Un ombrello di armi intelligenti di Aldo Rizzo

Un ombrello di armi intelligenti L'America studia avversari e alleati in vista di un nuovo round dell'eterna partita per la pace e per il potere Un ombrello di armi intelligenti Nell'anno elettorale, dopo aver «vìnto» la battaglia per gli euromissili, la superpotenza sembra in «surplace» sono in corso ricerche per le «smart weapons», missili e proiettili ultrasensibili, in grado di raggiungere obietti vimento - Gli enormi programmi di spesa scoraggiano i partner - Una forza nucleare europea? Fashionable, rie Ma al Pentagono ivi nascosti o in morisponde Washington PI RITORNO DA WASHINGTON — Al termine di una settimana dentro Vettablishment politico e militare MorII Stati Uniti (dalla Casa Bianca al Senato, dal Dipartimento di Stato al Pentagono, Jra personaggi che In alcuni casi non possono essere citati), e mentre entra nei vivo Tanno elettorale americano, un osservatore europeo ixirta con se l'Impressione di una supcr|)otenza in surplace. che do* studia avversari e alleati. In vista di un nuovo round dell'eterna partila |>cr la pace (e per II potere). Un round è iinlto e un altro sin |)cr cominciare non solo per la scadenza elettorale, che l'amministrazione In carica è convinta di superare vittoriosamente, ma anche perche rinstallazlone dei primi missili in Europa. In risposta agli SS-20 sovietici, ha come concluso un ciclo del rapjiorll tra Oriente e Occidente, e all'interno slesso dell'Occidente. La sfida sovietica ha avuto la sua risposta, ed è fallito il tentativo di dividere gli europei dall'America. . l'ero si pongono subilo altri problemi. Con gli avversari mir.it ulto. Come superare il trauma della sfida e della risposta, riaprire su basi nuove un dialogo che resta necessario? Nessuno si fa più Illusioni circa il negozialo sugli euromissili: ma. quanto alle grandi anni strategiche (Start), -la mia impressione — dice Edward Rovvny, Il ca|X> della delegazione a Ginevra — è che i sovietici torneranno al tallio della trattativa- K intanto r'e lo spiraglio della ripresa, il mese prossimo a Vienna, de' J'.oqul sulle armi convenzionali, ai quali, assicura Mark Palmer, del Dipartimento di Stato, gli americani si presenleranno -con una nuova flessibilità.. Ver 1 missili nucleari, la via d'uscita iKitrft essere l'unificazione delle trattative? Ci sono stati segnali diversi, e precisazioni, negli ultimi giorni. A noi Rowny ha detto: 'Se ai russi interessa la fusione, che siano loro a proporla, che siano loro a dire con quali nuove idee e a qualt condizioni intendono tornare al negoziato.. Ijh posizione' ulficlale di Washington resta quella di due trattative distinte. Se agli avversari si chiede, tutto sommato, di fare la prima massa concreta, nella convinzione che non vi siano opzioni diverse dalla trattativa, per gli alleati il discorso e. almeno in parte, un altro. L'America ha già le sue idre e la questione 6 di vedere se gli etiro|>ei le accetteranno, o almeno vorranno discuterle seriamente. Si parie, anche qui, dal dato di fatto dell'installazione del fershtng e del Cruise, che |>areggla il conto — se non quantitativamente, qualitativamente — con gli SS-20 dell'Urss. Si badi che In America pid d'uno, pur apprezzando Il valore politico generale della prova di coesione offerta dalla Nato di fronte alle furibonde pressioni sovietiche, sottolinea che la decisione del «riegul/fbrio. è venuta su iniziativa e richiesta europea. Come se. In qualche modo, gli Siati Uniti avessero fatto un favore all'Europa: il che. in parte, * vero. Ora. se si passa dal mar games e dagli -scenari, teorici alle ipotesi di scontro vere e proprie, la contrapposizioni del nuovi e potenti missili Intermedi complica non poco l'evcntualiia. i>cr remota che sia. di dover fermare con un i o'.po nucleare un attacco sovietico In Europa, condotta con soverchiami forze convenzionali. Ut possibilità di passare con rapidità da un distruttiva, ma circoscritta, fase •tattica- a un'apocalittica fase •strategica- aumenta l>erico!osamcnle. Di qui la riproposizionc. in termini nuovi, di un vecchio discorso: la Nato deve fare uno sforzo aggiuntivo