Il Libano strangolato in silenzio
11 Ubano strangolato in silenzio 11 Ubano strangolato in silenzio Il ritmo della,violenza a Beirut, da alcuni giorni lento per quella capitale, scandito da piccoli attentati quotidiani e da morti isolali, non e un sanguinoso tran-tran annunciarne una pace imminente. Al con-' trarlo quel mezzo silenzio, che ha attenuato se non distolto l'attenzione internazionale dal Libano, sembra il preludio a nuove, ampie tragedie. E' del resto già azzardato parlare di quiete relativa. In gennaio una rappresaglia israeliana a Baal-' bck ha fatto cento moni e quattrocento feriti e risale a lunedi il kv.mbarctamento sull'aeroporto della capitale che ha ucciso un marine americano, nonostante le trincee e i bunker in cui si sono interrati i soldati della Forza multinazionale. Le bombe a sorpresa che piovono su Beirut-Est hanno costretto a sospendere le lezioni nelle scuole. A Beirut-Ovest si accumulano i sacchi di sabbia davanti ai negozi e il coprifuoco decretato cinque mesi or sono e sempre in vigore. La paura si appesantisce giorno dopo giorno, da quando si e chiuso l'effimero spiraglio dei negoziati di Ginevra tra le fazioni libanesi. E' una paura che ha molte facce. La nascente «internazionale sciita» e beninteso qualcosa di mollo diverso da) defunto Commtem. Come del resto la Teheran di Khomeini è mollo lontana dalla Mosca di Stalin. Senza disciplina, senza burocrazia, con un'organizzazione probabilmente approssimativa, il regime degli ayatollah ha creato una ragnatela di solidarietà tra i musulmani sciiti dispersi nei Paesi del Medio Oriente ed ora si accingerebbe ad utilizzarla per un'azione terroristica di grandi dimensioni. La comune fede nel grande scisma islamico, certo, ina anche le profonde, antiche frustrazioni, spesso legittime, di collettività talvolta in minoranza nel più ampio mondo sunnita favoriscono l'i internazionale . khnmcinista. L'cpicentrolfi questa azione tcnoristica, temuta da Washington e da molte capitali arabe moderate, sarebbe il Libano, terra in cui si sono dati appuntamento i demoni della violenza. Gli attentali dello scorso anno contro i marines americani e i para francesi a Beirut, e contro gli israeliani nel Sud, al di là del fiume Awali, non sarebbero siali che operazioni di avanguardia. Qui però entriamo nella nebbia dei pronostici fatti sulla base delle informazioni fomite dai serviti segreti, non verificabili dai comuni mortali. E capita che queste informazioni, pubblicizzate, tendano a dissuadere l'avversario o a creare un particolare clima psicologico. Beimi, lo si può capire, e una cit-1 là sensibile. E' un fascio di nervi. In queste settimane di mezzo silenzio l'angoscia e cresciuta pcrchi gli orecchi avvertiti dei libanesi sentono che ci si prepara a nuovi scontri. Un modo per colpire Reagan, da poche ore candidato ufficiale a un nuovo mandato presidenziale, può essere quello di ferire ancora una volta i marines, che hanno già perduto 259 unBernardo Valli (Continua a pagina 2 In ottava colonna)
Persone citate: Awali, Khomeini, Reagan, Stalin
Luoghi citati: Beirut, Beirut-ovest, Ginevra, Libano, Medio Oriente, Mosca, Teheran, Washington
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