Marais-Cocteau, due vite in una voce

Marais-Cocteau, due vite in una voce Marais-Cocteau, due vite in una voce , Un lungo monologo che ha creato un inarrestabile processo di immedesimazione - Impetuosa vitalità e memorie struggenti DAL NOSTRO INVIATO PISA — Un gruppo di Intelligenti e coraggiosi clnéphites insani, in chiusura di una settimana di film di e da Jean Coctcau. ha invitato l'attore che (u per anni 11 suo fedele compagno. Jean Maral», a replicare quel Oocteau-Marals. che nel settembre scorso, a Parigi, costituì il commovente tributo dell'attore alla memoria dello scrlttore-clneasta-ptttore. a ventanni esatti dalla sua morte. Più che d'una prima, si deve parlare d'un'escluslva nazionale. In una deliziosa saletta di centocinquanta posti: forse lo spettacolo si replicherà ad aprile a Milano, nessun teatro stabile lo ha Invitato: misteri della vita teatrale Italiana. Del resto, definirlo spetta' colo, sfa pure per cuore solo (sono due tempi d'un'ora l'uno), e Improprio. Bisognerebbe semmai parlare di immedesimazione o. ancor più sottilmente, di quella trasposizione psicofisica ebe (ce lo Insegnano certe filosofie orientali! è possibile solo tra persone che abbiano messo in comune l'intera loro esperienza esistenziale. Sdraiato su un catafalco, la cappa rossa dell'accademico di Francia sul corpo sorprendentemente snello nonostan- te le settanta primavere. Ma- rals è Cocteau defunto, che annuncia all'amico la sua dipartila: .Ho uno pran brutta notizia da darti: sono morto. Riesco a portarti stamane perché sonnecchi, sei malato. /mi la febbre Ma subito, con un'impennata brusca delle reni. Maral! è in piedi, i capelli blandii di seta, quel viso tutto ombre e zigomi: ed ora Jean- nol e Jean, ha addirittura la sua voce bassa e roca, che qualche disco, nella nostra giovinezza, soleva renderci familiare. Passano, nelle buie anse di quella voce, nel suol strappi striduli, figure, momenti, problemi d'un'cslstenza trepidante e scandalosa, offensiva e malsicura, affettuosa ed inquieta: la madre svelta e monumentale, una nobile Vergine spagnola: 11 primo amore del liceo Condorcel. l'allievo Dargelos. duro e Impudico; I primi grandi incontri tra musica, letteratura, pittura: 8lravlnsktj e la prima del Socre, la fenice NlJnski. l'egoista, crudele maniaco Balle musicista tenerissimo. Picasso infaticabile • /ranfumofore dei «ertitel da tavola, della pittura moderna. Proletto alle spalle da un nero paravento di teatro, su cui s'accampa un disegno di Cocteau del suo volto di giovane efebo. Il settuagenario Maral:, entra ed esce dal fitto reticolo di un montaggio di testi dell'amico-maestro (ch'egli stesso ha approntato) con una vitalità impetuosa ma soprattutto con la salda certezza che ciò che sia rivi vendo è suo, è la sua vita. I grandi occhi azzurri — che, ventiquattrenne, al primo Incontro con Cocteau, gli valsero l'appellativo di 'iperboreo da mitologia greca* (e, a ruota, una folgorante postilla: ./ privilegi della belletta tono immensi*) — guizzano Instancabili, ma solo un Istante si Inumidiscono di lacrime: e quando gli tocca rievocare, con le parole di Jean, Il genio adolescente di Raymond Radlguet, l'autore del Dlable au corps, morto a vent'anni: .Ascoltatemi, Jean, i orribile, di qui a tre giorni sarò fucilato dai soldati di Dio.. Ed ancora un attimo di commozione malcelata sembra vedervi lampeggiare quando, In quel flotto Ininterrotto di liriche (alcune appassionale, altre suntuose, altre ancora deliziosamente ridicole) se ne stacca una. d'una struggente malinconia, d'una rabbrividente complicità, che ha. di certo, lui stesso come anonimo destinatario: .Come re Marco amava il bel Tristano, cosi t'amo e ti mio amore mi rallegra e m'accora Poi, a precipizio, verso quella fine, scandita ironicamente da una voce fuori campo: .Fingete di pianger, amici miei, giacché i poeti non flngon che d'esser morti.. Guido navico Bonino Jean Mnr.iis oggi e in ima fo!o del 1955 scattala alla cerimonia di ammissione di Coclcau ad Accademico di Trancia

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