Festa di Sant'Agata la tre giorni di Catania

Festa di Sant'Agata la tre giorni di Catania Festa di Sant'Agata la tre giorni di Catania FOLKLORE del Sud. (wo un appuntamento da non mancare, se si è appassionali di tradizioni popolari senza forzature «di consumo turistico»: dal 3 al 5 febbraio, festa di Sant'Agata. Catania festeggia la sua «pulzellacon un fervore di rappresentazioni storiche che nella parte antica della città si traducono in tre giorni di spettacolo non stop. I due giorni che precedono la ricorrenza vera e propria vedono di scena le cosiddette •cannelore-: immensi fasci di ceri che vengono portati a spalla da gruppi di venti uomini, ognuno seguito da una banda musicale. I ceri simboleggiano la' gratitudine alla santa per il salvataggio di Catania da una minacciosa eruzione dell'Etna. La vergine Agata, che fu martirizzata nell'anno 231 sotto l'imperato-' re Decio, si vede perù attribuire anche altre responsabilità dalla fede popolare. Poiché le vennero recisi i seni, è considerata la protettrice dei mali al petto femminili. Il suo intervento viene inoltre invocato per tenere a bada i fulmini e le tempeste. Le celebrazioni di inizio febbraio si frantumano, seguendo le «cannelore», in una moltitudine di cortei di devozione, per arrivare il 4 e il 5 a una doppia processione, con la statua della santa che viene falla uscire dal duomo e portati] in giro lungo toi•iuo»i iìJJ^fc. rari. Per la città di Bellini, è un'occasione di afflusso di visitatori malgrado il periodo di «fuori stagione- in cui rallenta il movimento dei voli di linea e soprattutto il traffico dei .charter» all'aeroporto di Fontanarossa. che in questi ultimi anni è diventato la grande porta d'accesso della Sicilia per i turisti provenienti dal Centro e Nord Europa. Ma è anche un pretesto di riscoperta del centro storico, un gioiello di prevalente impronta settecentesca, in una metropoli che ormai deve difendersi dalla proliferazione dei grattacieli in cemento armato. Piazza del Duomo, con la fontana dell'Elefante in pietra levigata che fa da •sigla» della città, è all'inizio di via Etnea. La strada ha l'Etna per sfondo, ed è piena di animazione, con i negozi affollatissimi, con le centinaia di pittoresche bancarelle dei mercati che gravitano attorno alle vicine piazze Carlo Alberto e Madonna del Carmine, con le traverse e le vie contigue ricche di monumenti storici ma innanzitutto di colore e di atmosfera. Si può andare a zonzo senza un itinerario preciso e ritrovarsi in luoghi affascinanti come via dei Crociferi, che in poche centinaia di metri racchiude una successione di tesori barocchi, fra i quali le chiese di San Domenico e Sani a Maria del Gesù. , Il duomo, la cui lacciaia rimaneggiata e anch'essa barocca, fu eretto alla fine dell'undicesimo secolo dal re normanno Ruggero I. Fra le sue attrazioni, il monumento funerario a Vincenzo Bellini, e gli stalli del coro con le sculture del sedicesimo secolo che narrano la vita di Sant'Agata. Nei paraggi c'è da visitare il museo belliniano. situato nel palazzo Gravina-Cryllas in cui il musicista nacque il 3 ottobre 1801. Difficile riassumere in poche righe tutte le altre possibili mete. Da non mancare il Teatro Greco, la chiesa di San Niccolò, il castello Ursino edificato in riva al mare dal quale lo separò la lava dell'eruzione del 1669. Meta d'obbligo anche il giardino Bellini, con la sua scalinata monumentale, le sue piante rare, gli uccelli esotici, l'orologio floreale a funzionamento elettronico. Negli immediati dintorni di Catania. Aci Castello con la sua rocca di lava nera ed Aci Trezza con gli Scogli dei Ciclopi che secondo la leggenda Polifemo lanciò contro Ulisse che l'aveva accecato, e col villaggio di pescatori dove Visconti ambientò il film .La terra trema». Catania, come si sa. è anche la base per escursioni sull'Etna e per una serie di gite straordinarie, come quella alle Gole dell'Alcantara, scavate nella lava dal fiume omonimo. Gli appassionati di shopping, con un po' di pazienza, possono scoprire tesori di • sicilianità-: dai costumi folklori*'.ili ti»' si trovano particolarmente nei negozi