Gangster sì ma d'autore di Claudio Gorlier

L «eroe negativo» americano tra la letteratura e i cliché di Hollywood L «eroe negativo» americano tra la letteratura e i cliché di Hollywood Gangster sì, ma d'autore Pai (V nelle quinte del romanzo, e ti moralismo del personaggio narratore Istituisce un'equazione tra metropoli e male che dell'effimere e tragica affermazione di Oatsby si serve come punto d'appoggio. 8e volete trovare l'equazione semplificata ma verificata nel fatti dovete arrivare, poniamo, a Giurigià d'asfalto, e qui la fonte letteraria appartiene a un livello spicciolo. Immediato di letteratura di consumo, legata al nome forse del più .noto scrittore del genere: W. infida della Ricordi: gènere «leggero» che Urini e i «Dead end hindi nel film «Gli angeli con la faccia «porca* R Burnctt. l'autore, tanto per Intenderci, di Piccolo Cesare, e figure di punta del genere cosiddetto hant-boiled. - duro. Ma Burnctt. e altri meno noti di lui. come Armitage Trall. autore di Scarface, trovarono 11 loro terreno di coltura nella narrativa «fattuale* degli Anni Venti In Dos Passos. e soprattutto In Hemingway. Provate a rileggere / killers di Hemingway, dove 11 riferimento immediato viene trascritto In uno spazio simbolico e assoluto. accanto al sesto brevissimo capitolo di Piccolo Cesare. che vi riportiamo per intero: •Rico stava in piedi davanti allo specchio, pettinandosi i capelli con un piccolo pettine da tasca in avorio. Rico era orgoglioso dei suoi capelli. Erano neri e lucidi, pettinati alt Indietro dalla fronte bassa e disposti in tre onde simmetriche. Rico era un uomo semplice. Amava soltanto tre cose: se stesso, t suoi capelli e la sua pistola. Si prendeva estrema cura di tutti e tre.. storia a dispense e ispirò Lehar e Strauss I romanzi di Bumett si vendettero a decine di migliala di copie, certo più di quelli di uno scrittore minore ma non trascurabile, segnatamente negli Anni Venti. Ben Hecht. che inerirebbe un riesame non frettoloso. Pure, Piccolo Cesare aveva bisogno del viso di Edward O. Robinson per diventare un eroe popolare di un tipo proverbiale nel periodo della Grande Depressione, quando il gangster finiva per porsi nel senso di una alternativa di fronte al politici screditati e agli affaristi strangolatori; a sua volta, Hecht raggiungeva U grande pubblico grazie alle Notti di Chicago di Sternberg, ricavato da un suo libro. E un altro romanzo di Bumett. Una pallottola per Roy (High Sierra), lievitava grazie alla maschere di Humphrey Boga rt. Fu proprio 11 New Deal rooseveltlano. vale a dire la nuova politica nata dalla Depressione, a sanzionare lo stereotipo estremo del .rugged individualism*. 11 rude individualismo, nel termini del crepuscolo del gangster solitario e malinconico. Robert Sherwood. autore di bach 11858) alla Vedova allegre di Lehar (1905), per assumere quali termini due grandi capolavori. E stato più volte detto che l'operetta segnò profondamente, nel gusto, un'epoca ed e certo vero. Si potrebbe anzi dire che l'operetta, nel suo sviluppo, segnò non soltanto il gusto e connotò più di un 'epoca, riuscendo a rappresentare una parte almeno dei sentimenti dei cittadini europei, in situazioni fra tetro diverse e lontane, a ri'spandere, cioè, alle esigenze di divertimento dei francesi dopo Sédan come degli italiani dell'età giolittiana. degli inglesi vittoriani come dei tedeschi guglielmini. Sarebbe, tuttavia, errore grave riguardare oggi all'operetta come ad una di quelle testimonianze di gusto (o. magari, di cattivo gusto) che ci riportano alla superficie delle realtà sociali del passato, finendo per confluire nel salotto di Nonna Speranza. L'operetta fu anche, in molte occasioni e in moiri momenti, un "esperienza musicale