Il fumo che tuona meraviglia dello Zambesi

Il fumo che tuona meraviglia Il fumo che tuona meraviglia dello Zambesi GLI indigeni bantu le chiamano 'Mosi oa tmuia., 11 turno che tuona. Se alle Cascate Vittoria si va verso Pasqua, quando 11 fiume Zambesl è in piena dopo il periodo delle piogge, lo spettacolo è impressionante: si vede precipitare una massa ci' acqua di 620 milioni di litri al minuto, che innalza nel cielo una colonna di vapore di mezzo chilometro. In qualsiasi stagione è visibile comunque il «fungo» che si eleva dalla giungla, insieme ad un arcobaleno, che continuamente si forma, si dissolve e si ricrea sopra i ruggenti, complicatissimi giochi d'acqua. Il fragore è insieme terrorizzante ed entusiasmante. Bisogna urlare per farsi udire da chi sta vicino. E per non restare fradici in pochi secondi, bisogna avere indossato impermeabile e cappuccio prima di addentrarsi lungo i sentieri nella fittissima «foresta della pioggia» che copre le sponde con un manto verde. Oià a distanza l'immenso pennacchio di spruzzi e pulviscolo d'acqua lascia intuire l'imponenza di questa meraviglia della natura. Si comincia a vederlo dai finestrini dell'aereo con cui si arriva al piccolo scalo di Victoria Falls. Le cascate sono formate dal fiume Zambesi che precipita da un'altezza di 108 metri, il doppio delle cascate del Niagara, su un fronte larghissimo di tre quarti di chilometro. Difficile resistere alla tentazione di salire poi su un aeroplano più piccolo, uno del bimotori che operano 1 cosiddetti «scenlc fllghts», per godere a distanza ravvicinata una veduta d'insieme delle cascate. Dalle sponde invase dalla giungla, risulta impossibile abbracciare in un'unica vi¬ sione i cinque tratti in cui si suddivide la «meraviglia dello Zambesl». Sono la Cateratta del Diavolo, la Cascata .Principale, la Ca, scata a Ferro di Cavallo, la Cascata dell'Arcobaleno, la Cascata Orientale. SI scorge, unica traccia dell'intervento umano, anche il ponte di ferro costruito arditamente quasi al di sopra delle Cascate, in un punto . però dova la gola si restringe. Il ponte, che attraversa il confine fra lo Zimbabwe c lo Zambia, può considerarsi un monumento di archeologia industriale. Posto in opera agli inizi del secolo, ha una travata principale di 152 metri. Proprio di fronte alla Cateratta del Diavolo, si incontra un «personaggio» davanti al quale per tutti è d'obbligo scattare una foto souvenir. E' la statua in bronzo di David Llvlngstonc, che fu il primo uomo bianco a mettere gli occhi sulle cascate, da lui stesso battezzate «Victoria» In omaggio alla sovrana inglese. L'esploratore raggiunse la zona in piroga, certo molto più avventurosamente del turisti d'oggigiorno, e scrisse poi nel suo diario che una scena di tale bellezza poteva solo fare da sfondo a un fantastico intreccio di voli di angeli. Era 11 16 novembre 1855, meno di 130 anni fa, e Li- vlngstone stava tentando di rldiscendere lo Zambesi di cui allora non si conosceva nemmeno la lunghezza totale (2660 chilometri) fino alla foce dell'Oceano Indiano. Per penetrare in quest' angolo di Africa vergine, dovette conquistarsi l'ami- ' cizia della tribù del Mata- : bele, e in particolare del loro fiero capo Mzlltkazl. Solo qualche decennio più tardi si sarebbe aperto il capitolo della conquista coloniale, ad opera del bian¬ chi che risalivano dal Sud Africa. Al territorio a Nord del Transvaal venne imposto il nome di Rhodesia in omaggio a Cecil Bhodes, il «re dei diamanti» che finanziò la prima spedizione. Le cascate Vittoria si trovano adesso proprio al confine fra I due Paesi che, nella tormentata geografia africana, erano conosciuti fino a ieri come la Rhodesia del Nord e la Rhodesia del Sud. La prima è l'attuale Zambia, la seconda è 1' attuale Zimbabwe, la nazione di più giovane indipendenza nel continente nero. La cittadina di Victoria Falls, già considerata una perla turistica al tempi dell'impero britannico, è in territorio dello Zimbabwe. Fra gli alberghi di lusso sono da citare 11 «Makasa Sun», r.