Festa di Sant'Agata la tre giorni di Catania Festa di Sant'Agata la tre giorni di Catania FOLKLORE del Sud. (wo un appuntamento da non mancare, se si è appassionali di tradizioni popolari senza forzature «di consumo turistico»: dal 3 al 5 febbraio, festa di Sant'Agata. Catania festeggia la sua «pulzellacon un fervore di rappresentazioni storiche che nella parte antica della città si traducono in tre giorni di spettacolo non stop. I due giorni che precedono la ricorrenza vera e propria vedono di scena le cosiddette •cannelore-: immensi fasci di ceri che vengono portati a spalla da gruppi di venti uomini, ognuno seguito da una banda musicale. I ceri simboleggiano la' gratitudine alla santa per il salvataggio di Catania da una minacciosa eruzione dell'Etna. La vergine Agata, che fu martirizzata nell'anno 231 sotto l'imperato-' re Decio, si vede perù attribuire anche altre responsabilità dalla fede popolare. Poiché le vennero recisi i seni, è considerata la protettrice dei mali al petto femminili. Il suo intervento viene inoltre invocato per tenere a bada i fulmini e le tempeste. Le celebrazioni di inizio febbraio si frantumano, seguendo le «cannelore», in una moltitudine di cortei di devozione, per arrivare il 4 e il 5 a una doppia processione, con la statua della santa che viene falla uscire dal duomo e portati] in giro lungo toi•iuo»i iìJJ^fc. rari. Per la città di Bellini, è un'occasione di afflusso di visitatori malgrado il periodo di «fuori stagione- in cui rallenta il movimento dei voli di linea e soprattutto il traffico dei .charter» all'aeroporto di Fontanarossa. che in questi ultimi anni è diventato la grande porta d'accesso della Sicilia per i turisti provenienti dal Centro e Nord Europa. Ma è anche un pretesto di riscoperta del centro storico, un gioiello di prevalente impronta settecentesca, in una metropoli che ormai deve difendersi dalla proliferazione dei grattacieli in cemento armato. Piazza del Duomo, con la fontana dell'Elefante in pietra levigata che fa da •sigla» della città, è all'inizio di via Etnea. La strada ha l'Etna per sfondo, ed è piena di animazione, con i negozi affollatissimi, con le centinaia di pittoresche bancarelle dei mercati che gravitano attorno alle vicine piazze Carlo Alberto e Madonna del Carmine, con le traverse e le vie contigue ricche di monumenti storici ma innanzitutto di colore e di atmosfera. Si può andare a zonzo senza un itinerario preciso e ritrovarsi in luoghi affascinanti come via dei Crociferi, che in poche centinaia di metri racchiude una successione di tesori barocchi, fra i quali le chiese di San Domenico e Sani a Maria del Gesù. , Il duomo, la cui lacciaia rimaneggiata e anch'essa barocca, fu eretto alla fine dell'undicesimo secolo dal re normanno Ruggero I. Fra le sue attrazioni, il monumento funerario a Vincenzo Bellini, e gli stalli del coro con le sculture del sedicesimo secolo che narrano la vita di Sant'Agata. Nei paraggi c'è da visitare il museo belliniano. situato nel palazzo Gravina-Cryllas in cui il musicista nacque il 3 ottobre 1801. Difficile riassumere in poche righe tutte le altre possibili mete. Da non mancare il Teatro Greco, la chiesa di San Niccolò, il castello Ursino edificato in riva al mare dal quale lo separò la lava dell'eruzione del 1669. Meta d'obbligo anche il giardino Bellini, con la sua scalinata monumentale, le sue piante rare, gli uccelli esotici, l'orologio floreale a funzionamento elettronico. Negli immediati dintorni di Catania. Aci Castello con la sua rocca di lava nera ed Aci Trezza con gli Scogli dei Ciclopi che secondo la leggenda Polifemo lanciò contro Ulisse che l'aveva accecato, e col villaggio di pescatori dove Visconti ambientò il film .La terra trema». Catania, come si sa. è anche la base per escursioni sull'Etna e per una serie di gite straordinarie, come quella alle Gole dell'Alcantara, scavate nella lava dal fiume omonimo. Gli appassionati di shopping, con un po' di pazienza, possono scoprire tesori di • sicilianità-: dai costumi folklori*'.ili ti»' si trovano particolarmente nei negozi Festa di Sant'Agata la tre giorni di Catania Festa