Scala, la nuova direttrice del balletto sogna un suo teatro staccato dall'opera di Luigi Rossi

Scala, la nuova direttrice del balletto sogna un suo teatro staccato dall'opera Incontro con Rossella Hightower: «Più possibilità di danzare per i giovani» Scala, la nuova direttrice del balletto sogna un suo teatro staccato dall'opera MILANO - E' alta, asciutta, ha 11 viso scavato e serio. La vedresti naturalmente In un film sui pionieri quaccheri americani: oppure — per restare nel suo ambilo — in un balletto di Martha Graham come •Appalachtan Spring». Rossella Hightower viene dall'Oklahoma. Ha studiato a Kansas City con un'allieva di becchetti ed ora si trova pro}•: H- nel tc.i'.ro i-lie li'grande maestro italiano ha illustralo come danzatore prima e come maestro poi. Alla Scala. Rossella Hightower comincia il suo difficile lavoro di dirigere.»! corpo di ballo, dopo II rapido tramonto della candidatura di un altro americano, d'origine italiana, Edward Vlllella. La Magione 1963-84 non reca ancora la sua Urina, ma alcune scelte come •Oselle' e -/corneo e Giulietta» di Prokof lev Incontrano In pieno la sua approvazione. Rossella è Infatti una ballerina eminentemente classica e ita sempre lavoralo nell'ambito del repertorio tradizionale. Niente modem dance dunque, come sarebbe del resto assurdo pe.- un complesso di stampo accademico come quello della Scala. La Hightower ha danzato nel Balle. Theater. nell'Orlginal Bai lei Russe ed * stata l'ultima stella del marchese di Cuevas, per ti quale ha interpretato la memorabile • Bella addormentata- di ClalkovskL, spettacolo di addio della compagnia del nobi¬ le cileno. E alla ilaba clalcovsklana e rimasta molto legata. Ne ha procurato una versione all'Opera di Parigi durante il recente periodo della sua direzione e vorrebbe riprenderla alla Scala nelle prossime stagioni. La sua esperienza di direttrice di ballo in grandi teatri lirici e notevole. Prima di Parigi astata a Nancy e ft Marsiglia. Ma e proprio all'Opera' che si è fatta le ossa in un ambito difficile, in una struttura fortemente burocratizzata e sindacalizzala, per molti aspetti affine a quella deils Scala. •Non mi spaventano le difficoltà — dice — credo di avere le spalle forti. In fin dei conti l'Opera di Parigi non è certo più elastica di qui; eppure siamo riusciti a fare parecchie cose». Naturalmente anche a Mila High! I.. ,.^t .. rt pianteranno le strutture adeguate. •Molti dei miei progetti potranno essere attuati solo Quando si potrà avere un teatro tutto per noi, senza la coabitazione che è anche sudditanza con l'opere. Per ora dobbiamo utilizzare il Palasport in cui faremo già spettacoli alla fine di questa stagione: Béfart o Roland Petit». •Intanto —- prosegue — ho completato i quadri direttili Interni, affiancando, ai due "itvtttre de. baJlet" già presenti, Robert Streher e Gildo Castani, Victor Rana e Claude Ariel, personalità certo valide per affiancarmi. Il loro apporto sarà molto utile, soprattutto durante le mie assenze, poiché contemporaneamente dorrò seguire la mia Accademia a Cannes-. Rossella Hightower e considerala urta grande didatta c alla sua scuola sulla Costa Azzurra affluiscono personalità da tutto il mondo, soprattutto nel periodi estivi, quando le vacanze diventano pretesto di studio anche per affermate personalità internazionali. Cosa pensa di fare per tamponare la diaspora di danzatori della Scala vorso compagnie straniere (si pensi a Renata Caldertni e Maurizio Bellezza a Londra; a Marco Pierln In Usa e a Davide Bombana In Scozia)? •Anche qui occorre dare al giovani possibilità di danzare di più, offrendo ruoli di protagonisti. Ma per questo ci vogliono molti spettacoli con possibilità di rotazione del "cast": . , , „ Luigi Rossi