■Eicphant Hill» e 11 glorioso «Victoria Falls Ho-, tei». Alcuni ospitano le roulette di case da giuoco, dove il tappeto non è verde ma blu e dove come «croupier» ci sono spesso belle ragazze in marsina. Di giorno i turisti assaporano le emozioni delle cascate, o si godono la gita in battello" sullo Zambesi, a monte del¬ le rapide, puntando 1 binocoli su elefanti, giraffe, coccodrilli e leoni lungo le sponde. La sera ammazzano il tempo cenando a lume di candela o andando a puntare ai casinò qualche «dollaro dello Zimbabwe., la valuta locale. A Victoria Falls si arriva in aereo da Salisbury, la capitale che a sua volta è raggiungibile da Nairobi. Ma più spesso 1 visitatori provengono dal Sud Africa, grazie ai voli diretti da Jo¬ L'ardito ponte ferroviario in ferro che attraversa il fiume Zambesi, di fronte alle cascate Vittori Il fumo che tuona meraviglia Il fumo che tuona meraviglia dello Zambesi GLI indigeni bantu le chiamano 'Mosi oa tmuia., 11 turno che tuona. Se alle Cascate Vittoria si va verso Pasqua, quando 11 fiume Zambesl è in piena dopo il periodo delle piogge, lo spettacolo è impressionante: si vede precipitare una massa ci' acqua di 620 milioni di litri al minuto, che innalza nel cielo una colonna di vapore di mezzo chilometro. In qualsiasi stagione è visibile comunque il «fungo» che si eleva dalla giungla, insieme ad un arcobaleno, che continuamente si forma, si dissolve e si ricrea sopra i ruggenti, complicatissimi giochi d'acqua. Il fragore è insieme terrorizzante ed entusiasmante. Bisogna urlare per farsi udire da chi sta vicino. E per non restare fradici in pochi secondi, bisogna avere indossato impermeabile e cappuccio prima di addentrarsi lungo i sentieri nella fittissima «foresta della pioggia» che copre le sponde con un manto verde. Oià a distanza l'immenso pennacchio di spruzzi e pulviscolo d'acqua lascia intuire l'imponenza di questa meraviglia della natura. Si comincia a vederlo dai finestrini dell'aereo con cui si arriva al piccolo scalo di Victoria Falls. Le cascate sono formate dal fiume Zambesi che precipita da un'altezza di 108 metri, il doppio delle cascate del Niagara, su un fronte larghissimo di tre quarti di chilometro. Difficile resistere alla tentazione di salire poi su un aeroplano più piccolo, uno del bimotori che operano 1 cosiddetti «scenlc fllghts», per godere a distanza ravvicinata una veduta d'insieme delle cascate. Dalle sponde invase dalla giungla, risulta impossibile abbracciare in un'unica vi¬ sione i cinque tratti in cui si suddivide la «meraviglia dello Zambesl». Sono la Cateratta del Diavolo, la Cascata .Principale, la Ca, scata a Ferro di Cavallo, la Cascata dell'Arcobaleno, la Cascata Orientale. SI scorge, unica traccia dell'intervento umano, anche il ponte di ferro costruito arditamente quasi al di sopra delle Cascate, in un punto . però dova la gola si restringe. Il ponte, che attraversa il confine fra lo Zimbabwe c lo Zambia, può considerarsi un monumento di archeologia industriale. Posto in opera agli inizi del secolo, ha una travata principale di 152 metri. Proprio di fronte alla Cateratta del Diavolo, si incontra un «personaggio» davanti al quale per tutti è d'obbligo scattare una foto souvenir. E' la statua in bronzo di David Llvlngstonc, che fu il primo uomo bianco a mettere gli occhi sulle