nella quale espressero il loro talento musicisti che dovremmo considerare (se non fossimo ancora un po'schiavi delle gerarchie dei .generi, artistici) tra i piti vivi e. perché no, più grandi del loro tempo. All'operetta diedero, infatti, l'opera loro non soltanto mestieranti e artigiani, ma anche compositori che riuscirono ad offrire, nei limiti .stretti, di un genere assai obbligato, pagine di eccezionale qualità. Si son fatti i nomi di Offenbach e di Lehar. ma certo non sono i soli. Non ha senso far qui un elenco, ma è giusto ricordare come una citazione nelle storie della musica la meriterebbero Hervé., Alexandre Charles Lecocq. Franz von Suppé. Arthur Sulllvan e. naturalmente, Johann Strauss figlio, il cui Pipistrello può certo stare a fianco della Vedova allegre. S perché, guardando al .fenomeno, operetta nella sua estesa realtà, non citare anche Joaqutn Volperete, gran maestro di quel .genere, parallelo che è la zareueìa spagnola? Se l'iniziativa della Ricordi potrà contribuire, nella sfera di questa riproposta di una musica .divertente. realizzata tanto spesso con una qualità che oggi la produzione .da intrattenimento, sembra aver messo da parte, se servirà non soltanto ad alimentare le legittime nostalgie di chi. giustamente, non crede ai messaggi di Renato Zero o non si emoziona al sound dei Matta 'i Bazar, ma anche a mostrare come .un tempo, far musica per divertire non voleva dire, automaticamente, far pestima musica, sarà un'azione benefica. Di qui tanti auguri. Auguri alla Ricordi di non perdere quattrini, ma anche (con personale interesse) di condurre bene fino In fondo le quindici dispense. Con un occhio particolare all'Italia, d'accordo, ma ccn lo sguardo aperto a tutte l'esperienza musicale irt■operetta. Soberto Leydi una commedia di successo. La foresta pietrificata, era segretario di Roosevelt, e 11 suo bandito Duke Mantee segna il momento più caratteristico di osmosi tre letterature e cinema proponendo in nuova veste una costante basilare dell'ideologia americana che si colora di radicalismo populistico: l'individuo libero e trasgressivo a faccia a faccia con l'arrogante e pavido capitalista. Non stupisce allora che Hollywood potesse attingere alla sinistre Intellettuale: dopo Hecht un altro scrittore, Albert Maltz. e una scrittrice e cotnmediograf a della stature di Lllian Hellmann. Basta rammentare il memorabile trio che sta dietro a un film del '42. Il fuorileggeil soggetto è tratto da Graham Oreene. la sceneggiature porta 1 nomi di Albert Maltz edi W. R. Bumett. Impossibile risulto Invece U travaso di William Faulkner, salvo che per la sua utilizzazione, con Fltzgerald. a Hollywood. In effetti, anche nella sua narrativa, da Santuario a Luce d'agosto, la figura del fuorilegge si trasferiva pur nel protocolli superficialmente realistici In un LONDRA — Il premio letterario che vende piU libri in Inghilterra è il Booker Prize e con le vendite arrivano all'autore anche una ventina di milioni, esenti da tasse. Ma 11 piU ambito, il più elegante fra 1 premi di questo Paese è il Duff Cooper Memorial Prize, elargito dal 1966 a un'opera che sarebbe potuta piacere al personaggio cui U premio è Intitolato, Duff Cooper (1890-1954). ambasciatore in Francia, ministro del gabinetto Churchill, scrittore, marito di una delle più belle e celebrate dame degli Anni 30. Lady Diana Cooper (figlia di un duca) e attivo conciliatore nei salotti fra Bloomsbury e l'aristocrazia. 