Giulini: perché amo e odio i miei dischi

Dai templari ai massoni •*«•» ■»■» »■«• ■ f .■■■•»■«..■»■■■»■■»<■.»..«,. n tura e dei lettori che non ha più. Non è cosi: è' un idolo polemico, che non esiste. Quando sostenni l'aspetto fondamentalmente «inventivo» della critica, anche in questo caso molti anni fa, non volevo certamente intendere l'autonomia del critico dal testo, ma piuttosto il carattere di esplorazione e di viaggio entro il testo, con la massima disponibilità a «vedere» quante più cose ci siano dentro. Volevo intendere, insomma, che la critica i anch'essa creazione letteraria, non servizio o mediazione soltanto. E volevo anche dire che il critico ha soprattutto da avere idee e non deve, come vorrebbe Asor Rosa, essere umbratile e discreto, ma, al contrario, manifestare anche, nel momento di fare critica, la serietà e l'entusiasmo della sua scelta della letteratura come luogo di esperienza e di conoscenza di quell'altra faccia dei mondo che è quello dell'invenzione, alternativo e, anzi, opposto a quello della realtà storico-esistenziale. Se, come giustamente dice Asor Rosa, lo scrittore non deve abituare al mondo com'è, allora compito del critico è di insistere quanto più clamorosamente gli è possibile proprio sul carattere alternativo e divaso della letteratura anche della crini .1 Il senso della letteratura è nella tua durata, là dove le immagini e le informazioni passano in fretta e in fretta sono sostituite. Un poco ironicamente potrei concludere die ii critico è per i tempi lunghi: le mode, i cambiamenti, le trasformazioni misurate sugli anni non gli interessano che per il gioco di attendere che il transeunte, come è sua natura, passi. All'interno Dai templari ai massoni I Giiilini: perché amo e odio i miei dischi Dai templari ai massoni •*«•» ■»■» »■«• ■ f .■■■•»■«..■»■■■»■■»<■.»..«,. n tura e dei lettori che non ha più. Non è cosi: è' un idolo polemico, che non esiste. Quando sostenni l'aspetto fondamentalmente «inventivo» della critica, anche in questo caso molti anni fa, non volevo certamente intendere l'autonomia del critico dal testo, ma piuttosto il carattere di esplorazione e di viaggio entro il testo, con la massima disponibilità a «vedere» quante più cose ci siano dentro. Volevo intendere, insomma, che la critica i anch'essa creazione letteraria, non servizio o mediazione soltanto. E volevo anche dire che il critico ha soprattutto da avere idee e non deve, come vorrebbe Asor Rosa, essere umbratile e discreto, ma, al contrario, manifestare anche, nel momento di fare critica, la serietà e l'entusiasmo della sua scelta della letteratura come luogo di esperienza e di conoscenza di quell'altra faccia dei mondo che è quello dell'invenzione, alternativo e, anzi, opposto a quello della realtà storico-esistenziale. Se, come giustamente dice Asor Rosa, lo scrittore non deve abituare al mondo com'è, allora compito del critico è di insistere quanto più clamorosamente gli è possibile proprio sul carattere alternativo e divaso della letteratura anche della crini .1 Il senso della letteratura è nella tua durata, là dove le immagini e le informazioni passano in fretta e in fretta sono sostituite. Un poco ironicamente potrei concludere die ii critico è per i tempi lunghi: le mode, i cambiamenti, le trasformazioni misurate sugli anni non gli interessano che per il gioco di attendere che il transeunte, come è sua natura, passi. All'interno Dai templari ai massoni I Giiilini: perché amo e odio i miei dischi Dai templari ai massoni •*«•» ■»■» »■«• ■ f .■■■•»■«..■»■■■»■■»<■.»..«,. n tura e dei lettori che non ha più. Non è cosi: è' un idolo polemico, che non esiste. Quando sostenni l'aspetto fondamentalmente «inventivo» della critica, anche in questo caso molti anni fa, non volevo certamente intendere l'autonomia del critico dal testo, ma piuttosto il carattere di esplorazione e di viaggio entro il testo, con la massima disponibilità a «vedere» quante più cose ci siano dentro. Volevo intendere, insomma, che la critica i anch'essa creazione letteraria, non servizio o mediazione soltanto. E volevo anche dire che il critico ha soprattutto da avere idee e non deve, come vorrebbe Asor Rosa, essere umbratile e discreto, ma, al contrario, manifestare anche, nel momento di fare critica, la serietà e l'entusiasmo della sua scelta della letteratura come luogo di esperienza e di conoscenza di quell'altra faccia dei mondo che è quello dell'invenzione, alternativo e, anzi, opposto a quello della realtà storico-esistenziale. Se, come giustamente dice Asor Rosa, lo scrittore non deve abituare al mondo com'è, allora compito del critico è di insistere quanto più clamorosamente gli è possibile proprio sul carattere alternativo e divaso della letteratura anche della crini .1 Il senso della letteratura è nella tua durata, là dove le immagini e le informazioni passano in fretta e in fretta sono sostituite. Un poco ironicamente potrei concludere die ii critico è per i tempi lunghi: le mode, i cambiamenti, le trasformazioni misurate sugli anni non gli interessano che per il gioco di attendere che il transeunte, come è sua natura, passi. All'interno Dai templari ai massoni I Giiilini: perché amo e odio i miei dischi

Persone citate: Asor Rosa