cascate, da lui stesso battezzate «Victoria» In omaggio alla sovrana inglese. L'esploratore raggiunse la zona in piroga, certo molto più avventurosamente del turisti d'oggigiorno, e scrisse poi nel suo diario che una scena di tale bellezza poteva solo fare da sfondo a un fantastico intreccio di voli di angeli. Era 11 16 novembre 1855, meno di 130 anni fa, e Li- vlngstone stava tentando di rldiscendere lo Zambesi di cui allora non si conosceva nemmeno la lunghezza totale (2660 chilometri) fino alla foce dell'Oceano Indiano. Per penetrare in quest' angolo di Africa vergine, dovette conquistarsi l'ami- ' cizia della tribù del Mata- : bele, e in particolare del loro fiero capo Mzlltkazl. Solo qualche decennio più tardi si sarebbe aperto il capitolo della conquista coloniale, ad opera del bian¬ chi che risalivano dal Sud Africa. Al territorio a Nord del Transvaal venne imposto il nome di Rhodesia in omaggio a Cecil Bhodes, il «re dei diamanti» che finanziò la prima spedizione. Le cascate Vittoria si trovano adesso proprio al confine fra I due Paesi che, nella tormentata geografia africana, erano conosciuti fino a ieri come la Rhodesia del Nord e la Rhodesia del Sud. La prima è l'attuale Zambia, la seconda è 1' attuale Zimbabwe, la nazione di più giovane indipendenza nel continente nero. La cittadina di Victoria Falls, già considerata una perla turistica al tempi dell'impero britannico, è in territorio dello Zimbabwe. Fra gli alberghi di lusso sono da citare 11 «Makasa Sun», r.■Eicphant Hill» e 11 glorioso «Victoria Falls Ho-, tei». Alcuni ospitano le roulette di case da giuoco, dove il tappeto non è verde ma blu e dove come «croupier» ci sono spesso belle ragazze in marsina. Di giorno i turisti assaporano le emozioni delle cascate, o si godono la gita in battello" sullo Zambesi, a monte del¬ le rapide, puntando 1 binocoli su elefanti, giraffe, coccodrilli e leoni lungo le sponde. La sera ammazzano il tempo cenando a lume di candela o andando a puntare ai casinò qualche «dollaro dello Zimbabwe., la valuta locale. A Victoria Falls si arriva in aereo da Salisbury, la capitale che a sua volta è raggiungibile da Nairobi. Ma più spesso 1 visitatori provengono dal Sud Africa, grazie ai voli diretti da Jo¬ L'ardito ponte ferroviario in ferro che attraversa il fiume Zambesi, di fronte alle cascate Vittori Il fumo che tuona meraviglia Il fumo che tuona meraviglia dello Zambesi GLI indigeni bantu le chiamano 'Mosi oa tmuia., 11 turno che tuona. Se alle Cascate Vittoria si va verso Pasqua, quando 11 fiume Zambesl è in piena dopo il periodo delle piogge, lo spettacolo è impressionante: si vede precipitare una massa ci' acqua di 620 milioni di litri al minuto, che innalza nel cielo una colonna di vapore di mezzo chilometro. In qualsiasi stagione è visibile comunque il «fungo» che si eleva dalla giungla, insieme ad un arcobaleno, che continuamente si forma, si dissolve e si ricrea sopra i ruggenti, complicatissimi giochi d'acqua. Il fragore è insieme terrorizzante ed entusiasmante. Bisogna urlare per farsi udire da chi sta vicino. E per non restare fradici in pochi secondi, bisogna avere indossato impermeabile e cappuccio prima di addentrarsi lungo i sentieri nella fittissima «foresta della pioggia» che copre le sponde con un manto verde. Oià a distanza l'immenso pennacchio di spruzzi e pulviscolo d'acqua lascia intuire l'imponenza di questa meraviglia della natura. Si comincia a vederlo dai finestrini dell'aereo con cui si arriva al piccolo scalo di Victoria Falls. Le cascate sono formate dal fiume Zambesi che precipita da un'altezza di 108 metri, il doppio delle cascate del Niagara, su un fronte larghissimo di tre