1 cui tentacoli al Intrecciavano comunque e si cercavano pure. Non immaginatevi che in Inghilterra si facciano le cose come in Francia o In Italia. Qualche giornale si occuperà dell'evento, ma non molti: non ci sarà un solo fotografo presente; una macchina da presa o una macchina fotografica sarebbe guardata con mollo sospetto se non antipatia. La cerimonia non avviene in una località come Valle Oiulia o In un bel ristorante, bensì nell'aula dove il corpo Inse¬ grande disegno metaforico, irriducibile a ogni manipolazione: mentre il Morgan di Hemingway In Avere e non avere veniva stritolato nella logica perversa del gangsterismo dalle contraddizioni della società che lo emarginava. Hollywood si rivolse persino a Shakespeare, ribaltando nell'ambiente del gangsterismo di Chicago, con Joe Mac Beth. la carriera sanguigna del re scozzese. Impersonato da Paul Douglas: versione estrema dell'apologo sul potere. Chicago rimaneva dunque 11 microcosmo privilegiato, la giungla urbana, la •desolazione al neon» di Nelson Aigren. ultimo scrittore della sua epopea tragica. Ma già in Algren le coordinate si fanno confuse nella loro esasperazione, e I dilemmi più acuti. Il gangster minacciosamente velleitario di Saul Bellow nel Dono di Humboldt lo conferma, di chiude una stagione nella quale cinema e letteratura hanno probabilmente sublimalo o esorcizzato, nella mitologia del gangster, il fantasma di una liberazione e di una rivoluzione impossibile. Claudio Gorlier Londra: discrezione e vecchio stile per il «Puff Cooper Memorial Prize» L «eroe negativo» americano tra la letteratura e i cliché di Hollywood L «eroe negativo» americano tra la letteratura e i cliché di Hollywood Gangster sì, ma d'autore Pai (V nelle quinte del romanzo, e ti moralismo del personaggio narratore Istituisce un'equazione tra metropoli e male che dell'effimere e tragica affermazione di Oatsby si serve come punto d'appoggio. 8e volete trovare l'equazione semplificata ma verificata nel fatti dovete arrivare, poniamo, a Giurigià d'asfalto, e qui la fonte letteraria appartiene a un livello spicciolo. Immediato di letteratura di consumo, legata al nome forse del più .noto scrittore del genere: W. infida della Ricordi: gènere «leggero» che Urini e i «Dead end hindi nel film «Gli angeli con la faccia «porca* R Burnctt. l'autore, tanto per Intenderci, di Piccolo Cesare, e figure di punta del genere cosiddetto hant-boiled. - duro. Ma Burnctt. e altri meno noti di lui. come Armitage Trall. autore di Scarface, trovarono 11 loro terreno di coltura nella narrativa «fattuale* degli Anni Venti In Dos Passos. e soprattutto In Hemingway. Provate a rileggere / killers di Hemingway, dove 11 riferimento immediato viene trascritto In uno spazio simbolico e assoluto. accanto al sesto brevissimo capitolo di Piccolo Cesare. che vi riportiamo per intero: •Rico stava in piedi davanti allo specchio, pettinandosi i capelli con un piccolo pettine da tasca in avorio. Rico era orgoglioso dei suoi capelli. Erano neri e lucidi, pettinati alt Indietro dalla fronte bassa e disposti in tre onde simmetriche. Rico era un uomo semplice. Amava soltanto tre cose: se stesso, t suoi capelli e la sua pistola. Si prendeva estrema cura di tutti e tre.. storia a dispense e ispirò Lehar e Strauss I romanzi di Bumett si vendettero a decine di migliala di copie, certo più di quelli di uno scrittore minore ma non trascurabile, segnatamente negli Anni Venti. Ben Hecht. che inerirebbe un riesame non frettoloso. Pure, Piccolo Cesare aveva bisogno del viso di Edward O. Robinson per diventare un eroe popolare di un tipo proverbiale nel periodo della Grande Depressione, quando il gangster finiva per porsi nel senso di una alternativa di fronte al politici screditati e agli affaristi strangolatori; a sua volta, Hecht raggiungeva U grande pubblico grazie alle Notti di Chicago di Sternberg, ricavato da un suo libro. E un altro romanzo di Bumett. Una pallottola per Roy (High Sierra), lievitava grazie alla maschere di Humphrey Boga rt. Fu proprio 11 New Deal rooseveltlano. vale a dire la nuova politica nata dalla Depressione, a sanzionare lo stereotipo estremo del .rugged individualism*. 