per potenziare le proprie difese convenzionati e quindi per attenuare la propria diffidenza dall'opzione nucleare. Il discorso e vecchio perche si trascina sin dal tempi di Kennedy, ma e nuovo, oltre che p; r la sua maggiore urgenza, per la possibilità, che ora c'e. di dargli un contenuto diverso. Infatti non si tratta più di aggiungere una divisione corazzata o un cerio numero di aerei, ma di dare il via alla produzione (e al pagamento) dt una nuova generazione di anni convenzionali, teoricamente capaci di scompaginare un attacco soviet Ico. o in particolare la sua seconda ondala, che gli strateghi considerano la più minacciosa, quella potenzialmente decisiva. Sono le smart tveapons. le armi .Intelligenti., missili e ino» Hill sensibilissimi, in grado d'individuare e raggiungere obbiettivi nascosti o in movimento, frutto di una tecnologia avanzatissima, alla quale lavora !a sezione ricerche del Pentagono (il cui bilancio e quattro volle quello, analogo, di lutti gli altri Paesi della Nato messi insieme). Ma se. per gli euromissili, Il •costo» europeo era ed è esenzialmcnle idillico, di dover fronteggiare opinioni pubbliche allarmate, per le smart weapons. una volta passate dalla progettazione alla produzione Industriale. Il problema per gli europei * di doverle comprare e pagare. E questo problema si pone a economie in crisi, o che appena accennano a uscire dalla crisi, e che già stentano a tener fede all'impegno, assunto j nel 1678, di aumentare del tre per cento. In termini reali, le loro spese per la difesa. E si aggiunga che il pagamento avverrebbe In dollari, cioè all'Interno di un rapporto di cambio clamorosamente squilibrato In favore della valuta americana, per le note ragioni. Perciò gli europei (quelli almeno allenti al problema, come per esemplo I tedeschi) roiitropropoiirr.hu forme di coproduzione, insieme a una maggiore disponibilità degli Stati l'ulti a comprare anni europee. 6enonche gli americani obiettano il maggior costo di produzione delle joint ventura (circa 11 15 per cento) e I tempi più lunghi (da uno a due anni), e persino II rischio di un accesso alle emerging technologies. non sufficiente- menio tutelato dal punto di vista delia sicurezza. E' inutile nascondere che la superpotenza In surplace si accinge a ripartire con un senso mollo concreto e realistico dei propri interessi e di quelli altrui: diciamo, complessivamente, con la consapevolezza dei rapporti di forza. Uno 6fogo come quello del sottosegretario Eagleburger davanti al Congresso (non ci si può più fidare molto degli europei, e -osi via) * un caso Umile. Ma. fatte salve le forme, e anelli- qualcosa di più. resta la sostanza delle argomentazioni. La ripresa economica americana, ci ùtee il senatore Richard Lugar. che guida la sottocornmlsslo.ic per gli affari europei, e un bene per tutto l'Occidente, che deve trovare il mode di adeguarvisi E. quanto al corso del dollaro, e al deficit di bilancio che indirettamente lo alimenta, lo stesso vicepresidente Bush, pur senza calcare la mano, ricorda l'incidenza delle spese per la difesa, necessarie per gli alleati non meno che per l'America. Visti da Washington, gli alleali europei, va detto, sembrano obiettivamente un'entità distante e vaga. Un po' spaventati dal loro slesso coraggio, dopo gli euromissili, aspettano con maggiore trepidazione della stessa America la replica vera dell'Urss. Riluttano a comprare le nuove armi convenzionali, ma non sono in grado di produrne congiuntamente di proprie, oltre un certo limite. Né c'e una strategia di fronte ai dollaro. Ho chiesto a Richard Burt. 11 principale collaboratore di Shullz per 1 problemi europei, grande esperto di questioni strategiche, come vede l'Ipotesi di una forza di dissuasione nucleare europea, coordinata ovviamente con quella americana, nel quadro di un'alleanza insostituibile, ma con un suo grado di autonomia. Ha risposo, non senza ironia, che l'Ipotesi e .fashionable- (come dire? elegante), ma -francamente poco realistica- ... „. Aldo Rizzo

Persone citate: Bush, Cruise, Eagleburger, Edward Rovvny, Kennedy, Mark Palmer, Richard Burt, Richard Lugar, Start