Mille anni di scavi sue giù per le Alpi

Mille anni dì scavi sue giù per le Alpi Mille anni dì scavi sue giù per le Alpi C"t HI segue le pubblica_s zlonl che riguardano la montagna e II suo ambiente, sa che la Zanichelli ha un buon catalogo che raramente delude; ad arricchirlo recentemente si è aggiunto un bel volume di Ludwig Paull: Le Alpi: archeologia e cultura del territorio - Dall'Antichità al Medioevo. Leggerlo è come addentrarci In una grande avventura, nelle avventure, anzi, degli uomini che abitavano le Alpi a partire da migliata di anni fa e che fin da allora hanno lasciato segni e tracce che fanno capire come sapevano starci non »- lo cacciando" è' co!t!varfltBl*'^ma anche creando arte e commercto. L'apertura di una nuova strada, lo scavo di una fondnr-lone, una frana o un'alluvione qualche volta riportano alla luce segni e oggetti che 11 sottosuolo aveva tenuti nascosti; sovente queste tracce non vengono lette, e gli oggetti non sono raccolti o studiati: cosi le discariche diventano anche I macereti della nostra civiltà passata Qualche volta anche un ricercatore dilettante può raccogliere e catalogare una punta di selce ritrovata tra la terra smossa su un prato da una talpa: ma e solamente con una ricerca scientifica paziente e attenta, con comparazioni, con scambi di Informazioni, con disponlbllttA di tempo e di mezzi che si possono raggiungere I buoni risultati che appaiono evidenti In questo libro di Paull. un bavarese ancora giovane che le Alpi le ha camminate In lungo e In largo, che ha visitato scavi e musei, che ha scavato e che a queste ricerche ha dedicato la vita Oeneralmente. per noi Italiani, questo discorso sulle cose antiche e legato alla civiltà mediterranea cosi solare ed evidente nel suol grandi monumenti, e solo di recente si * dato risalto, per esempio, alle Incisioni rupestri della Val Camonlca, o alle pitture carollnge di MUstalr nel Ortgtonl. o alle creazioni dell'arte longobarda E le Alpi, che sono divise tra sei Stati e due Principati, sono viste finalmente non come una barriera di confini Irti e difficili, ma come una unità geografica che LA storia del repubblicanesimo italiano negli anni che vanno dalla grande guerra all'affermaelone del regime fascista sono quelli di un profondo travaglio del pri, dt una sua inletale perdita dell'identità storica tradizionale per /Inquinamento in esso prodotto dalle collusioni con il natlonaltsmo attraverso l'interventismo, e poi di una sua faticosa e sofferta riconquista dt tale identità pur attraverso dolorare vicende e scissioni. E' questa la storia narrata da Santi Fedele (uno tra I più dotati contemporanelstt. già segnalatosi con vari lavori tra t quali la Storia della Concentrazione antifascista. 1927-1934; con il suo nuovo eccellente volume su I repubblicani di fronte al fascismo (1919-1928). Ha ragione Otovannt Spadolini, nella sua ampia introdu«Ione, ad affermare che nella storia politica dell'Italia II grande spartiacque é rappresentato dalla guerra. In quanto l'interventismo rimescola tutte le carte della geografia politica Italiana: non £ più rispettato nessuno del confini tradletonall fra destra e sinistra. I nattonallstl con tutta la loro retorica espansionistica e di enfasi mediterranea si allineano originariamente sulle posizioni di un intervento a favore della Germania e dell'Austria: l'estrema sinistra si frantuma, dividendosi tra il neutralismo (cosi I socialisti, con l'eccetlone di Mussolini e dei suol pochi seguaci) e l'interventismo (nel quale ni gettano con decisione I repubblicani). Questi ultimi ab- con 1 suol lattori geologici e climatici diventa una cerniera d'unione tra Mediterraneo ed Europa centrale. Nella Introduzione all'edizione italiana di questo libro. Il curatore, che e Sandro De Maria dell'Università di Bologna, mette In risalto il lavoro del Paul! e l'importanza delle ricerche che al avvalgono Ut strumenti moderni: dalla fotografia aerea all'Informatica, dal carbonio radioattivo alle scienze naturali che Insieme concorrono a rendere l'archeologia moderna una rigorosa di- sctpllna che attraverso '^«Tfnntttr"testimonianze artistiche e reperti di origi ne organica contribuisce a 'are! chiare e a porre nel giusto rilievo le società del