11 rude individualismo, nel termini del crepuscolo del gangster solitario e malinconico. Robert Sherwood. autore di bach 11858) alla Vedova allegre di Lehar (1905), per assumere quali termini due grandi capolavori. E stato più volte detto che l'operetta segnò profondamente, nel gusto, un'epoca ed e certo vero. Si potrebbe anzi dire che l'operetta, nel suo sviluppo, segnò non soltanto il gusto e connotò più di un 'epoca, riuscendo a rappresentare una parte almeno dei sentimenti dei cittadini europei, in situazioni fra tetro diverse e lontane, a ri'spandere, cioè, alle esigenze di divertimento dei francesi dopo Sédan come degli italiani dell'età giolittiana. degli inglesi vittoriani come dei tedeschi guglielmini. Sarebbe, tuttavia, errore grave riguardare oggi all'operetta come ad una di quelle testimonianze di gusto (o. magari, di cattivo gusto) che ci riportano alla superficie delle realtà sociali del passato, finendo per confluire nel salotto di Nonna Speranza. L'operetta fu anche, in molte occasioni e in moiri momenti, un "esperienza musicale nella quale espressero il loro talento musicisti che dovremmo considerare (se non fossimo ancora un po'schiavi delle gerarchie dei .generi, artistici) tra i piti vivi e. perché no, più grandi del loro tempo. All'operetta diedero, infatti, l'opera loro non soltanto mestieranti e artigiani, ma anche compositori che riuscirono ad offrire, nei limiti .stretti, di un genere assai obbligato, pagine di eccezionale qualità. Si son fatti i nomi di Offenbach e di Lehar. ma certo non sono i soli. Non ha senso far qui un elenco, ma è giusto ricordare come una citazione nelle storie della musica la meriterebbero Hervé., Alexandre Charles Lecocq. Franz von Suppé. Arthur Sulllvan e. naturalmente, Johann Strauss figlio, il cui Pipistrello può certo stare a fianco della Vedova allegre. S perché, guardando al .fenomeno, operetta nella sua estesa realtà, non citare anche Joaqutn Volperete, gran maestro di quel .genere, parallelo che è la zareueìa spagnola? Se l'iniziativa della Ricordi potrà contribuire, nella sfera di questa riproposta di una musica .divertente. realizzata tanto spesso con una qualità che oggi la produzione .da intrattenimento, sembra aver messo da parte, se servirà non soltanto ad alimentare le legittime nostalgie di chi. giustamente, non crede ai messaggi di Renato Zero o non si emoziona al sound dei Matta 'i Bazar, ma anche a mostrare come .un tempo, far musica per divertire non voleva dire, automaticamente, far pestima musica, sarà un'azione benefica. Di qui tanti auguri. Auguri alla Ricordi di non perdere quattrini, ma anche (con personale interesse) di condurre bene fino In fondo le quindici dispense. Con un occhio particolare all'Italia, d'accordo, ma ccn lo sguardo aperto a tutte l'esperienza musicale irt■operetta. Soberto Leydi una commedia di successo. La foresta pietrificata, era segretario di Roosevelt, e 11 suo bandito Duke Mantee segna il momento più caratteristico di osmosi tre letterature e cinema proponendo in nuova veste una costante basilare dell'ideologia americana che si colora di radicalismo populistico: l'individuo libero e trasgressivo a faccia a faccia con l'arrogante e pavido capitalista. Non stupisce allora che Hollywood potesse attingere alla sinistre Intellettuale: dopo Hecht un altro scrittore, Albert Maltz. e una scrittrice e cotnmediograf a della stature di Lllian Hellmann. Basta rammentare il memorabile trio che sta dietro a un film del '42. Il fuorileggeil soggetto è tratto da Graham Oreene. la sceneggiature