Il peccato originale

Il peccato originale Il peccato originale (Segue dalla V pagina) I bri. Per esempio furono premiali eccessivamente i socialisti (tre posti contro i cinque della de e i quattro del pei) e vennero ingiustamente esclusi i missini, che non hanno mai avuto un rappreocntante, pur disponendo di un numero di parlamentari superiore a quelli del pii. del psdì e del pli. Nonostante questi scompensi, la nascila della commissione parlamentare rappresentò un passo avanti rispetto al passato. Tuttavia i nuovi consigli di amministra/ione, abbastanza efficaci nell'infrangcre l'egemonia democristiana nella Rai. non manifestarono la slessa decisione al momento di contenere gli appetiti politici. Chi si aspellava che i •riformatori» procedessero a spoliticizzare i vertici aziendali, o almeno facessero qualche tentativo in tal senso, rimasero profondamente delusi. I successori di littore Bernahei alla direzione generale totw sempre siali nominati su precisa e ferma indicazione del segretario politico del partito di maggioranza relativa. Unica differenza: i qua dri dirigenti e quelli intermedi furono enormemente dilatati per accontentare i cosiddetti parlili di governo e. seppure in minor misura, anche i comuniMi. Insomma furono aumentale le dimensioni della torta e venne concepito quel sistema tSi pesi e di contrappesi che nel gergo politico é stato definito «lottizzazione». Anche questa seconda fase, che e durala nove anni, sembra avere ormai fallo il suo tempo. Non risponde a criteri di equità, non garantisce una maggiore efficienza Anzi, più è cresciuto il numero dei partiti associali al potere televisivo, più «ano divampate le lotte multi¬ ne L'azienda ne ha ovviamente risentilo e la cattiva gestione c il motivo che ha indotto il professor Romano Prodi a prendere una iniziativa insolita e variamente giudicala. L'enie televisivo di Stato fa parte del gruppo Iri il cui presidente, a norma di statuto, deve nominare sei dei sedici membri del Consiglio di amministrazione della Rai. I predecessori di Prodi non avevano mai esercitalo questa facoltà e si erano limitali ad accettare le indicazioni del Parlamento. Questa volta, invece, Prodi ha cercato di scegliersi di persona i sei collaboratori. Tuttavia all'ultimo momento ha finito per accettare i nomi a lui segnalali dalla commissione, rifiutando però di votarli, per dimostrare con l'astensione il suo dissenso. Qualcuno lo ha criticato per 'non aver difeso le sue scelte anche a costo di dimettersi; qualcuno lo ritiene degno di elogio per aver comunque sollevalo il problema Rai c quello della sua gestione. Qualcun altro, a cominciare da chi scrive, ritiene che le intenzioni di Prodi possono essere stale anche lodevoli, ma che il modo con cui il presidente dcll'lri si e mosso si presta a qualche riserva. Se infalli il professore voleva fare un gesto dimostrativo, poteva limitarsi soltanto a sollevare pubblicamente la questione e a ufficializzare il suo dissenso con l'astensione dal voto. Anche il professor Prodi, infatti, non e giunto alla presidenza dcll'lri in seguito a regolare concorso, bensì dietro ferma ed esplicita indicazione da parie del segretario politico della democrazia cristiana. Appena Prodi ha cominciato a darsi da fare, non soltanto per difendere un principio, ma anche per scegliere in proprio, ha sollevato alcuni sospetti e provocato reazioni di segno contrario. Per il momento i torli vanno equamente divisi tra coloro che difendono una lottizzazione ormai inaccettabile e chi avanza proposte non sempre meditate. Alcuni premono per completare le nomine, altri reclamano l'audizione di Prodi e c'è persino chi propone il commissariamento. Dopo l'era del monopolio, dopo la «rifoima lottizzala» si profila per la Rai una terza fase. Purtroppo, sia nascendo nel peggiore dei modi. Gianfranco Platzesi WASHINGTON — Il fmtr rftlc Paul Kelley. «miarxlsnt* del corpo del marines, * sfato minacciato di morte. Un biglietto con la minaccia t «tato trovato durante il fine settimana In un tubo non lontano dal auo alloggio.

Persone citate: Gianfranco Platzesi Washington, Paul Kelley, Prodi, Romano Prodi