Un'Università di contraddizioni

Un'Università di contraddizioni Un'Università di contraddizioni Ha lutto II sapore di una di quelle oziose. In apimreuza. levale di scudi di indubbia Ispirazione corporativa, la difesa che illustri esponenti del mondo accademico stanno predicando contro II rischio di una slndacalizzazione. Invece 1 intervento del sindacali poli ebbe porre un correttivo all'ormai avviato recupero del proprio potere oligarchico da parte di non poche facoltà universitarie. Porse grazie a una presenza estranea a questi scenari di potei e. ci si renderà finalmente conto del' i ilet'.ivo dissesto delle si mi t in e didattiche. 81 considerino queste due esemplificazioni di quanto ora detto, relative alla gestione della didattica e alla costituzione del dipartimenti nella facoltà di Lettere all'Università di Napoli. Secondo le procedure approvate per il corrente anno accademico. I piani di studio sono definiti e Imposti dalla facoltà, venendo cosi a travisare la funzione di orientamento die la facoltà dovrebbe avere nel pieno rispetto del diritto dello studente a formulare Uberi piani individuali, al sensi del¬ la legge n. 910 del 1969. Pertanto ha semplicemente dell'allucinante che il futuro insegnante di liceo e delle scuole dello stesso ordine non sia fornito. |>er esplicita autorizzazione della facoltà da cui proviene, del requisiti necessari per partecipare ai concorsi a cattedre in discipline di indiscussa fondamentallta come l'Italiano, il latino e 11 greco. In luogo del due esami prescritti con decreto ministeriale da circa due anni, per adire l concorsi della scuola secondaria supcriore, la suddetta Pucollà continua a consigliare un solo esame in ciascuna di queste discipline. ' L'altro punto cui accennavo è rappresentato da) progetto perpetrato nel confronti dell'agibilità e funzionalità dell'intera facoltà, che é slato unllicalo in un'unica biblioteca centrale con infeudamento e accorpamento delle 16 biblioteche di istituto nella preesistente ma pia modesta biblioteca di facoltà. I danni subiti in settembre, per eccesso di umidità, dalla neoislltulta biblioteca sono ormai noti. 81 é parlato di sprovve¬ dutezza e inadempienze tecniche, ma solo a pochi * venuto In niente il nodo di fondo: che senso ita espropriare I singoli centri di ricerca. Istituti e cattedre, delle lndlipensabrji attrezzature, cioè del libri, die sono strumenti quotidiani di lavoro? A questo lunlo e anche doveroso chiudersi se sia legittima l'attivazione del dipartimenti, voluti dalla recente riforma tibiversttarla. allo scolio di siiefriinentare nuove lumie di ricerca. Ma sperimentare rise 'cosa se non il cercare di rendere credibile, per finalità estranee alla ricerca, il deserto assoluto delle effettive ixrtcnzlallià di base? 1m facoltà napoletana ha già api*ontaio le sue ;nastodoniii ire strutture dipartimentali. . prefigurando di latto che p*r attuare la ricerca ci si trasferisca tutu, professori * studenti, in un unico luogo centralizzato che, a parte K insufficienze logistiche, è la negazione in sé e per sé dell'idea di dipartimento. Gabriele Catalano Professor* ordinarlo MI Universitari! Napoli

Persone citate: Gabriele Catalano Professor

Luoghi citati: Napoli