Islam, cocktail di fede e violenza di Igor Man

Islam, cocktail di fede e violenza DIETRO LA RINASCITA DEL MONDO ARABO E MUSULMANO Islam, cocktail di fede e violenza Sono questi gii clementi del grande «risveglio islamico» • I suoi paladini cercano «la salvezza dal diavolo e la liberazione dall'imperiali* smo» - Soprattutto combattono nei loro Paesi una guerra santa contro i regimi «corrotti», scatenando le masse com'è accaduto in Tunisia e in Marocco - Anche Sadat fu vittima dei «puri» - Ma c'è chi cerca una «democrazia coranica» dai valori applicabili al mondo moderno dai n0sto0 inviato RABAT — // .risveglio islamico, è certamente uno dei fenomeni più straordinari del nostro secolo. Ormai da piii di un lustro scuote i Paesi musulmani: dall'Egitto all'Indonesia, passando per il Bangladesh. A detta di alcuni studiosi ci troviamo di fronte a una internazionale religiosa islamica, secondo altri a un riflusso paragonabile alle .nostalgie, di quel monsignor Ijefebvre contrario al Concilio Vaticano II. ifa c'è anche chi parla di novelli cavalieri templari dell'Islam usciti diritti da un lontano passato e chi ipotizza una sorta di Opus Del che brandisce il Corano in luogo della Bibbia. Alla radice del .risveglio., questo cocktail ài fede, violenta e spontaneismo, troviamo la presunzione di seppellire tutti gli lami dell'Occidente, a cominciare dal .modernismo., liberale o hegeliano, marxista o strutturale, in quanto considerato l'antitesi del tradizionalismo conservatore. Epperò quest'ultimo pretende di non essere una forma di oscurantismo bensì il mezzo di recupero di quei valori che comportano un .progresso, etico-sociale da non confondersi con l'illusione mistificatrice del consumismo, della tecnologia morti/Ira tri ce dell uomo, del laicismo nazionalista mutuato dall'Occidente. Relegati in soffitta pensatori contemporanei quali il marocchino A bdalla Laroui e il tunisino Hisem Djait, che si sforzano di recuperare i valori musulmani del passato ancorandoli, peri», al pensiero occidentale moderno; banditi gli studi del persiano Ali Shariat che, rifacendosi al rinnovamento della lettura del Corano operato al principio del secolo da Jamal Eddin Afghani, individuala nelle esperienze sociali dell'antica Persia sciita i principi per creare una nuova società iraniana moderna e. più giusta, gli integristi di oggi superano persino l'audace ermeneutica del filosofo egiziano Hassan Hanaft. Per Hanaft la fede religiosa diventa una fede .dinamica, che deve agire sugli «avvenimenti dell'epoca-, sicché se chiediamo ai contemporanei — scrive — •qual è la parola che, quando l'ascoltate, muove i vostri sentimenti?, rispondono: Credere in Dio significa liberare la Terra. E. quindi. Dio e la Terra perduta e credere in Dio significa liberare la Terra. Cosi, sia liberato il Dio prigioniero e che il suo culto, unico e ragionato, diventi la lotta contro l'occupante». Ma ti dottor Hussein Massaui. colui che nella Bekaa dirige i kamikaze dell'Islam, dice seccamente: .L'originalità dell'Islam non consiste nell'aver scoperto la funzione salvifica dell'intelligenza, della volontà e della parola quanto nell'averne fatto il punto di partenza di una prospettiva di salvezza, attraverso il martirio, dal Diavolo e di liberazione dall'Imporialismo». Il » ottobre del IMO, a Teheran, ebbi un'intervista, piuttosto animata, con l'avatollah Behtsti, leader degli integralisti («{amici. rVemlco giurato dell'alloro presidente Batti Sadr, il .modernista, della situazione. Behestl morirà nell'attentato al tritolo del 28 giugno 1981. Per cercar di capire cos'i l integralismi islamico sarà utile citare il passo essenziale di quella intervista. — Assistiamo a una lotta fra laici e religiosi, fra Boni Sadr e lei, dottor Behestl. Esiste una drammatica divergenza. Qual «" •Eccola: il signor Dani Sadr è convinto che persone sia pure non osservanti purché competenti possano partecipare alla gestione del potere. Noi siamo di parere opposto e slamo noi che contiamo. Ecco la divergenza». Ed ecco il punto di partenza e di arrivo dell'integralismo musulmano: solo l puri, pli ortodossi, possiedono la Verità, cioè la Fede: el-lman e, di conseguenza li tregge, cl-lslam. e, infine, el-lbsam. la Via, letteralmente la VirtU. Da qui è più facile comprendere come e perché la ribellione del Fratelli musulmani in Siria (culminata nella strage di Homo), l'assassinio di Sadat, le .rivolte del pane, in Tunisia e in Marocco siano accaduti. La riforma agraria fin Siria), la tragedia del