porta 1 nomi di Albert Maltz edi W. R. Bumett. Impossibile risulto Invece U travaso di William Faulkner, salvo che per la sua utilizzazione, con Fltzgerald. a Hollywood. In effetti, anche nella sua narrativa, da Santuario a Luce d'agosto, la figura del fuorilegge si trasferiva pur nel protocolli superficialmente realistici In un LONDRA — Il premio letterario che vende piU libri in Inghilterra è il Booker Prize e con le vendite arrivano all'autore anche una ventina di milioni, esenti da tasse. Ma 11 piU ambito, il più elegante fra 1 premi di questo Paese è il Duff Cooper Memorial Prize, elargito dal 1966 a un'opera che sarebbe potuta piacere al personaggio cui U premio è Intitolato, Duff Cooper (1890-1954). ambasciatore in Francia, ministro del gabinetto Churchill, scrittore, marito di una delle più belle e celebrate dame degli Anni 30. Lady Diana Cooper (figlia di un duca) e attivo conciliatore nei salotti fra Bloomsbury e l'aristocrazia. 1 cui tentacoli al Intrecciavano comunque e si cercavano pure. Non immaginatevi che in Inghilterra si facciano le cose come in Francia o In Italia. Qualche giornale si occuperà dell'evento, ma non molti: non ci sarà un solo fotografo presente; una macchina da presa o una macchina fotografica sarebbe guardata con mollo sospetto se non antipatia. La cerimonia non avviene in una località come Valle Oiulia o In un bel ristorante, bensì nell'aula dove il corpo Inse¬ grande disegno metaforico, irriducibile a ogni manipolazione: mentre il Morgan di Hemingway In Avere e non avere veniva stritolato nella logica perversa del gangsterismo dalle contraddizioni della società che lo emarginava. Hollywood si rivolse persino a Shakespeare, ribaltando nell'ambiente del gangsterismo di Chicago, con Joe Mac Beth. la carriera sanguigna del re scozzese. Impersonato da Paul Douglas: versione estrema dell'apologo sul potere. Chicago rimaneva dunque 11 microcosmo privilegiato, la giungla urbana, la •desolazione al neon» di Nelson Aigren. ultimo scrittore della sua epopea tragica. Ma già in Algren le coordinate si fanno confuse nella loro esasperazione, e I dilemmi più acuti. Il gangster minacciosamente velleitario di Saul Bellow nel Dono di Humboldt lo conferma, di chiude una stagione nella quale cinema e letteratura hanno probabilmente sublimalo o esorcizzato, nella mitologia del gangster, il fantasma di una liberazione e di una rivoluzione impossibile. Claudio Gorlier Londra: discrezione e vecchio stile per il «Puff Cooper Memorial Prize» L «eroe negativo» americano tra la letteratura e i cliché di Hollywood L «eroe negativo» americano tra la letteratura e i cliché di Hollywood Gangster sì, ma d'autore Pai (V nelle quinte del romanzo, e ti moralismo del personaggio narratore Istituisce un'equazione tra metropoli e male che dell'effimere e tragica affermazione di Oatsby si serve come punto d'appoggio. 8e volete trovare l'equazione semplificata ma verificata nel fatti dovete arrivare, poniamo, a Giurigià d'asfalto, e qui la fonte letteraria appartiene a un livello spicciolo. Immediato di letteratura di consumo, legata al nome forse del più .noto scrittore del genere: W. infida della Ricordi: gènere «leggero» che Urini e i «Dead end hindi nel film «Gli angeli con la faccia «porca* R Burnctt. l'autore, tanto per Intenderci, di Piccolo Cesare, e figure di punta del genere cosiddetto hant-boiled. - duro. Ma Burnctt. e altri meno noti di lui. come Armitage Trall. autore di Scarface, trovarono 11 loro terreno di coltura nella narrativa «fattuale* degli Anni Venti In Dos Passos. e soprattutto In Hemingway. Provate a rileggere / killers di Hemingway, dove 11 riferimento immediato viene trascritto In uno spazio simbolico e assoluto. accanto al sesto