A colloquio con il presidente della Zanichelli

«V.tÌ7 -—•«"•»- Tuttolibri • A non deve passarsela troppo bene.. La moglie chiese ti nome dell'osteria e quando ti marito ritpose: .11 pappagallo., dovette spiegargli che era ti posto più caro di Bologna. .Da allora — aggiunge Enriques — Incominciò a frequentarla anche lui.. Nel .ci fu un tempo» dt Giovanni Enriques ci tono le grandi cote In ombra, della borghesia laica e illuminata del primo Novecento, porte che non si devono oltrepassare perché il • babbo aveva bisogno dt silenzio per studiare; una madre appassionata di letteratura francese, le promesse di una bicicletta che deve arrivare dal Piemonte, le villeggiature ad Alagna, a Viareggio, le scuole di Bologna, quella di Ingegneria a Roma, l'amore per la montagna e le scalate con Edoardo Arnaldi, Emilio Segri, Franco Rasetti, Enrico Fermi. — Lei, negli Anni Venti, divenne amico del Gruppo di via Panltperna. Conobbe anche Ettore Majorana? • Era un genio, ma urna-' namente difficile. CI incontravamo In una osteria a San Pietro In Vincoli. Per stare con loro bisognava saper bere vino. Majorana era capace di non farsi vedere per settimane in Istituto, poi arrivare e consegnare al bidello un mazzo di foglietti che Fermi giudicava lavori di Incredibile importanza. Io penso che sia esatta la tesi del suicidio*. A colloquio c di penne, preferiscono l'editoria e lui concentra gli sforti sulla Zanichelli, la vecchia e gloriosa editrice di Giosuè Carducci. Come ti trovò con un mestiere così diverso dal precedenti? «Avevo l'IMfe. IT clima Interno era di chiusura verso i libri stranieri. Cera un direttore convinto che nulla valesse la pena di essere tradotto. Io avevo un ottimismo che voleva anche dire leggerezza Bla l'ottimismo era sempre seguito da un metodo. E' Inutile dare pareri su come fare soldi, se hai la capacità, falli. Sono un pragmatista : se stampi un libro che va non si può fallire. Feci, nel '54. con la sigla Aurora Zanichelli, AZ Panorama, un modo nuovo di far geografia, studiando il rapporto fra iconografia e testo. Avevo la consulenza di Oeno Pampalonl ed Edgardo Macortnl. Più tardi arrivò in casa editrice Insolera. E' stato l'Inizio del nostro modo di produrre libri scolastici. Oggi fatturiamo 40 miliardi l'anno. All'Inizio Siano, solo 4 Abbiamo 220 dipendenti, e una produzione al 65% di scolastica e al 35% di varia. Oggi gli editori americani ci danno volentieri un loro libro, di sociobiologia, dt psicologia, di informatica. Le spese generali, in aumento, ci hanno costretto ad aumentare un po' Il numero delle novità, da 115 a 140. Ma l'Importante é tenere un sano equilibrio. Noi non abbiamo mai ri¬ sparmiato In me ziti, in computerizzazione. In perfetta funzionalità del magazzino*. £ il magazzino detta Zanichelli deve estere II luogo che l'Ingegnere» ama di più, forte gli ricorda l reparti di montaggio all'Oltvetti. forte la vera potabilità per razionalizzare una attività produttiva. Quello dt Bologna t tutto automaIleo, con carrelli che vanno a cercare cubi di libri. Molo per titolo, che rimpiazzano »le uscite», che garantiscono il rifornimento alla plU piccola e lontana cartolibreria, .come un pescatore —dice Enriques—che sa dove gettare la lenza*. Cosi porrebbe vedere anche le librerie, e cita la Hoepll, con le tue ordinate classificazioni In materie, all'opposto della cartolibreria clu» ha un tempo veloce e breve per tenere lo scolastico. Questo tuo amore classificatorio è quello che l'accompagna, insieme con t figli Federico e Lorenzo, con Miro Do.gllotti e Luigi Rotiello, nella decennale avventura dello Ztngarellt, uscito in undicesima edizione l'anno scorso e già arrivato, dopo pochi mesi, alle 125.000 copie. Qual t il segreto dt questo grande editore, dal fascino discreto. Impegnalo plU a nascondersi che apparire? .Avere il coraggio di fare — dice Enriques —. Ricordarsi che l'esercizio del fare é dò che Insegna di più*. Nlco Orengo Giovanni Comisso VICENZA — Oggi alle 17.30 