«Se resta un partito di clientele finirà con il perdere più voti» di Giuseppe Tamburrano

A colloquio con il politologo socialista Giuseppe Tamburrano A colloquio con il politologo socialista Giuseppe Tamburrano «Se resta un partito di clientele finirà con il perdere più voti » «Oltre ad un cuore n ROMA — Appena entrato In Senato, ovviamente tra 1 banchi de. e proprio alla viglila del congresso. Il più grande ftlosofo vivente della cattolicità Italiana spara a zero — secondo quanto riferisce •L'Espresso- — sulla de. Quello dì Augusto Del Noce e un siluro per De Mita, se non addirittura per l'Intera classe dirigente de? Il politologo Oluseppe Tamburrano non crede che le dichiarazioni dell'anziano filosofo — riferite dal settimanale — facciano parte di una manovra politica preordinata contro 'a dirigenza de. -Del Noce t un Ubero pensatore — spiega Tamburrano — come ad esempio lo e Bobbio, Il quale spesso lancia anche lui i suol strali contro t socialisti. Ma non credo affatto che Del Noce metta la sua filosofia al scn-itto di manovre di corrente. Certamente, però, questo suo intervento può apparire un po' strano, perché Del Noce, a dif/erenta di Bobbio, ha Le risposte de uovo ha bisogno di un i anche cotiche politiche-. Le considerazioni di Del Noce sono quelle di Uil filosofo, che solo Incidentalmente pesano sul temi concreti della politica. Ma Tamburrano si dice convinto che le opinioni di Del Noce rispecchiano un'esatta analisi storico-politica. 'La de di oggi infatti — aggiunge 11 politologo — «I frora doranti ad un blt'lo: essere se stessa, come si è storicamente determinata, oppure diventare una cosa nuora. Io dico che la de non può essere né luna, nel altra cosa.. Anche quest'ultima affermazione può suonare pura astrazione, ma Tamburrano la spiega. -La de di De Gasperi — dice — é nata come anfemurale del comunismo, come partito cattolico e dei cattolici. Come tale, è diventata partito-Stato, non solo per lattipletta dei consensi, ma anche perché elemento Insostituibile delle coalttioni di governo; e De Ga.-peri riusci a non farla i filosofi Lucio ntelletto nuovo, di idee c {diventare integralista, ma un partito cattolico-liberale, raccogliendo quindi anche i consensi dei ceti borghesi. E questa de che Moro de/infra unirà alternativa a se stessa": Il massimo dellinsostltuibllità per un partito che gestisce l'esistente e II cambiamento'. E questa de e definitivamente tramontata senza più futuro? 'Una de come quella — risponde Tamburrano — oppi non e'* e non ci può essere più: Andreottl ha fatto goremi con l'apporto del comunisti, e lo stesso De Mita ora afferma che l'unica alternativa possibile alla de non è più la de stessa come diceva Moro, ma è II pel. La società e cambiata, la de non i più il partito del cattolici, e non raccoglie più i voti dell'anticomunismo: e infine la nostra società rifiuta ormai un partito di tessere e clientele, tutto volto all'occupattone del centri di potere Se la de resta quella di prima, è destinata a perdere ancor Colletti e Nico he muovano i cuori» più consensi'. Però De Mita lutto ciò lo riconosce, e infatti dice di voler lanciare una nuova de. •/( puaio di De Mita — risponde ancora Tamburrano — e di voler fare una cosa nuova con roba vecchia. Perthé la de e quella che è, t suol quadri e I suol dirigenti sono quelli. Dunque la de è priva ormai di una sua cultura vitale, ed e destinata a spegnersi Untamente, come dice Del Noce? -Del Noce però — conclude Tamburrano — mi ricorda It don Ferrante di Manzoni, che con la filosofia dimostrava che la peste non esiste, perché non e ne" so.sranea.ne' accidente, ina la peste c'era. La de c'i. Io credo che perderà la cosiddetta "centralità", e l'ascesa di Craxi dimostra II declino del predominio democristiano. Ma la dt i destinata a rimanere un grosso partito, e secondo la logica politica tutta italiana sarà un partito un po'vecchio e un po'nuovo.. g g. P- la Abbagnano

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