nottoproletariato in Tunisia e in MaJ rocco tono soltanto il .prete¬ sto, per scatenare le masse, perlopptu giovani, contro regimi laici e. quindi, impuri, contro regimi che pur dichiarandosi musulmani commettono il peccato, voli occhi dei fondamentaltsil. dt accettare certe regole occidenlalt divenendo, automatkamente. • corrotti sulla terre.. Un .corrotto sulla terra, per eccellenza era Sadat che pure, in gioventù, fu compagno dei Fratelli musulmani, la Confraternita segreta fondata, nel 1929. a Ismailia. da Hassen el-riarma Ma l'umile Hassen che si ispirava a un gran dottore della legge coranica, Ibn Taymiva, morto più di 650 anni fa. non predicò mai la guerra civile, piuttosto un .socialismo islamico, in consonanza con l la pur confusa ideologia di | Nasser. Oli assassini di Sadat, due ufficiali e un sergente, appartenevano a una cellula militare ma II vero spirito della congiura integrista era' un teologo: Abdel Salam Farag, l'unico civile condannato a morte fra le centinaia di Imputati. Le idee di Farag contenute nel Precetto as- sente, un librtcc.no di sole 500 copie, temo un breviario di fede e di violenta. Il Precetto assente i stato tradotto e diffuso, ovviamente, in Iran, circola clandestino, ma non troppo, in tutto il Maghreb. E' opinione diffusa che Sadat sia stato ucciso per aver concluso la pace con Israele, cioè con •gli ebrei» dispreizati dal Corano. Nella Sunna è detto: «Voi combatterete gli ebrei al punto che se uno di loro si nasconde dietro una pietra, la pietra dira: servitore di Dio, c'è un ebreo dietro di me. uccidilo». La pace con Israele i solo una delle colpe di Sadat al quale renieono innanzitutto rimproverati la Infilati (la politica della porta aperta al capitale straniero), i suoi legami con l'Occidente Tentarono d'ammazzarlo, infatti, già nei 1974. Paradossalmente l nuovi zelati dell'Islam considerano la lotta contro il Sionismo meno importante di quella contro t loro stessi governan- i fi. Scrive Farag: .E* vero che la liberazione della Terra e un obbligo per ogni musulmano ma noi Insistiamo sul fatto che la lotta contro 11 nemico più vicino (il governo corrotto) ha la precedenza sul nemico più lontano, non fosse altro perché il primo e non solo corrotto ma servo dell'Imperialismo.. Ma chi sono i combattenti di questa Jihad tesa a sostituire I .governi corrotti, del mondo musulmano, in maggioranza sunnita e, come tale, contrario alla fitna. la guerra fratricida, con la «re-, pubblica islamica, ispirata al governo di Maometto alla Medina fra gli anni $21eS31T Emanuel Sivan. storico della cieiita musulmana, in un'annitrì dei rapporti fra teologia ti (amica e politica fiandra, maggio 1983), rileva che il SO per cento dei 286 integristi portati in pi udirlo per l'assassinio di Sadat, erano universitari. Fra di questi Sa maggioranza erano studenti o tannati in scienze e soltanto cinque avevano studiato teologia allVntsertità coranica El-Aehar del Cairo. Sicché la guerra santa contro il nuoto paganesimo non è condotta da uomini formatisi in scuole religiose ma in università fondate sul .pensiero pagano, di cui intendono servirsi per castigarlo. In Libano l kamikaze islamici vengono solo in piccola parte dall'Università coranica di Qom, perlopptu sono studenti dell'Università americana di Beirut. Abdelkrim Ghallab e Abu flafcr Kadiri, ideologi del partito marocchino Istqlal. affermano che soltanto la. •democrazia reale» e {'•autentica giustizia sodale, powono arginare .l'Islamismo distruttore di marca khomeinista». Hassan II del Marocco, amtr el mumlnl (principe dei credenti). Re e Califfo, ha creato nel 1980 un Consiglio superiore degli Ulema (i •cardinali» coranici) del quale ha assunto la presidenza. Anche nella laica Algeria si cerca di conciliare il .modernismo, con il rigore arcaico degli Ulema. Lo stesso in Pakistan, in Nigeria,' nella Malaysia. In verità per arrivare a una «democrazia coranicaoccorrerebbe trovare nel Corano e nella Sunna valori applicabili al mondo moderno, in particolare a quegli strati della società che esigono—nel nome dt Allah —, l abolizione dei privilegi e dello sfruttamento, la distribuzione delle ricchezze. Il .risveglio islamico, pur nella sua inquietante possanza non muove da un blocco omogeneo, non ha una .centrale.. E' dunque ancora possibile tagliargli l'erba sotto i piedi, ma non certo affannandosi a .scavalcare a destra, gli integralisti, al contrario interpretando il Corano secondo principi di giustizia antichi quanto il mondo e. per tanto, attuali. Igor Man