brevissimo capitolo di Piccolo Cesare. che vi riportiamo per intero: •Rico stava in piedi davanti allo specchio, pettinandosi i capelli con un piccolo pettine da tasca in avorio. Rico era orgoglioso dei suoi capelli. Erano neri e lucidi, pettinati alt Indietro dalla fronte bassa e disposti in tre onde simmetriche. Rico era un uomo semplice. Amava soltanto tre cose: se stesso, t suoi capelli e la sua pistola. Si prendeva estrema cura di tutti e tre.. storia a dispense e ispirò Lehar e Strauss I romanzi di Bumett si vendettero a decine di migliala di copie, certo più di quelli di uno scrittore minore ma non trascurabile, segnatamente negli Anni Venti. Ben Hecht. che inerirebbe un riesame non frettoloso. Pure, Piccolo Cesare aveva bisogno del viso di Edward O. Robinson per diventare un eroe popolare di un tipo proverbiale nel periodo della Grande Depressione, quando il gangster finiva per porsi nel senso di una alternativa di fronte al politici screditati e agli affaristi strangolatori; a sua volta, Hecht raggiungeva U grande pubblico grazie alle Notti di Chicago di Sternberg, ricavato da un suo libro. E un altro romanzo di Bumett. Una pallottola per Roy (High Sierra), lievitava grazie alla maschere di Humphrey Boga rt. Fu proprio 11 New Deal rooseveltlano. vale a dire la nuova politica nata dalla Depressione, a sanzionare lo stereotipo estremo del .rugged individualism*. 11 rude individualismo, nel termini del crepuscolo del gangster solitario e malinconico. Robert Sherwood. autore di bach 11858) alla Vedova allegre di Lehar (1905), per assumere quali termini due grandi capolavori. E stato più volte detto che l'operetta segnò profondamente, nel gusto, un'epoca ed e certo vero. Si potrebbe anzi dire che l'operetta, nel suo sviluppo, segnò non soltanto il gusto e connotò più di un 'epoca, riuscendo a rappresentare una parte almeno dei sentimenti dei cittadini europei, in situazioni fra tetro diverse e lontane, a ri'spandere, cioè, alle esigenze di divertimento dei francesi dopo Sédan come degli italiani dell'età giolittiana. degli inglesi vittoriani come dei tedeschi guglielmini. Sarebbe, tuttavia, errore grave riguardare oggi all'operetta come ad una di quelle testimonianze di gusto (o. magari, di cattivo gusto) che ci riportano alla superficie delle realtà sociali del passato, finendo per confluire nel salotto di Nonna Speranza. L'operetta fu anche, in molte occasioni e in moiri momenti, un "esperienza musicale nella quale espressero il loro talento musicisti che dovremmo considerare (se non fossimo ancora un po'schiavi delle gerarchie dei .generi, artistici) tra i piti vivi e. perché no, più grandi del loro tempo. All'operetta diedero, infatti, l'opera loro non soltanto mestieranti e artigiani, ma anche compositori che riuscirono ad offrire, nei limiti .stretti, di un genere assai obbligato, pagine di eccezionale qualità. Si son fatti i nomi di Offenbach e di Lehar. ma certo non sono i soli. Non ha senso far qui un elenco, ma è giusto ricordare come una citazione nelle storie della musica la meriterebbero Hervé., Alexandre Charles Lecocq. Franz von Suppé. Arthur Sulllvan e. naturalmente, Johann Strauss figlio, il cui Pipistrello può certo stare a fianco della Vedova allegre. S perché, guardando al .fenomeno, operetta nella sua estesa realtà, non citare anche Joaqutn Volperete, gran maestro di quel .genere, parallelo che è la zareueìa spagnola? Se l'iniziativa della Ricordi potrà contribuire, nella sfera di questa riproposta di una musica .divertente. realizzata tanto spesso con una qualità che oggi la produzione .da intrattenimento, sembra aver messo da parte, se servirà non soltanto ad alimentare le legittime nostalgie di chi. giustamente, non crede