Quel sogno di villetta con orto

Quel sogno di villetta con orto L'ARCHITETTURA MODERNA EI NUOVI QUARTIERI: UN FALLIMENTO? Quel sogno di villetta con orto A proposito delltnchlesta di Mario Fasto sull'edilizia pubblica nette grandi città, riceviamo e pubblichiamo questo intervento dell'architetto Carlo Melograni. Condivido quasi tutte le osservazioni con le quali Mario Fazio ha concluso la serie di articoli sul quartieri di edilizia pubblica In quattro grandi città, pubblicati durante l'ultimo mese. In particolare sono d'accordo sulla necessita di trovare delle risposte alle preferenze manifestate dagli abitanti, decisamente a lavoro dei tipi dì case unitamiliari Fr ancora diffuso li pregi udUo secondo cui aspirare a cu del genere sarebbe sintomo di mentalità Individuasti -, -il e di riflusso verso : i abito privato. S'Immagina •he invece gli edifìci ad spannine mi alti molti piani -..;mo adatti a forme di vita collettiva. Ma basta scorrere notizie di cronaca per avere prove quotidiane di quanto sia diversa la realtà. Noi grandi fabbricati accade spesso che s'ignori persino U vicino della porta accanto. Le case a torre e quelle che Fazio chiama •caae-niiirèg!!*-. se non sono dotate di spazi appropriati, attrezzati e accuratamente gestiti per esaere usati in comune, non favoriscono certo le relazioni tra gli abitanti Può esserci molta più vita comunitaria In un nucleo ben aggregato di case unlfamlllari Un'altra obiezione, come ricorda Fazio, pesa di più. In quartieri formati da case basse 1 costi di urbanlszazlc- ne e di costruzione risulterebbero troppo elevati. Ma l'Incidenza del costo dell'area dipende soltanto dalla densità edilizia In base alla quale 11 suolo viene utilizzato, cioè dal numero degli abitanti messo In rapporto con la superficie del terreno die essi vanno ad occupare. Riprendiamo l'esemplo di Tor Bella Monaca a Roma, dove, escluse le aree per le strade e 1 servizi, ci sono all'lnclrca 300 abitanti per ettaro. Se sono concentrati in un edificio di sette piani lungo cento metri, oppure se sono distribuiti in otto fabbricati a due plani più corti delia metti. 1& Cjiic' i spesa per il terreno corrispondente a ciascun abitante resta la stessa. Rete stradale E' vero else moltipllcare gli edifici richiede una rete di strade e dimplatill pubblid più capillare, clic In qualche misura e più costosa. l'ero se ne ricava un compenso economizzando per altre parti dell'Intervento. Una di queste è la sistemazione delie aree scoperte. Assegnarle a orti e giardini privati, di pertinenza dei singoli alloggi, garantisce dir Vrog ~">" collisale e utilizzale, e libera l'ente pubblico dal compito di attrezzarle e mantenerle. Un compito al quale moltissime volte non riesce a far fronte, come mostrano gli ampi distacchi tra alti fabbricati abbandonati al degrado della terra di nessuna Cerne per quest'aspetto particolare, cosi per tutti gli altri anche di maggiore tape: lanza e un grave errore non tenere sempre presente che 11 costo dell'abitazione non si limita affatto a quella che è necessario per costruirla. Il bilancio comprende altre voci, e spendere di più nella fase di realizzazione pu6 servire per risparmiare molto nella gestione e per prolungare la durata della qualità di case e quartieri. Può darsi che la costruzione di case basse superi 1 costi tic * fabbricati alti Ma non c'h dubbio che, tra 1 tanti vantaggi che presentano, »l eia quello d'essere molto meno soggette al degrado, a cominciare dal non essere danneggiate da quei fenomeni di vandalismo che sono cosi frequenti nel grandi complessi. I tipi di case bass* o-"-nspondono agli Indirizzi che dovrebbero prevalere nella politica edilizia e urbanistica. Sono