Bot e ripresa

Quelle «voci» ricorrenti di tasse Quelle «voci» ricorrenti di tasse Bot e ripresa di MARIO SALVATOR Se l'evidenza che i giornali danno alle notizie potesse, sempre, essere proporzionata al numero delle persone Interessate a leggerle, non c'e dubbio che quelle riguardanti Bot e Cct andrebbero In prima pagina. Si calcola. Infatti, che le famiglie Italiane ne possiedano per 145 mila miliardi di lire, in media 7 milioni e mesco ciascuna. Non è 11 caso di rispolverare 11 poeta romanesco Trilussa. che spiegava cosa significa «media» con 11 famoso esemplo delle due famiglie, di cui una ha mangiato due polli, l'altra nessuno, cioè, .in media», un pollo ciascuna. Ma qui si parla di 19 milioni di famiglie, quindi la media c sufficientemente significativa, e autorizza a ritenere che almeno dieci milioni di esse — trenta milioni d'italiani — siano Interessati a quesU titoli. Comunque, prima pagina o no, ogni «voce» su Bot e Cct. da quella sullo loro eventuale tassazione, al timori di un consolidamento — doe della loro sostituzione, al momento del rimborso, con titoli di pari valore, ma con scadenza »a data da destinarsi» — suscita l'emozione generale e richiederebbe spazi adeguati e precisazioni autorevoli, come oggi si e incominciato a darle. Ieri non 11 aveva, tanto che lo stesso Governatore della Banca d'Italia, nella sua relazione del maggio scorso all'assemblea, dovette denunciare U fatto che dichiarazioni sul debito pubblico e sulla tassazione dei Bot stavano per trasformare In realtà »fl pencolo di un allontanamento dei risparmiatori dal titoli di Stato-. E cosi era avvenuto nel 1982. mentre nel 1983 si è avuto un ritorno In forze del risparmio privato al Bot e al Cct. per un valore più che doppio di quello registrato l'anno prima. Il fatto e che 11 grande pubblico dei risparmiatori ha capito, ormai, l'importanza del rendimento «reale», quello che supera 11 tasso d'Inflazione, come non accadde per 1 Bot nel 1976. nel 1977 e, di nuova nel 1979 e nel 1980. ma come accade. Invece, a partire dal 1981. Tuttavia, anzi, proprio per questa maggiore sensibilità del pubblico, voci o proposte d'una tassazione dei titoli di Stato, e non parliamo di consolidamento, possono ancora provocare la fuga del risparmiatori Lo si e visto nel giorni scorsi, alla prima asta di febbraio, che si è chiusa con la sottoscrizione della meta appena del Bot offerti, mentre nell'ultima di gennaio erano andati a ruba. Il ministro della Sembra lecito attribuire questo capovolgi mento di .simpatie » al diffondersi di nuovi timori di tassazione, più che alla .lunatura» del rendimento di quesU titoli, che si era già avuta.in precedenza, ma senza conseguenze sulla richiesta. Questa volta non sono slate sufficienti autorevoli dichiarazioni dal pulpiti più qualificati: dal ministro del Tesoro, che ha minacciato di dimettersi, se i Bot venissero tassati, allo stesso ministro delle Finanze, che ha dissolto ogni dubbio per U passato e il presente (-anche la parola dello Stato — ha detto Bruno Vlsentlnl — deve avere un valore-). A rimettere in forse 11 rapporto di fiducia tra titoli di Stato e risparmiatori, a nostro giudizio, è stato l'inserimento della richiesta di tassare 1 Bot da parte del sindacati, nel loro pacchetto di proposte per la -fase duedelia politica economica del governo. L'andamento del colloqui tra governo. Imprenditori, sindacati, t ancora cosi Incerto, e la situazione talmente fluida, che e quasi Impossibile accertare se la richiesta sia ancora valida. Una richiesta, comunque, che non riusciamo a comprendere, da qualunque punto di vista la si osservi. Non da quello del lavoratori e del pensionati, che. a quanto ci consta, sono tra i migliori .clienti» di Bot. Non sul plano del disavanzo pubblico, perche 10 Staio ha un tale bisogno del risparmio privato che. pur di non allontanarlo, aumenterebbe 11 rendimento del suol Bot, e, indirettamente, del Cct. al lordo delle tasse, affinché rimanga, al netto, sufficientemente attraente. E. nelle entrate del fisco, s'Inscriverebbero le somme tolte al ministero del Tesoro, con un'Inutile partita di giro. Non ha senso, infine, la richiesta di tassare I Bot. sul plano del rilancio dell'economia, perché un aumento — sia pure nominale — del loro rendimento, offrirebbe al sistema del credito ti motivo più valido per giustificarne 11 rifiuto a non ridurre Il costo del denaro per le Imprese. Come gli aumenti del costo del lavoro superiori al miglioramenti della produttività portano, fatalmente, alla -stagflazione», cioè al ristagno e all'Inflazione, cosi un costo del denaro superiore alle possibilità delle aziende, com'è già oggi, porterebbe allo stesso risultato. Con tanti saluti, quindi, alle possibilità del nostro Paese di agganciarsi alla ripresa mondiale. Tutto, o quasi tutto, il governo può concedere. In questa sfibrante trattativa, meno la tassazione del Bot. E riteniamo che non la concederà. ELLI Difesa a Cortina I II provvediment

Persone citate: Bruno Vlsentlnl, Cortina I Ii, Mario Salvator