nell'Odeo del Teatro' Olimpico, Vicenza ricorderà uno del nostri più grandi e irregolari scrittori contemporanei, scomparso nel 1969, Giovanni Comisso, l'autore di «Gente di mare., «Amori d'Oriente», «La donna del lago». L'occasione é data da nn epistolario' di Comisso indirizzato all'amico e scrittore Toni Cibotto, edito da Longanesi col patrocinio della Banca Popolare Agricola di Lonlgo. Il volume «Caro Toni-, che al Teatro Olimpico sarà presentato da Renato Ghiotto, contiene oltre un centinaio di lettere scritte tra la fine degli Anni 50 e I mesi che precedono la morte di Comisso. E' un taccuino di appassionati rancori verso le difficoltà del vivere quotidiano, l'incapacità di sottostare alle regole di una società letteraria meschina, l'affannoso arrabattarsi fra collaborazioni al giornali e Illusioni di cinema, per conquistare una serenità da riempire con la gioia di vivere prima e la dedizione alla letteratura poi. CI sono. In queste lettere, lutee le curiosità di Comisso, le sue Illusioni, gli Inganni e I dolori. A Gian Antonio Cibotto abbiamo chiesto di ricordare per I lettori di .Tuttolibri. 11 suo Comisso. L'intervista a C Il romanzo raffinato ed estroso di un funambolo della lingua italiana nno X n. 392 • Supplemento ■ LA STAMPA del 4 Febbraio 1984 on il presidente della Zanichelli arlo Maria G iu «V.tÌ7 «V.tÌ7 -—•«"•»- Tuttolibri • A non deve passarsela troppo bene.. La moglie chiese ti nome dell'osteria e quando ti marito ritpose: .11 pappagallo., dovette spiegargli che era ti posto più caro di Bologna. .Da allora — aggiunge Enriques — Incominciò a frequentarla anche lui.. Nel .ci fu un tempo» dt Giovanni Enriques ci tono le grandi cote In ombra, della borghesia laica e illuminata del primo Novecento, porte che non si devono oltrepassare perché il • babbo aveva bisogno dt silenzio per studiare; una madre appassionata di letteratura francese, le promesse di una bicicletta che deve arrivare dal Piemonte, le villeggiature ad Alagna, a Viareggio, le scuole di Bologna, quella di Ingegneria a Roma, l'amore per la montagna e le scalate con Edoardo Arnaldi, Emilio Segri, Franco Rasetti, Enrico Fermi. — Lei, negli Anni Venti, divenne amico del Gruppo di via Panltperna. Conobbe anche Ettore Majorana? • Era un genio, ma urna-' namente difficile. CI incontravamo In una osteria a San Pietro In Vincoli. Per stare con loro bisognava saper bere vino. Majorana era capace di non farsi vedere per settimane in Istituto, poi arrivare e consegnare al bidello un mazzo di foglietti che Fermi giudicava lavori di Incredibile importanza. Io penso che sia esatta la tesi del suicidio*. A colloquio c di penne, preferiscono l'editoria e lui concentra gli sforti sulla Zanichelli, la vecchia e gloriosa editrice di Giosuè Carducci. Come ti trovò con un mestiere così diverso dal precedenti? «Avevo l'IMfe. IT clima Interno era di chiusura verso i libri stranieri. Cera un direttore convinto che nulla valesse la pena di essere tradotto. Io avevo un ottimismo che voleva anche dire leggerezza Bla l'ottimismo era sempre seguito da un metodo. E' Inutile dare pareri su come fare soldi, se hai la capacità, falli. Sono un pragmatista : se stampi un libro che va non si può fallire. Feci, nel '54. con la sigla Aurora Zanichelli, AZ Panorama, un modo nuovo di far geografia, studiando il rapporto fra iconografia e testo. Avevo la consulenza di Oeno Pampalonl ed Edgardo Macortnl. Più tardi arrivò in casa editrice Insolera. E' stato l'Inizio del nostro modo di produrre libri scolastici. Oggi fatturiamo 40 miliardi l'anno. All'Inizio Siano, solo 4 Abbiamo 220 dipendenti, e una produzione al 65% di scolastica e al 35% di varia. Oggi gli editori americani ci danno volentieri un loro libro, di sociobiologia, dt psicologia, di informatica. Le spese generali, in aumento, ci hanno costretto ad aumentare un po' Il numero delle novità, da 115 a 140. Ma l'Importante é tenere un sano equilibrio. Noi non abbiamo mai ri¬ sparmiato In me ziti, in