di Sant'Agata la tre giorni di Catania FOLKLORE del Sud. (wo un appuntamento da non mancare, se si è appassionali di tradizioni popolari senza forzature «di consumo turistico»: dal 3 al 5 febbraio, festa di Sant'Agata. Catania festeggia la sua «pulzellacon un fervore di rappresentazioni storiche che nella parte antica della città si traducono in tre giorni di spettacolo non stop. I due giorni che precedono la ricorrenza vera e propria vedono di scena le cosiddette •cannelore-: immensi fasci di ceri che vengono portati a spalla da gruppi di venti uomini, ognuno seguito da una banda musicale. I ceri simboleggiano la' gratitudine alla santa per il salvataggio di Catania da una minacciosa eruzione dell'Etna. La vergine Agata, che fu martirizzata nell'anno 231 sotto l'imperato-' re Decio, si vede perù attribuire anche altre responsabilità dalla fede popolare. Poiché le vennero recisi i seni, è considerata la protettrice dei mali al petto femminili. Il suo intervento viene inoltre invocato per tenere a bada i fulmini e le tempeste. Le celebrazioni di inizio febbraio si frantumano, seguendo le «cannelore», in una moltitudine di cortei di devozione, per arrivare il 4 e il 5 a una doppia processione, con la statua della santa che viene falla uscire dal duomo e portati] in giro lungo toi•iuo»i iìJJ^fc. rari. Per la città di Bellini, è un'occasione di afflusso di visitatori malgrado il periodo di «fuori stagione- in cui rallenta il movimento dei voli di linea e soprattutto il traffico dei .charter» all'aeroporto di Fontanarossa. che in questi ultimi anni è diventato la grande porta d'accesso della Sicilia per i turisti provenienti dal Centro e Nord Europa. Ma è anche un pretesto di riscoperta del centro storico, un gioiello di prevalente impronta settecentesca, in una metropoli che ormai deve difendersi dalla proliferazione dei grattacieli in cemento armato. Piazza del Duomo, con la fontana dell'Elefante in pietra levigata che fa da •sigla» della città, è all'inizio di via Etnea. La strada ha l'Etna per sfondo, ed è piena di animazione, con i negozi affollatissimi, con le centinaia di pittoresche bancarelle dei mercati che gravitano attorno alle vicine piazze Carlo Alberto e Madonna del Carmine, con le traverse e le vie contigue ricche di monumenti storici ma innanzitutto di colore e di atmosfera. Si può andare a zonzo senza un itinerario preciso e ritrovarsi in luoghi affascinanti come via dei Crociferi, che in poche centinaia di metri racchiude una successione di tesori barocchi, fra i quali le chiese di San Domenico e Sani a Maria del Gesù. , Il duomo, la cui lacciaia rimaneggiata e anch'essa barocca, fu eretto alla fine dell'undicesimo secolo dal re normanno Ruggero I. Fra le sue attrazioni, il monumento funerario a Vincenzo Bellini, e gli stalli del coro con le sculture del sedicesimo secolo che narrano la vita di Sant'Agata. Nei paraggi c'è da visitare il museo belliniano. situato nel palazzo Gravina-Cryllas in cui il musicista nacque il 3 ottobre 1801. Difficile riassumere in poche righe tutte le altre possibili mete. Da non mancare il Teatro Greco, la chiesa di San Niccolò, il castello Ursino edificato in riva al mare dal quale lo separò la lava dell'eruzione del 1669. Meta d'obbligo anche il giardino Bellini, con la sua scalinata monumentale, le sue piante rare, gli uccelli esotici, l'orologio floreale a funzionamento elettronico. Negli immediati dintorni di Catania. Aci Castello con la sua rocca di lava nera ed Aci Trezza con gli Scogli dei Ciclopi che secondo la leggenda Polifemo lanciò contro Ulisse che l'aveva accecato, e col villaggio di pescatori dove Visconti ambientò il film .La terra trema». Catania, come si sa. è anche la base per escursioni sull'Etna e per una serie di gite straordinarie, come quella alle Gole dell'Alcantara, scavate nella lava dal fiume omonimo. Gli appassionati di shopping, con un po' di pazienza, possono scoprire tesori di • sicilianità-: dai costumi folklori*'.ili ti»' si trovano particolarmente nei negozi

Persone citate: Alcantara, Bellini, Carlo Alberto, Gesù, Madonna, Sani, Vincenzo Bellini, Visconti