Così «Costa» giustifica le operazioni di scarico della sua nave a Beirut
Così «Costa» giustifica le operazioni di scarico della sua nave a Beirut Così «Costa» giustifica le operazioni di scarico della sua nave a Beirut GENOVA — .Quando a Houston, più di un mese fa. uno spedizioniere incaricato dal governo statunitense ci propose un carico per il governo libanese, la situazione In Libano era consolidata, e non c'era motivo per rifiutare quel carico. Lo ha detto ieri II dottor Nicola Costa, presidente della -Costa Armatori., proprietaria della nave •Cortina- che sabato notte e domenica mattina, nel porto di Beirut, durante la tregua concordata per favorire la partenza degli Italiani, hu scaricato materiale bellico americano destinato all'esercito libanese 11 tatto aveva provocato viva tensione. .11 carico — ha aggiunto il dottor Costa — era rappresentato per la maggior parte da camionette militari con relativi pezzi di ricambio. La "Cortina", dopo aver toccato gli scali previsti, e arrivata a Beirut tra i<enerdl e sabato, e Ir autorità libanesi l'hanno fatta attraccare quando hanno ritenuto opportuno La nostra preoccupazione era di accertarci che ti porto fosse agibile, e per questo, mio cugino Pio t andato a Beirut, per seguire le operazioni Tutto, però, era in mano, sul piano decisionale, alle autorità di Beirut, e noi ignoravamo che ci fosse un accordo che vietava di operare in porto durante l'imbarco del contingente italiano Nessuno ci av^va avvisato.. tAnsai
Persone citate: Nicola Costa
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