mondo antico, dalle quali pur sempre tutti noi deriviamo. Questi metodi di studio e di ricerca 11 leggiamo subito nel primo capitolo, e. al molti di noi che queste cose le conoscono In modo sommarlo, può stupire, oltre che Interessare, sapere come si opera, o come si dovrebbe operare, nel confronti delle cose nascoste che tanto ammaliano (credo siano pochi e rari quelli che non si soffermano a guardare dall'orlo di uno scavo qualsiasi, sia in città che In campagna), e •quanti e quali mezzi — sia personali che pubblici — siano necessari per venire Incontro alle esigenze proprie dell'unico scopo che anima l'archeologo: come sono vissuti gli uomini delle età antiche, come hanno risposto alle sollecitazioni dell'ambiente e del vivere M auni aiiiuiciiic e un 1 associato, cosa hanno provato e pensato?!. Dopo questo primo capitolo che ha per Intestazione: Archeologia' casualità e metodo, abbiamo una panoramica storica di un milione di anni e quindi un susseguirsi di affascinanti parti che non seguono una cronologia ma dove la materia viene esaminata e proposta al lettore con criteri singolari: Dalla capanna al palaeeo. Dove abitavano gli uomini / / vivi e I morti /.Via"u-(duo e la comunità i Religione e arte : Mulattiere, passi e luoghi di sosta. Il traffico attraverso le Alpi 11 fondamenti del vivere. Economia, estrazioni minerarie, artiplanato. Tutte queste esposizioni sono accompagnate da ottime Illustrazioni, infine una appendice con le note, una ricca bibliografia e un indice del luoghi chiude il volume. Dal primi manufatti, strumenti di pietra sommariamente lavorati, ma chissà con quale sforzo Intellettivo, e databili a un milione di anni fa (sono stati rinvenuti nella Orette du Vallone! nelle Alpi Marittime, risalgono alla terza glaciazione alpina e sono considerati gli strumenti più antichi non solo delle Alpi ma di tutta l'Europa), al calici longobardi; dalle palafitte, alle città romane, al castelli medievali; dal cacciatori dell'età della pietra al primi minatori e alle usanze funerarie: dalle primitive manifestazioni di culto, alle divinità del monti, alle chiese del primi evangelizzatori, al monasteri: dal difficili sentieri del sale e dell ani bra. alle Incredibili strade romane, alle diligenze postali; dal primi cereali In vasi d'argilla, al vasellame prezioso ci viene tutto un attento studio per sapere come gli uomini vivevano su queste montagne alte e difficili, tra nevi, ghiacciai, selve, valli profonde, fiumi, laghi. Le nostre Alpi non ci appaiono ostili e tragiche ma materne e benigne a chi. attraverso 1 secoli, ha saputo anche amarle. Mario Risoni Sterri Ludwig Panll, .I.e Alpi: archeologia e cultura del territorio. Dall'Antichità al Medioevo», a cura di Sandro De Maria. Zanichelli. 335 pagine, 36.000 lire. Una biografia di A Mille anni dì scavi sue giù per le Alpi Mille anni dì scavi sue giù per le Alpi C"t HI segue le pubblica_s zlonl che riguardano la montagna e II suo ambiente, sa che la Zanichelli ha un buon catalogo che raramente delude; ad arricchirlo recentemente si è aggiunto un bel volume di Ludwig Paull: Le Alpi: archeologia e cultura del territorio - Dall'Antichità al Medioevo. Leggerlo è come addentrarci In una grande avventura, nelle avventure, anzi, degli uomini che abitavano le Alpi a partire da migliata di anni fa e che fin da allora hanno lasciato segni e tracce che fanno capire come sapevano starci non »- lo cacciando" è' co!t!varfltBl*'^ma anche creando arte e commercto. L'apertura di una nuova strada, lo scavo di una fondnr-lone, una frana o un'alluvione qualche volta riportano alla luce segni e oggetti che 11 sottosuolo aveva tenuti nascosti; sovente queste tracce non vengono lette, e gli oggetti non sono raccolti o studiati: cosi le discariche diventano anche I macereti della nostra civiltà passata Qualche volta anche un ricercatore dilettante può raccogliere e catalogare una punta di selce ritrovata tra la terra smossa su un prato da una talpa: ma e solamente con una ricerca scientifica paziente e attenta, con comparazioni, con scambi di Informazioni, con disponlbllttA di tempo e di mezzi che si possono raggiungere I buoni risultati che appaiono evidenti In questo libro di Paull. un bavarese ancora giovane che