computerizzazione. In perfetta funzionalità del magazzino*. £ il magazzino detta Zanichelli deve estere II luogo che l'Ingegnere» ama di più, forte gli ricorda l reparti di montaggio all'Oltvetti. forte la vera potabilità per razionalizzare una attività produttiva. Quello dt Bologna t tutto automaIleo, con carrelli che vanno a cercare cubi di libri. Molo per titolo, che rimpiazzano »le uscite», che garantiscono il rifornimento alla plU piccola e lontana cartolibreria, .come un pescatore —dice Enriques—che sa dove gettare la lenza*. Cosi porrebbe vedere anche le librerie, e cita la Hoepll, con le tue ordinate classificazioni In materie, all'opposto della cartolibreria clu» ha un tempo veloce e breve per tenere lo scolastico. Questo tuo amore classificatorio è quello che l'accompagna, insieme con t figli Federico e Lorenzo, con Miro Do.gllotti e Luigi Rotiello, nella decennale avventura dello Ztngarellt, uscito in undicesima edizione l'anno scorso e già arrivato, dopo pochi mesi, alle 125.000 copie. Qual t il segreto dt questo grande editore, dal fascino discreto. Impegnalo plU a nascondersi che apparire? .Avere il coraggio di fare — dice Enriques —. Ricordarsi che l'esercizio del fare é dò che Insegna di più*. Nlco Orengo Giovanni Comisso VICENZA — Oggi alle 17.30 nell'Odeo del Teatro' Olimpico, Vicenza ricorderà uno del nostri più grandi e irregolari scrittori contemporanei, scomparso nel 1969, Giovanni Comisso, l'autore di «Gente di mare., «Amori d'Oriente», «La donna del lago». L'occasione é data da nn epistolario' di Comisso indirizzato all'amico e scrittore Toni Cibotto, edito da Longanesi col patrocinio della Banca Popolare Agricola di Lonlgo. Il volume «Caro Toni-, che al Teatro Olimpico sarà presentato da Renato Ghiotto, contiene oltre un centinaio di lettere scritte tra la fine degli Anni 50 e I mesi che precedono la morte di Comisso. E' un taccuino di appassionati rancori verso le difficoltà del vivere quotidiano, l'incapacità di sottostare alle regole di una società letteraria meschina, l'affannoso arrabattarsi fra collaborazioni al giornali e Illusioni di cinema, per conquistare una serenità da riempire con la gioia di vivere prima e la dedizione alla letteratura poi. CI sono. In queste lettere, lutee le curiosità di Comisso, le sue Illusioni, gli Inganni e I dolori. A Gian Antonio Cibotto abbiamo chiesto di ricordare per I lettori di .Tuttolibri. 11 suo Comisso. L'intervista a C Il romanzo raffinato ed estroso di un funambolo della lingua italiana nno X n. 392 • Supplemento ■ LA STAMPA del 4 Febbraio 1984 on il presidente della Zanichelli arlo Maria G iu «V.tÌ7 «V.tÌ7 -—•«"•»- Tuttolibri • A non deve passarsela troppo bene.. La moglie chiese ti nome dell'osteria e quando ti marito ritpose: .11 pappagallo., dovette spiegargli che era ti posto più caro di Bologna. .Da allora — aggiunge Enriques — Incominciò a frequentarla anche lui.. Nel .ci fu un tempo» dt Giovanni Enriques ci tono le grandi cote In ombra, della borghesia laica e illuminata del primo Novecento, porte che non si devono oltrepassare perché il • babbo aveva bisogno dt silenzio per studiare; una madre appassionata di letteratura francese, le promesse di una bicicletta che deve arrivare dal Piemonte, le villeggiature ad Alagna, a Viareggio, le scuole di Bologna, quella di Ingegneria a Roma, l'amore per la montagna e le scalate con Edoardo Arnaldi, Emilio Segri, Franco Rasetti, Enrico Fermi. — Lei, negli Anni Venti, divenne amico del Gruppo di via Panltperna. Conobbe anche Ettore Majorana? • Era un genio, ma urna-' namente difficile. CI incontravamo In una osteria a San Pietro In Vincoli. Per stare con loro bisognava saper bere vino. Majorana era capace di non farsi vedere per settimane in Istituto, poi arrivare e consegnare al bidello un mazzo di foglietti che Fermi giudicava lavori di Incredibile importanza. Io penso che sia esatta la tesi del suicidio*. A colloquio c di penne, preferiscono l'editoria e lui concentra gli