ai messaggi di Renato Zero o non si emoziona al sound dei Matta 'i Bazar, ma anche a mostrare come .un tempo, far musica per divertire non voleva dire, automaticamente, far pestima musica, sarà un'azione benefica. Di qui tanti auguri. Auguri alla Ricordi di non perdere quattrini, ma anche (con personale interesse) di condurre bene fino In fondo le quindici dispense. Con un occhio particolare all'Italia, d'accordo, ma ccn lo sguardo aperto a tutte l'esperienza musicale irt■operetta. Soberto Leydi una commedia di successo. La foresta pietrificata, era segretario di Roosevelt, e 11 suo bandito Duke Mantee segna il momento più caratteristico di osmosi tre letterature e cinema proponendo in nuova veste una costante basilare dell'ideologia americana che si colora di radicalismo populistico: l'individuo libero e trasgressivo a faccia a faccia con l'arrogante e pavido capitalista. Non stupisce allora che Hollywood potesse attingere alla sinistre Intellettuale: dopo Hecht un altro scrittore, Albert Maltz. e una scrittrice e cotnmediograf a della stature di Lllian Hellmann. Basta rammentare il memorabile trio che sta dietro a un film del '42. Il fuorileggeil soggetto è tratto da Graham Oreene. la sceneggiature porta 1 nomi di Albert Maltz edi W. R. Bumett. Impossibile risulto Invece U travaso di William Faulkner, salvo che per la sua utilizzazione, con Fltzgerald. a Hollywood. In effetti, anche nella sua narrativa, da Santuario a Luce d'agosto, la figura del fuorilegge si trasferiva pur nel protocolli superficialmente realistici In un LONDRA — Il premio letterario che vende piU libri in Inghilterra è il Booker Prize e con le vendite arrivano all'autore anche una ventina di milioni, esenti da tasse. Ma 11 piU ambito, il più elegante fra 1 premi di questo Paese è il Duff Cooper Memorial Prize, elargito dal 1966 a un'opera che sarebbe potuta piacere al personaggio cui U premio è Intitolato, Duff Cooper (1890-1954). ambasciatore in Francia, ministro del gabinetto Churchill, scrittore, marito di una delle più belle e celebrate dame degli Anni 30. Lady Diana Cooper (figlia di un duca) e attivo conciliatore nei salotti fra Bloomsbury e l'aristocrazia. 1 cui tentacoli al Intrecciavano comunque e si cercavano pure. Non immaginatevi che in Inghilterra si facciano le cose come in Francia o In Italia. Qualche giornale si occuperà dell'evento, ma non molti: non ci sarà un solo fotografo presente; una macchina da presa o una macchina fotografica sarebbe guardata con mollo sospetto se non antipatia. La cerimonia non avviene in una località come Valle Oiulia o In un bel ristorante, bensì nell'aula dove il corpo Inse¬ grande disegno metaforico, irriducibile a ogni manipolazione: mentre il Morgan di Hemingway In Avere e non avere veniva stritolato nella logica perversa del gangsterismo dalle contraddizioni della società che lo emarginava. Hollywood si rivolse persino a Shakespeare, ribaltando nell'ambiente del gangsterismo di Chicago, con Joe Mac Beth. la carriera sanguigna del re scozzese. Impersonato da Paul Douglas: versione estrema dell'apologo sul potere. Chicago rimaneva dunque 11 microcosmo privilegiato, la giungla urbana, la •desolazione al neon» di Nelson Aigren. ultimo scrittore della sua epopea tragica. Ma già in Algren le coordinate si fanno confuse nella loro esasperazione, e I dilemmi più acuti. Il gangster minacciosamente velleitario di Saul Bellow nel Dono di Humboldt lo conferma, di chiude una stagione nella quale cinema e letteratura hanno probabilmente sublimalo o esorcizzato, nella mitologia del gangster, il fantasma di una liberazione e di una rivoluzione impossibile. Claudio Gorlier Londra: discrezione e vecchio stile per il «Puff Cooper Memorial Prize»