Da un'isba siberiana al Cremlino di Fabio Galvano

Da un'isbà siberiana al Cremlino LA VITA E LA CARRIERA, CONDOTTA ALL'OMBRA PI BREZNEV, DELL'UOMO CHE DA BERI REGGE L'URSS Da un'isbà siberiana al Cremlino Si è parlato di Cernenko come di eminenza grigia, delfino, braccio destro, portaborse, addirittura autista del leader scomparso 15 mesi fa • E' il classico dirigente venuto dalla gavetta: non ha avuto un'istruzione formale, solo nel '43 seguì corsi alla scuola superiore del partito e dieci anni dopo ottenne il diploma di pedagogia in Moldavia • Qui conobbe il suo grande protettore • Ha saputo mantenere con tenacia il ruolo di numero due • Una salute malferma DM NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA - Mancato l'obiettivo della successione a Breznev, quindici mesi fa, Kontiantin Usiino\ich Cernenko raggiunge ora quel traguardo per avr!• saputo difendere saldamente il ruolo di «numero due» del Cremlino — di fallo, e non solo formalmente — nella transitorietà dell'ocra Andropov». La sua eia (72 anni) e le sue non buone condizioni di salute (soffre di asma, probabilmente di enfisema polmonare; la primavera scorsa fu assente per quasi un mese a causa di un , raffreddore che. pare sia stato polmonite) som bravano limitarne le funzioni a quelle di tkingmaker», di 'eminenza grigia» (come a suo icmpo era sialo Suslov) dietro la lotta per il potere. Capofila dei presunti «conservatori» bre/ncviani, anche se ieri è parso sposare nel suo discorso al plenum la linea rinnovatrice di Andropov, era considerato fino a questi giorni portaban diera degli apparatchiki ostili agli scossoni troppo forti, un punto di resistenza alle nuove leve dei Ciorbachev e dei Ro- manov, un paladino della continuità e quindi della gerontocrazia. Erede di Suslov nel ruolo di ideologo del partito, Cernenko e stato il vero protagonista del «giro di vite» culturale che ha caratterizzato l'Urss di Andropov, e lo si £ constatato con chiarezza nel suo discorso del giugno scorso al Soviet Supremo, quando condannò la musica occidentale e l'infervoramento dei giovani sovietici per essa, nonché le tendenze troppo • liberali' del cinema e del teatro, sovente preferite all'esaltazione dfi mobili ideali del¬ la viro, delle convinzioni ideologiche, della forza d'animo e dell'industriosità». Il suo potere al Cremlino, paradossalmente, si c ampliato soltanto dopo la morte del suo grande protettore Leonid Breznev, del quale era in essenza il braccio destro (qualcuno dice il portaordini). Di fatto tutta la sua carriera politica si c svolta all'ombra di Breznev, da quando le loro strade si incrociarono in Moldavia, nel 1950. Per 14 anni, si dice a Mosca, fu Cernenko a occuparsi dell'agenda quotidiana del leader scomparso 1S mesi fa. E da Breznev, partico¬ lare forse incoraggiante in questo momento della vita internazionale, ti dice che egli abbia assorbito le spinte alla distensione con l'Occidente. Siberiano, come dicono anche i suoi occhi leggermente a mandorla, Cernenko proviene da una famiglia contadina Nacque il 24 settembre 1911 (aveva quindi 6 anni all'epoca della Rivoluzione) nel villaggio di Bolshaia Tes: si fece trascinare dagli entusiasmi politici dei primi anni postrivoluzionari e abbracciò la carriera politica, voltando le spalle a quello I che poteva essere il suo destino fra i campi di grano della Siberia. Nel Komsomol a lft anni, nel pcus a venti (1931). e il classico esempio del dirigente sovietico venuto dalla gavetta Non ha un'educazione formale: solo nel 1943 segui per due anni i corsi della Scuola superiore del partito, e nel 1953, quando già ricopriva importanti incarichi, ottenne il diploma all'Istituto dì pedagogia di Kishinev. in Moldavia Negli Anni Trenta occupò parecchi posti nelle organizzazioni di base del partito, in Siberia Allo scoppio della guerra e fino al '43. mentre altn leader della vecchia guardia erano al fronte, fu segretario del pcus a Krasnojarsk. sempre in Siberia Dopo gli studi di partito, nel 1945 (e fino al '48) ebbe lo stesso incarico nella città di Pcnza, nella Russia Centrale; quindi fu trasferito in Moldavia come capo del Dipartimento propaganda del Comitato Centrale di quella Repubblica Fu li che conobbe Breznev, primo segretario della Moldavia dal '50 al '52 Non e quindi vero, come ritiene invece una diceria popolare, che di Leonid Uich egli tosse autista