia, sarà pagata dal pri col costo di una scissione, quella delle federattonl delle Marche e della Romagna, ctoé di una delle sue branche storicamente più forti, dopo che già con il dannunttano Carlo Batti il partito aveva sofferto una precedente de/esione. / primi Annt Venti, per la storia del repubbltcanestmo, oltre che per l'Italia tutta, sono un perìodo denso di equivoci e di tensioni e Santi fedele ha il merito di ricostruirlo non solo senta deformationt. ma anche senta reticente, senta indulgente, senta alcun gtustlflcattonlsmo, al di /uori di Boni precluditele di partito te del resto egli non é un militante del pri): il tutto saldamente basato su un'accurata ricognletone del documenti d'archivio e di una capillare consultatone della stampa, senta mal isolare le vicende del repubblicanesimo dal con testo poli fico generale. Paolo Alatri Senti Fedele, «I repubblicani di fronte al fascismo ( 1919-1926)., Le Monnler, XX VII-S37 pagine, 22400 lire.

Persone citate: Amedeo Di Savoia, Amedeo Duca D'aosta, Ciano, Gigi Speroni, Luciano Curino, Paolo Alatri

Luoghi citati: Aosta, Etiopia, Italia, Marche, Romagna