La Rai chi vuol punire Beethoven o Bernstein? di Ugo Buzzolan

La Rai chi vuol punire Beethoven o Bernstein? La Settima, gioiello di orchestrazione, a notte alta La Rai chi vuol punire Beethoven o Bernstein? La Rai è alle prese, fra stasera e domani sera, con Beethoven (Raiuno) e con Bellini (Raltre). Staterà, salvo improbabili mutamenti, si verificherà Il solito sconcio: Test fra ciarle spensierate e milioni distribuiti a casaccio avrà licenza di superare la sua abbondante ora e mezza; poi ci sarà il TG. e dopo il TG l'ultima puntata di Viva De Sica!, degnissima trasmissione di affettuoso omaggio. Però con De Sica si va a finire — già sull'orario ufficiale — alle 23, e Quindi In pratica, con gli slittamenti, ben oltre. A questo punto, per una platea sonnecchtante o incalzata dal pensiero di doversi alzare alla mattina presto, partirà BerrutelnBeethoven ed echeggeranno gli accordi della Settima sinfonia in concomitanza con le riprese notturne fRaidue) della Set Giorni di ciclismo a Milano. Insensibile al grido di dolore e alle proteste che si sono levate da ogni parte d'Italia, la Rai tira dritto e insiste in questa operazione dissennata di nascondere e gettare malamente un grande programma, contro il pubblico e contro se stessa. Domani sera le cose andranno un po' meglio per Bellini, -cigno di Catania'. Andrà in onda su Raltre. In apertura di serata, il primo tempo (per il secondo dovremo aspettare la settimana prossima) di un Vincenzo Bellini scritto da Bruno Cagli e realizzalo da Lorenzo Salirli Dico subito che non è urta biografia • ordinata' e tradizionale, e che si possono avere legittimi dubbi sulla sua efficacia divulgatiti. Tuttavia, t un ritratto calato in una dimensione teatrale e televisiva che vale la pena di vedere per la sua originalità Inserito nella rassegna •Epistolari celebri', lo sceneggiato recupera e trasfor- ma In dialogo di ingegnosa vivezza brani delle colorite lettere di Bellini e proceda per brevi sequenze emblematiche su sfondi stilizzati (lode alle scene di Bruno Bonlncontri) in una sorta di spettacolo da palcoscenico studiato appositamente per la tv. Anche se si richiede una platea che abbia già una conoscenza di Bellini e della situazione operistica del primo 100. anche se qua e là alcuni toni di recitazione scivolano sull'estatico e sull'enfatico, anche se non proprio tutte le sequenze hanno sufficiente forca esplicativa, bisogna dire che II regista Salveti ha dato all'insieme del racconto una sua catturante suggestione e via via ha fatto intravedere, oltre agli amori del bel Vincenzo indaffaratissimo nei letti delle dame, anche le difficoltà del compositore stretto fra pubblico volubile, impresari tiranni, cantanti capricciosi, librettisti pigri, e sempre assillato da una terribile fretta Non i un medaglione convenzionale. E la stessa figura di Bellini esula dal cliché di esangue musicata romantico: è un giovanotto geniale, ambizioso, arrivista, eppure astuto, e con uan gran voglia di vivere e di trionfare. Ricca di soavi melodie, note e meno note, la colonna sonora: peccato che non sia stata inclusa la ,canzone 'Fenesta ca luci ve- di non sicura attribu eione ma nel secolo scorso proclamata di Belimi a fu tot di popolo. Ugo Buzzolan \ln\iiiiili.ni Se tu. ri presenta Bernstein - Beethoven

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