adatti a inserirsi negli Interventi di rinnovo urbano tendenti a recuperare a un uso migliore parti vecchio di citta. Sono altrettanto adatti per le espansioni di centri minori, del quali al voglia favorire la crescita in un quadro regionale equilibrato, dove non risulti schiacciante la predomlnanza del grandi agglomerati urbani 81 può pensare che e**» « torre e grandi blocchi slana le più convenienti in quasi tutte le situazioni se ci si limita a un calcolo miope o, peggio, se la definizione di modelli procedure e tecnologie resta subalterna alle scelte del più forti Imprenditori < Per le contraddizioni che comunque possono rilevarsi tra programmi ottimali e finanziamenti disponibili, al » cercata una via d'uscita. 'Sono stati studiati e speri mentati nella pratica, ormai con un buon numero di prove e con ottimi risultati, nuovi tip! di case. Qualcuno li ha chiamati intermedi, non solo e non tonto perché hanno un numero di plani, di solito da' tre a clivque, compreso tra quelli delle case unlfamlllari e degli editici con molti appartamenti. La denominazione al riferisce piuttosto alle caratteristiche degli alloggi, aggregati In maniera tale da assicurare a ciascuno di essi almeno alcuni requisiti dell'abitazione singola. Spazio aperto In case di questa specie l'alloggio ha spesso al suo Interno le stanze distribuite su diversi livelli. Dispone d'un annesso esterno, per tenervi a seconda della grandezza, l'automobile e altri veicoli, attrezzi sportivi e da campeggio, vino o cibi da conservare, oppure per attrezzarlo, In parte o per Intero, come labcr,»-.rio per attività manuali E* dotato d'uno spezio all'aperto, giardino o terrazzo, abbastanza grande e abbastanza riparato dalla vista del vicini. A volte può esserci un altro spazio all'aperto, semiprìvato, usato collettivamente dal gruppo degli abitanti. L'Ingresso all'alloggio non avviene dal pianerottoli di un'unica scala, incolonnati uno sull'altro, come nel tipi In linea e a torre. L'abitazione d'ogni nucleo familiare ha un accesso ben individuato, una porta che ti apre su uno spazio semipubbblioo, a livello della strada o su un percorso pensile, oppure è disim¬ pegnato da una scala che serve uno o pochi alloggi soltanto. Alcune realizzazioni Italiane,, come sa ne vedono a Brescia. Pesaro, Pordenone. Siena o Terni, dimostrano che ottenere requisiti del genere non ò Incompatibile con I modi d'intervento dell'edilizia pubblica nel nostro Paese. Date le caratteristiche che hanno, questi tipi Intermedi sarebbe meglio definirli case unlfamlllari sovrapposte, richiamandosi, in termini più ristretti di dimensioni e di costo, alle case a ville sovrapposte ideate a suo tempo sull'e!-.:-;ì'i;ì1o leccrbuslano degli •Immcublcs-Villas». Costituiscono un tema sul quale non si finirebbe mal di sviluppare variazioni La complessità del loro progetti potrebbe rappresentare un pretesto per ripiegare ancora sui tipi più correnti quando, come quasi sempre accade, per elaborare I disegni d'un intervento le scadenze sono brevissime. Ma vale poco per gli architetti una scusa del genere. Oli studi tipologici debbono essere portati avanti indipendentemente dalle singole occasioni di lavoro. Bisogna preparare le soluzioni in anticipo, per trovarsi pronti a selezionarle e metterle a punto al momento di confrontarle con le situazioni nelle quali, di volta In volta, si venga chiamati ad applicarle. Nella ricerca progettuale sull'abitazione questo è stato 11 metodo seguito per le esperienze più valide della nuova architettura contemporanea. Cario Melograni

Persone citate: Carlo Melograni, Cerne, Mario Fasto, Mario Fazio

Luoghi citati: Brescia, Pesaro, Pordenone, Roma, Siena