«A Beirut soltanto gli italiani hanno meritato una medaglia»

«A Beirut soltanto gli italiani hanno meritato una medaglia» «A Beirut soltanto gli italiani hanno meritato una medaglia» NOSTRO SERVIZIO BEIRUT — Da Ieri il Libano è spaccato In due. I! palazzo presidenziale sulla collina di Baabda ha subito Il primo attacco da terra. Ma più giù. nelle bidoniliIcs di Beirut Ovest, 11 capitano Eugenio Bonaldo, di Padova, guida la sua pattuglia di soldati italiani, a piedi, lungo le stradine del campo profughi palestinese di BurJ el Barajneh, rispettando ancora 11 mandato di una Forza multinazionale anch'essa In via di dissoluzione. Il capitano Bonaldo, dietro 1 suol occhiali scuri e il volto Impassibile, non tradisce emozione. 'St. qui gli cren ti stanno precipitando, t miliziani di Amai hanno il controllo delle strade a Nord e a Sud di Bourj, l palestinesi non vedono di fronte a loro alcun futuro. Ma non devono pensare che noi li abbiamo abbandonati-. Oli chiedo pereti*. -Ma pere fu! noi siamo dei soldati e terremo fede fino all'ultimo al nostri Impeciti-, risponde. Quando gli Italiani arrivarono a Beirut, nell'82. fu¬ rono oggetto di critiche, di battute di spirito. Le piume sugli elmetti del bersaglieri furono definite «penne di gallina- e 1 loro mezzi blindati dipinti di bianco, si disse allora, sembravano destinati ad una missione sulla Luna. 8i ironizzo sul camion carichi di posta e sulle scorte di vino. Ma nessuno scherza più sugli italiani, oggi. Oli Inglesi hanno ritirato 11 loro contingente nel giro di due ore: gli americani stanno ripiegando dopo avere promesso che serebbero rimasti: i francesi hanno ormai abbandonato I servizi di pattugliamento a Beirut Est. Solo I 1.400 mlilltarl Italiani continuano a svolgere 1 loro compiti: la protezione del campi palestinesi. Ed hanno pagato anche un pesante prezzo di feriti: sedici solo negli ultimi dieci giorni e. molli, colpiti alla testa. Se un giorno qualcuno vorrà distribuire del riconoscimenti a' merito al soldati che sono stati impegnali In Libano dovrà consegnarli ai,li uomini del battaglioni cMla -Folgore, o del -San Marco- o degli altri che si sono avvicendati a Beirut. Proteggendo I palestinesi da altri massacri, piuttosto che elargendo dichiarazioni di appoggio a Oemayel (come hanno fatto altri), gli Italiani si sono fatti pochi nemici a Beirut I giovani militari (quasi tutti di leva, molti originari di zone contadine d'Italia) hanno anche sviluppato un protendo senso di comprensione del problemi delle gente di qui. Il sergente Nunzio De Malo, per esemplo, mi dice: • Qui non fi può du teiere problema religioso da problema politico: i una miscela esplosiva che si deve sempre tenere presente-. Forse anche per questo, perché 1 soldati hanno capito In mezzo a quale situazione si trovano, ogni volta che una pattuglia Italiana passa per le strade di Oliatila o di BurJ e subito circondata da ragazzini che gridano, in perfetto italiano: .Vira Vita ha. viva la Palestina-." .Robert Ji.sk Copyright Times Newtpapen e per nulla La Stampa

Persone citate: Eugenio Bonaldo, Nunzio De Malo, Robert Ji