quarti di chilometro. Difficile resistere alla tentazione di salire poi su un aeroplano più piccolo, uno del bimotori che operano 1 cosiddetti «scenlc fllghts», per godere a distanza ravvicinata una veduta d'insieme delle cascate. Dalle sponde invase dalla giungla, risulta impossibile abbracciare in un'unica vi¬ sione i cinque tratti in cui si suddivide la «meraviglia dello Zambesl». Sono la Cateratta del Diavolo, la Cascata .Principale, la Ca, scata a Ferro di Cavallo, la Cascata dell'Arcobaleno, la Cascata Orientale. SI scorge, unica traccia dell'intervento umano, anche il ponte di ferro costruito arditamente quasi al di sopra delle Cascate, in un punto . però dova la gola si restringe. Il ponte, che attraversa il confine fra lo Zimbabwe c lo Zambia, può considerarsi un monumento di archeologia industriale. Posto in opera agli inizi del secolo, ha una travata principale di 152 metri. Proprio di fronte alla Cateratta del Diavolo, si incontra un «personaggio» davanti al quale per tutti è d'obbligo scattare una foto souvenir. E' la statua in bronzo di David Llvlngstonc, che fu il primo uomo bianco a mettere gli occhi sulle cascate, da lui stesso battezzate «Victoria» In omaggio alla sovrana inglese. L'esploratore raggiunse la zona in piroga, certo molto più avventurosamente del turisti d'oggigiorno, e scrisse poi nel suo diario che una scena di tale bellezza poteva solo fare da sfondo a un fantastico intreccio di voli di angeli. Era 11 16 novembre 1855, meno di 130 anni fa, e Li- vlngstone stava tentando di rldiscendere lo Zambesi di cui allora non si conosceva nemmeno la lunghezza totale (2660 chilometri) fino alla foce dell'Oceano Indiano. Per penetrare in quest' angolo di Africa vergine, dovette conquistarsi l'ami- ' cizia della tribù del Mata- : bele, e in particolare del loro fiero capo Mzlltkazl. Solo qualche decennio più tardi si sarebbe aperto il capitolo della conquista coloniale, ad opera del bian¬ chi che risalivano dal Sud Africa. Al territorio a Nord del Transvaal venne imposto il nome di Rhodesia in omaggio a Cecil Bhodes, il «re dei diamanti» che finanziò la prima spedizione. Le cascate Vittoria si trovano adesso proprio al confine fra I due Paesi che, nella tormentata geografia africana, erano conosciuti fino a ieri come la Rhodesia del Nord e la Rhodesia del Sud. La prima è l'attuale Zambia, la seconda è 1' attuale Zimbabwe, la nazione di più giovane indipendenza nel continente nero. La cittadina di Victoria Falls, già considerata una perla turistica al tempi dell'impero britannico, è in territorio dello Zimbabwe. Fra gli alberghi di lusso sono da citare 11 «Makasa Sun», r.■Eicphant Hill» e 11 glorioso «Victoria Falls Ho-, tei». Alcuni ospitano le roulette di case da giuoco, dove il tappeto non è verde ma blu e dove come «croupier» ci sono spesso belle ragazze in marsina. Di giorno i turisti assaporano le emozioni delle cascate, o si godono la gita in battello" sullo Zambesi, a monte del¬ le rapide, puntando 1 binocoli su elefanti, giraffe, coccodrilli e leoni lungo le sponde. La sera ammazzano il tempo cenando a lume di candela o andando a puntare ai casinò qualche «dollaro dello Zimbabwe., la valuta locale. A Victoria Falls si arriva in aereo da Salisbury, la capitale che a sua volta è raggiungibile da Nairobi. Ma più spesso 1 visitatori provengono dal Sud Africa, grazie ai voli diretti da Jo¬ L'ardito ponte ferroviario in ferro che attraversa il fiume Zambesi, di fronte alle cascate Vittori

Persone citate: Cavallo, Cecil Bhodes, David Llvlngstonc, Salisbury, Victoria Falls, Vittori

Luoghi citati: Africa, Nairobi, Rhodesia, Rhodesia Del Nord, Rhodesia Del Sud, Sud Africa, Zambia