le Alpi le ha camminate In lungo e In largo, che ha visitato scavi e musei, che ha scavato e che a queste ricerche ha dedicato la vita Oeneralmente. per noi Italiani, questo discorso sulle cose antiche e legato alla civiltà mediterranea cosi solare ed evidente nel suol grandi monumenti, e solo di recente si * dato risalto, per esempio, alle Incisioni rupestri della Val Camonlca, o alle pitture carollnge di MUstalr nel Ortgtonl. o alle creazioni dell'arte longobarda E le Alpi, che sono divise tra sei Stati e due Principati, sono viste finalmente non come una barriera di confini Irti e difficili, ma come una unità geografica che LA storia del repubblicanesimo italiano negli anni che vanno dalla grande guerra all'affermaelone del regime fascista sono quelli di un profondo travaglio del pri, dt una sua inletale perdita dell'identità storica tradizionale per /Inquinamento in esso prodotto dalle collusioni con il natlonaltsmo attraverso l'interventismo, e poi di una sua faticosa e sofferta riconquista dt tale identità pur attraverso dolorare vicende e scissioni. E' questa la storia narrata da Santi Fedele (uno tra I più dotati contemporanelstt. già segnalatosi con vari lavori tra t quali la Storia della Concentrazione antifascista. 1927-1934; con il suo nuovo eccellente volume su I repubblicani di fronte al fascismo (1919-1928). Ha ragione Otovannt Spadolini, nella sua ampia introdu«Ione, ad affermare che nella storia politica dell'Italia II grande spartiacque é rappresentato dalla guerra. In quanto l'interventismo rimescola tutte le carte della geografia politica Italiana: non £ più rispettato nessuno del confini tradletonall fra destra e sinistra. I nattonallstl con tutta la loro retorica espansionistica e di enfasi mediterranea si allineano originariamente sulle posizioni di un intervento a favore della Germania e dell'Austria: l'estrema sinistra si frantuma, dividendosi tra il neutralismo (cosi I socialisti, con l'eccetlone di Mussolini e dei suol pochi seguaci) e l'interventismo (nel quale ni gettano con decisione I repubblicani). Questi ultimi ab- con 1 suol lattori geologici e climatici diventa una cerniera d'unione tra Mediterraneo ed Europa centrale. Nella Introduzione all'edizione italiana di questo libro. Il curatore, che e Sandro De Maria dell'Università di Bologna, mette In risalto il lavoro del Paul! e l'importanza delle ricerche che al avvalgono Ut strumenti moderni: dalla fotografia aerea all'Informatica, dal carbonio radioattivo alle scienze naturali che Insieme concorrono a rendere l'archeologia moderna una rigorosa di- sctpllna che attraverso '^«Tfnntttr"testimonianze artistiche e reperti di origi ne organica contribuisce a 'are! chiare e a porre nel giusto rilievo le società del mondo antico, dalle quali pur sempre tutti noi deriviamo. Questi metodi di studio e di ricerca 11 leggiamo subito nel primo capitolo, e. al molti di noi che queste cose le conoscono In modo sommarlo, può stupire, oltre che Interessare, sapere come si opera, o come si dovrebbe operare, nel confronti delle cose nascoste che tanto ammaliano (credo siano pochi e rari quelli che non si soffermano a guardare dall'orlo di uno scavo qualsiasi, sia in città che In campagna), e •quanti e quali mezzi — sia personali che pubblici — siano necessari per venire Incontro alle esigenze proprie dell'unico scopo che anima l'archeologo: come sono vissuti gli uomini delle età antiche, come hanno risposto alle sollecitazioni dell'ambiente e del vivere M auni aiiiuiciiic e un 1 associato, cosa hanno provato e pensato?!. Dopo questo primo capitolo che ha per Intestazione: Archeologia' casualità e metodo, abbiamo una panoramica storica di un milione di anni e quindi un susseguirsi di affascinanti parti che non seguono una cronologia ma dove la materia viene esaminata e proposta al lettore con criteri singolari: Dalla capanna al palaeeo. Dove abitavano gli uomini / / vivi e I morti /.Via"u-(duo e la comunità i Religione e arte : Mulattiere, passi e luoghi di sosta. Il traffico attraverso le Alpi 11 fondamenti del vivere. Economia, estrazioni minerarie, artiplanato. Tutte queste esposizioni sono accompagnate da ottime Illustrazioni, infine una appendice con le note, una ricca