e guardia del corpo; ma i portaborse» si Fu la svolta decisiva della sua carriera Nel 1956. Cernenko raggiunse a Mosca Leonid Breznev, che dopo una parentesi nel Kazachstan era stato promosso alla segreteria del pcu> Anche a quoto siberiano con il viso tondo, di facile rossore, la voce esitante. ì modi timidi, insomma mediocre oratore. Mosca offriva molto: divenne prima funzionano presso il Comitato Centrale e poi. dal 1960. presso il PrtUaium del Soviet Supremo, del quale Breznev era diventato presidente dal maggio I960 Dopo la destituzione di Kruscev (1964) e l'ascesa al potere di Breznev. Cernenko divenne (1965) capo della Direzione degli affari generali del Comitato Centrale. incarico che avrebbe occupato fino al 1976 e che gli assicurava la conoscenza dei principali dossier e dei più importanti quadri di partito. Avrebbe dovuto attendere altri sei anni (1971) prima di diventare membro del Comitato Centrale e poi altri cinque (1976) per accedere alla Segreteria del pcus, ma ormai il suo futuro era segnato dalla sempre più stretta collaborazione con Breznev. Di tutti i candidati alla successione di Andropov, Cernenko era l'unico senza una diretta esperienza di management industriale o di amministrazione regionale: tutta la sua vita e stata dedicata a incarichi burocratici e organizzativi. ■ // suo concetto di governo — ha dichiarato il sovietologo americano Terry McNeill — sembra essere retto da principi di rettitudine ideologica più che da una comprensione pratica dei problemi di reggere un Paese di dimensioni e complessità sovietiche'. Consideralo «direttore» del gabinetto Breznev, completò l'ascesa politica quando questi assunse anche (1977, esautorando Podgomy) la carica di Presidente del Presidium del Soviet Supremo, cioè, di capo dello Stato: membro candidato del Politbjuro quello stesso anno, membro a diritto pieno nel 1978, sostituì gradualmente Kirilenko nel campo dell'organizzazione del partito, e a tratti apparve anche rivale di Suslov in quello ideologico (lo avrebbe poi sostituito dopo la sua morte, nel febbraio 1982). Sempre cresciuto all'ombra di Breznev, Cernenko pane definitivamente lanciato alla successione dopo il 26' Congresso (febbraio 1981) Si mise in luce con numerosi discorsi, dei qua li il più importante fu quello dell'aprile 81 per il c-compleanno» di Lenin, e con numerosi scritti. Nel settembre di ucll'anno, Breznev ne esaltò V'approccio audace e creativo' il delfino, mentre si eclissava la stella di Kirilenko, era lui. Ma le cose, chiaramente, non volsero per il verso giusto La lunga malattia di Breznev — dicono oggi gli analisti più attenti — segnò la fine delle ambizioni di Cernenko all'in» minente eredità. Chiamato ; sostituire il capo del Cremlino durante le sue assenze forzate dalla vita pubblica. Cernenko non si sarebbe rivelato all'ai tezza del compito — si disse allora — e ciò favori l'ascesa di Andropov. Nel maggio 1982, quando il capo del tigb affiancò alla carica nel Politbjuro an¬ che quella di Segreteria, i giochi erano fatti, e di 11 a sei mesi sarebbe stalo lui — e non Cernenko — a raccogliere quell'eredità Da allora, però, Cernenko è parso crescere d'importanza: sostenuto da una classe dirigente che temeva di perdere con Andiopov i privilegi acquisiti in era breznevia na (occorre 'rispettare i qua dri», disse all'insediamento del suo avversario), ha saputo trasformare la sconfitta in un trampolino dal quale condizionare sempre più esplicitamente l'attività del nuovo capo sovietico, e poi succedergli. La sua folta capigliatura candida t apparsa in prima fila, al posto d'onore, durante la malattia di Andropov. Ma sebbene in passato egli avesse sovente denunciato burocratismo, formalismo e dogmatismo, Cernenko era assunto a simbolo della continuità conservatrice, di una rigida osservanza delia linea ortodossa apparentemente scossa nella successione andropoviana a Breznev. Tuttavia, il giorno prima che Andropov morisse la Pravda pubblicava un lungo articolo, lodando un suo libro di discorsi e scritti ideologici; e la settimana scorsa egli veniva ampiamente citato — con Breznev — nella nuova edizione della storia del pcus. Ecco due «segnali», fra i misteri come quello che avvolge la vita privata di Cernenko: si dice che abbia due figlie ma, in verità, non si sa neppure se questo sesto leader dcll'Urss sia sposato. Fabio Galvano