sforti sulla Zanichelli, la vecchia e gloriosa editrice di Giosuè Carducci. Come ti trovò con un mestiere così diverso dal precedenti? «Avevo l'IMfe. IT clima Interno era di chiusura verso i libri stranieri. Cera un direttore convinto che nulla valesse la pena di essere tradotto. Io avevo un ottimismo che voleva anche dire leggerezza Bla l'ottimismo era sempre seguito da un metodo. E' Inutile dare pareri su come fare soldi, se hai la capacità, falli. Sono un pragmatista : se stampi un libro che va non si può fallire. Feci, nel '54. con la sigla Aurora Zanichelli, AZ Panorama, un modo nuovo di far geografia, studiando il rapporto fra iconografia e testo. Avevo la consulenza di Oeno Pampalonl ed Edgardo Macortnl. Più tardi arrivò in casa editrice Insolera. E' stato l'Inizio del nostro modo di produrre libri scolastici. Oggi fatturiamo 40 miliardi l'anno. All'Inizio Siano, solo 4 Abbiamo 220 dipendenti, e una produzione al 65% di scolastica e al 35% di varia. Oggi gli editori americani ci danno volentieri un loro libro, di sociobiologia, dt psicologia, di informatica. Le spese generali, in aumento, ci hanno costretto ad aumentare un po' Il numero delle novità, da 115 a 140. Ma l'Importante é tenere un sano equilibrio. Noi non abbiamo mai ri¬ sparmiato In me ziti, in computerizzazione. In perfetta funzionalità del magazzino*. £ il magazzino detta Zanichelli deve estere II luogo che l'Ingegnere» ama di più, forte gli ricorda l reparti di montaggio all'Oltvetti. forte la vera potabilità per razionalizzare una attività produttiva. Quello dt Bologna t tutto automaIleo, con carrelli che vanno a cercare cubi di libri. Molo per titolo, che rimpiazzano »le uscite», che garantiscono il rifornimento alla plU piccola e lontana cartolibreria, .come un pescatore —dice Enriques—che sa dove gettare la lenza*. Cosi porrebbe vedere anche le librerie, e cita la Hoepll, con le tue ordinate classificazioni In materie, all'opposto della cartolibreria clu» ha un tempo veloce e breve per tenere lo scolastico. Questo tuo amore classificatorio è quello che l'accompagna, insieme con t figli Federico e Lorenzo, con Miro Do.gllotti e Luigi Rotiello, nella decennale avventura dello Ztngarellt, uscito in undicesima edizione l'anno scorso e già arrivato, dopo pochi mesi, alle 125.000 copie. Qual t il segreto dt questo grande editore, dal fascino discreto. Impegnalo plU a nascondersi che apparire? .Avere il coraggio di fare — dice Enriques —. Ricordarsi che l'esercizio del fare é dò che Insegna di più*. Nlco Orengo Giovanni Comisso VICENZA — Oggi alle 17.30 nell'Odeo del Teatro' Olimpico, Vicenza ricorderà uno del nostri più grandi e irregolari scrittori contemporanei, scomparso nel 1969, Giovanni Comisso, l'autore di «Gente di mare., «Amori d'Oriente», «La donna del lago». L'occasione é data da nn epistolario' di Comisso indirizzato all'amico e scrittore Toni Cibotto, edito da Longanesi col patrocinio della Banca Popolare Agricola di Lonlgo. Il volume «Caro Toni-, che al Teatro Olimpico sarà presentato da Renato Ghiotto, contiene oltre un centinaio di lettere scritte tra la fine degli Anni 50 e I mesi che precedono la morte di Comisso. E' un taccuino di appassionati rancori verso le difficoltà del vivere quotidiano, l'incapacità di sottostare alle regole di una società letteraria meschina, l'affannoso arrabattarsi fra collaborazioni al giornali e Illusioni di cinema, per conquistare una serenità da riempire con la gioia di vivere prima e la dedizione alla letteratura poi. CI sono. In queste lettere, lutee le curiosità di Comisso, le sue Illusioni, gli Inganni e I dolori. A Gian Antonio Cibotto abbiamo chiesto di ricordare per I lettori di .Tuttolibri. 11 suo Comisso. L'intervista a C Il romanzo raffinato ed estroso di un funambolo della lingua italiana nno X n. 392 • Supplemento ■ LA STAMPA del 4 Febbraio 1984 on il presidente della Zanichelli arlo Maria G iu «V.tÌ7

Luoghi citati: Alagna, Bologna, Piemonte, Roma, Viareggio, Vicenza