bibliografia e un indice del luoghi chiude il volume. Dal primi manufatti, strumenti di pietra sommariamente lavorati, ma chissà con quale sforzo Intellettivo, e databili a un milione di anni fa (sono stati rinvenuti nella Orette du Vallone! nelle Alpi Marittime, risalgono alla terza glaciazione alpina e sono considerati gli strumenti più antichi non solo delle Alpi ma di tutta l'Europa), al calici longobardi; dalle palafitte, alle città romane, al castelli medievali; dal cacciatori dell'età della pietra al primi minatori e alle usanze funerarie: dalle primitive manifestazioni di culto, alle divinità del monti, alle chiese del primi evangelizzatori, al monasteri: dal difficili sentieri del sale e dell ani bra. alle Incredibili strade romane, alle diligenze postali; dal primi cereali In vasi d'argilla, al vasellame prezioso ci viene tutto un attento studio per sapere come gli uomini vivevano su queste montagne alte e difficili, tra nevi, ghiacciai, selve, valli profonde, fiumi, laghi. Le nostre Alpi non ci appaiono ostili e tragiche ma materne e benigne a chi. attraverso 1 secoli, ha saputo anche amarle. Mario Risoni Sterri Ludwig Panll, .I.e Alpi: archeologia e cultura del territorio. Dall'Antichità al Medioevo», a cura di Sandro De Maria. Zanichelli. 335 pagine, 36.000 lire. Una biografia di A Mille anni dì scavi sue giù per le Alpi Mille anni dì scavi sue giù per le Alpi C"t HI segue le pubblica_s zlonl che riguardano la montagna e II suo ambiente, sa che la Zanichelli ha un buon catalogo che raramente delude; ad arricchirlo recentemente si è aggiunto un bel volume di Ludwig Paull: Le Alpi: archeologia e cultura del territorio - Dall'Antichità al Medioevo. Leggerlo è come addentrarci In una grande avventura, nelle avventure, anzi, degli uomini che abitavano le Alpi a partire da migliata di anni fa e che fin da allora hanno lasciato segni e tracce che fanno capire come sapevano starci non »- lo cacciando" è' co!t!varfltBl*'^ma anche creando arte e commercto. L'apertura di una nuova strada, lo scavo di una fondnr-lone, una frana o un'alluvione qualche volta riportano alla luce segni e oggetti che 11 sottosuolo aveva tenuti nascosti; sovente queste tracce non vengono lette, e gli oggetti non sono raccolti o studiati: cosi le discariche diventano anche I macereti della nostra civiltà passata Qualche volta anche un ricercatore dilettante può raccogliere e catalogare una punta di selce ritrovata tra la terra smossa su un prato da una talpa: ma e solamente con una ricerca scientifica paziente e attenta, con comparazioni, con scambi di Informazioni, con disponlbllttA di tempo e di mezzi che si possono raggiungere I buoni risultati che appaiono evidenti In questo libro di Paull. un bavarese ancora giovane che le Alpi le ha camminate In lungo e In largo, che ha visitato scavi e musei, che ha scavato e che a queste ricerche ha dedicato la vita Oeneralmente. per noi Italiani, questo discorso sulle cose antiche e legato alla civiltà mediterranea cosi solare ed evidente nel suol grandi monumenti, e solo di recente si * dato risalto, per esempio, alle Incisioni rupestri della Val Camonlca, o alle pitture carollnge di MUstalr nel Ortgtonl. o alle creazioni dell'arte longobarda E le Alpi, che sono divise tra sei Stati e due Principati, sono viste finalmente non come una barriera di confini Irti e difficili, ma come una unità geografica che LA storia del repubblicanesimo italiano negli anni che vanno dalla grande guerra all'affermaelone del regime fascista sono quelli di un profondo travaglio del pri, dt una sua inletale perdita dell'identità storica tradizionale per /Inquinamento in esso prodotto dalle collusioni con il natlonaltsmo attraverso l'interventismo, e poi di una sua faticosa e sofferta riconquista dt tale identità pur attraverso dolorare vicende e scissioni. E' questa la storia narrata da Santi Fedele (uno tra I più dotati contemporanelstt. già segnalatosi con vari lavori tra t quali la Storia della Concentrazione antifascista. 