La figlia del boss Giancana spiega i rapporti mafìa-Cia contro Castro

Un libro esplosivo che fa discutere gli Stati Uniti Un libro esplosivo che fa discutere gli Stati Uniti La figlia del boss Giancana spiega i rapporti mafìa-Cia contro Castro NEW YORK — Un nuovo libro sulla mafia, sui rapporti (ra (/ mondo dello spettacolo e la criminalità organizzata e sul ruolo di Sam Giancana nel complotto della Cia per uccidere Fide! Castro è stato scritto da Antolnette Giancana, figlia maggiore del potente .boss, della malavita di Chicago. Il libro dovrebbe essere In libreria fra qualche giorno, ma già se ne conosce parte del contenuto. Mafia prlncess (Principessa mafiosa), questo il suo titolo, si presenta, dopo le confessioni di Joe Valacht nel 1962 e l'avventurosa storia di Jtmmy Fratianno dt tre anni fa, come un'altra pubblicazione con la pretesa di fornire uno squarcio dt luce su uno dei più impenetrabili e per certi aspetti anche più sconcertanti fenomeni del nostro tempo. Sia Valachl però, che fece le sue rivelazioni in carcere, sta Fratianno, che vive sotto falso nome protetto da una guardia del corpo federale, ricorsero, prima di parlare, alle indi¬ spensabili precauzioni per salvaguardare la propria in-, columlfd personale. Per Antolnette Giancana, intiece, queste misure non sembrano necessarie. .Quando mio padre venne ellmlnatoe ha detto •ero senza un centesimo e dovetti ricorrere al buoni di assistenza del governo per comprarmi da mangiare. *-<a mafia non venne da me per offrirmi 80 dollari per I bisogni del miei bambini ed lo non ho Il dovere di osservare alcun codice del silenzio». Srim Crfnnro'in, uno del più potenti esponenti della criminalità organizzata del Middle - West dopo Al Capone, venne ucciso da sconosciuti la sera del 20 giugno del 1975 nello scantinato, della casa dove abitava ad Oak Park, un sobborgo di Chicago. Mancavano etnque giorni alla sua testimonianza dinanzi alla sottocommissione del Senato americano che Investigava sul noto complotto tra mafia e Cia per assassinare ai primi degli Anni Sessanta il leader cuba- colo e la criminalità organizzata. La figlia di Giancana scrive, ad esempio, che Frank Sinatra e suo padre erano legati da lunga amicizia. L'autrice aggiunge anzi che ti famoso cantante ttaloamertca no e il padre avevano un investimento comune in un casinò del Nevada. Sinatra, però, in una testi monianza resa nel 19S1 dtnan zi alla commissione del Nevada sul gioco d'azzardo, negò di avere legami d'amicizia con il •boss» di Chicago. «Se lo aveS' se sentito—ha dichiarato Antolnette —mio padre si sarebbe rivoltato nella sua tomba» •Loro due — ha continuato hanno organizzato Insieme spettacoli ed ogni volta che si Incontravano si abbracciava no e si baciavano. Capisco che Sinatra con le sue pretese as serztonl abbia cercato dt apparire in modo tale da riotte nere la licenza per poter lnve stlre nei casinò, ma negare ogni legame in maniera cosi sfacciata ini sembra un po' troppo». no Fidel Castro. Oltre Giancana, al complotto avrebbe dovuto partecipare anche ti boss, di Los Angeles John Rosellt. Rosellt, subito dopo essere stato sentito dalla stessa sottocommissione, venne eliminato ed il suo cadavere venne ritrovato dentro un fusto per carburanti che galleggiava nelle acque dt Biscayne Bay in Florida. •E' possibile che suo padre sia stato ucciso dalla mafia?», è stato chiesto' all'autrice in una recente intervista. «Mio padre è morto di morte violenta», ha risposto Antolnette, anticipando una tesi centrale del suo libro. «MI sono chiesta spesso come sia potuto accadere. E" possibile che ad eliminarlo sia stata la mafia, ma sono convinta che sia stato un lavoretto della Cia». Antolnette Giancana, vive tuttora, con l suoi cinque figli a Chicago. Dalle Indiscrezioni, si è appreso che il libro dedica ampio spazio alle relazioni e al contatti tra ti mondo dello spetta¬ t