1927-1934; con il suo nuovo eccellente volume su I repubblicani di fronte al fascismo (1919-1928). Ha ragione Otovannt Spadolini, nella sua ampia introdu«Ione, ad affermare che nella storia politica dell'Italia II grande spartiacque é rappresentato dalla guerra. In quanto l'interventismo rimescola tutte le carte della geografia politica Italiana: non £ più rispettato nessuno del confini tradletonall fra destra e sinistra. I nattonallstl con tutta la loro retorica espansionistica e di enfasi mediterranea si allineano originariamente sulle posizioni di un intervento a favore della Germania e dell'Austria: l'estrema sinistra si frantuma, dividendosi tra il neutralismo (cosi I socialisti, con l'eccetlone di Mussolini e dei suol pochi seguaci) e l'interventismo (nel quale ni gettano con decisione I repubblicani). Questi ultimi ab- con 1 suol lattori geologici e climatici diventa una cerniera d'unione tra Mediterraneo ed Europa centrale. Nella Introduzione all'edizione italiana di questo libro. Il curatore, che e Sandro De Maria dell'Università di Bologna, mette In risalto il lavoro del Paul! e l'importanza delle ricerche che al avvalgono Ut strumenti moderni: dalla fotografia aerea all'Informatica, dal carbonio radioattivo alle scienze naturali che Insieme concorrono a rendere l'archeologia moderna una rigorosa di- sctpllna che attraverso '^«Tfnntttr"testimonianze artistiche e reperti di origi ne organica contribuisce a 'are! chiare e a porre nel giusto rilievo le società del mondo antico, dalle quali pur sempre tutti noi deriviamo. Questi metodi di studio e di ricerca 11 leggiamo subito nel primo capitolo, e. al molti di noi che queste cose le conoscono In modo sommarlo, può stupire, oltre che Interessare, sapere come si opera, o come si dovrebbe operare, nel confronti delle cose nascoste che tanto ammaliano (credo siano pochi e rari quelli che non si soffermano a guardare dall'orlo di uno scavo qualsiasi, sia in città che In campagna), e •quanti e quali mezzi — sia personali che pubblici — siano necessari per venire Incontro alle esigenze proprie dell'unico scopo che anima l'archeologo: come sono vissuti gli uomini delle età antiche, come hanno risposto alle sollecitazioni dell'ambiente e del vivere M auni aiiiuiciiic e un 1 associato, cosa hanno provato e pensato?!. Dopo questo primo capitolo che ha per Intestazione: Archeologia' casualità e metodo, abbiamo una panoramica storica di un milione di anni e quindi un susseguirsi di affascinanti parti che non seguono una cronologia ma dove la materia viene esaminata e proposta al lettore con criteri singolari: Dalla capanna al palaeeo. Dove abitavano gli uomini / / vivi e I morti /.Via"u-(duo e la comunità i Religione e arte : Mulattiere, passi e luoghi di sosta. Il traffico attraverso le Alpi 11 fondamenti del vivere. Economia, estrazioni minerarie, artiplanato. Tutte queste esposizioni sono accompagnate da ottime Illustrazioni, infine una appendice con le note, una ricca bibliografia e un indice del luoghi chiude il volume. Dal primi manufatti, strumenti di pietra sommariamente lavorati, ma chissà con quale sforzo Intellettivo, e databili a un milione di anni fa (sono stati rinvenuti nella Orette du Vallone! nelle Alpi Marittime, risalgono alla terza glaciazione alpina e sono considerati gli strumenti più antichi non solo delle Alpi ma di tutta l'Europa), al calici longobardi; dalle palafitte, alle città romane, al castelli medievali; dal cacciatori dell'età della pietra al primi minatori e alle usanze funerarie: dalle primitive manifestazioni di culto, alle divinità del monti, alle chiese del primi evangelizzatori, al monasteri: dal difficili sentieri del sale e dell ani bra. alle Incredibili strade romane, alle diligenze postali; dal primi cereali In vasi d'argilla, al vasellame prezioso ci viene tutto un attento studio per sapere come gli uomini vivevano su queste montagne alte e difficili, tra nevi, ghiacciai, selve, valli profonde, fiumi, laghi. Le nostre Alpi non ci appaiono ostili e tragiche ma materne e benigne a chi. attraverso 1 secoli, ha saputo anche amarle. Mario Risoni Sterri Ludwig Panll, .I.e Alpi: archeologia e cultura del territorio. Dall'Antichità al Medioevo», a cura di Sandro De Maria. Zanichelli. 335 pagine, 36.000 lire. Una biografia di A

Persone citate: Irti, Ludwig Panll, Ludwig Paull, Mario Risoni, Mussolini, Sandro De Maria, Spadolini, Zanichelli

Luoghi citati: Austria, Europa, Germania, Italia