L'Italia in prima fila nella lotta alle cefalee

L'Italia in prima fila nella lotta alle cefalee L'Italia in prima fila nella lotta alle cefalee IN Italia che peso ha il mal di testa? Secondo i dati in possesso del Centro cetalee di Firenze, riconosciuto dagli ambienti scientifici internazionali all'avanguardia in questo settore, il 3 per cento degli italiani soflre di emicrania parzialmente o completamente invalidante, il 20 pei cento la conosce, l'BO per cento, infine, non sa neppure di cosa si traili. «Purtroppo — dice il professor Federico Siculeri. direttore del centro liorentino — in generale in Europa e in Italia in parli. colara.A.Tnal di testa spesso non viene considerato una inalatila 'veTffe^ópria. Da studi del ministero della Sanità risulterebbe che. per quanto riguarda le assenze dal lavoro rispetto alle diagnosi denunciate, la celalea sarebbe responsabile 1*80 per' cento delle volte in più. Molli vogliono evitare di sentirsi dire «per un semplice mal di testa te ne sfai a casa- e preferiscono 'dichiarare una generica indi- zione tra psicologia sponsizione, magari indigestione o raffreddore. Nel nostro Paese, a differenza degli Stali Uniti, si fa abbastanza poco nel campo della prevenzione che, come è già avvenuto per altre malattie come la tubercolosi o il reumatismo cardiaco, potrebbe riduire del 70. persino 80 per cento gli insuccessi terapeutici. Ma il pubblico ó poco informalo, le autorità poco sensibili nel confronti di una maialila che. secondo le statistiche compilale dal «Migrarne Trust», iti un anno ha tallo perdere in Gran Bretagna imi (jifimafe di lavoio citagli éCuOptyL Ma. il ..M/yi<ijiie Trùs|.; riunisce pazienti', ènti vari e ha avuto persino l'appoggio, inorale ed economico, della regina. Il Centro cefalee di Firenze e invece soltanto un'associazione scientifica, naia 10 anni fa dal Centro di assistenza per i sofferenti di emicrania, (ondato nel 1950 dallo stesso professor Siculeri (aliora giovane medico) e e cardiologia dal professor Enrico Greppi (.suo maestro..), primo centro al mondo di questo lipo e ancora oggi di primo piano. Su dieci larmaci specifici ■ rionali a livello intemazionale conno il mal di testa, tre, un aminoacido (triptofano) e due antiserotonlmici, sono stali scoperti dai ricercalori lioienlim, la cui attività scientifica ha liutlalo per ben due volle il più autorevole riconoscimento mondiale nello studio delle cefalee, il pieimo «E urico Woltf. GII slessi specialisli, slatui.Vr lens.. .fiO^mA'J-.i, ft^ffljc ancora Iroppo iradizionau nella loro lolla contro il mal di testa, riconoscono l'alto livello raggiunto dagli sludi europei e In particolare dal centro del professor Sicuteii. oggetto di una recente pubblicazione americana specializzata che è siala distribuita agli studenti di medicina e a tutta la comunità scienlilica del settore. Richard D. Lyons Q>p.vri|{hl «ScH'ik'tTmics. New York Tiiiicv» c pir l'Italia ,.|„i Stampa» N^uumnò fm alcuni Dcil ggJÉfe gjgj 1ftti iiti t LCfatti inquietanti tur barono le ancora caldissime giornate napoletane. Intorno ai magazzini del Punto Franco — una sorta di molo-spianata che si protendeva in mare al centro del porlo, dove oggi sorge la stazione marittima — si verilicò un'eccezionale moria di topi e un simile fatto avvenne anello a qualche chilometro di distanza, al molino Tartarone. sulla strada di Portici. Il fatto, in se stesso, non usciva granché dall'ordinario, in una città con condizioni igieniche tra le peggiori d'Europa e dove l'abitudine alla morte e non solo a quella degli animali era ben radicata nell'animo popolare. Ma l'inquietudine si mutò in tremendo sospetto quando, il 23 settembre, si verificarono alcuni casi di presunta peste tra yli operai del Punto Franco. Il 2f> settembre morì Diego Tabasso, un lacchino che aveva avuto rapporti col Punto Franco. La sua morte lu dovuta a repentina malattia che i sanitari riconobbero per peste, come fu confermato dalle Immediate analisi sierologiche falle sul cadavere e su alcune carogne di lopi. Il sospetto si mutò in certezza. I meccanismi d'intervento sanitario, ad onor del vero, scattarono immediatamente. I) 23 la Prefettura prendeva le prime misure; il 24 veniva avvertito il ministero degli Interni a Roma; il 25, secondo gli accordi della Convenzione internazionale di Venezia, sottoscritta quattro anni prima, gli Stati aderenti venivano immediatamente informati per le disposizioni del casa ■ Le autorità, ancora all'iniI? sio J'. questo secolo, stavano ri '•• guardia, specialmente net ;randl porti mediterranei, tradizionali focolai di epidemie. A Napi li ora ancor vivo il ricordo de: colera del 1884, che avo\ •■ causalo ben 7000 morti. La peste serpeggiava ancora ira le popolazioni L'Italia in prima fila nella lotta alle cefalee L'Italia in prima fila nella lotta alle cefalee IN Italia che peso ha il mal di testa? Secondo i dati in possesso del Centro cetalee di Firenze, riconosciuto dagli ambienti scientifici internazionali all'avanguardia in questo settore, il 3 per cento degli italiani soflre di emicrania parzialmente o completamente invalidante, il 20 pei cento la conosce, l'BO per cento, infine, non sa neppure di cosa si traili. «Purtroppo — dice il professor Federico Siculeri. direttore del centro liorentino — in generale in Europa e in Italia in parli. colara.A.Tnal di testa spesso non viene considerato una inalatila 'veTffe^ópria. Da studi del ministero della Sanità risulterebbe che. per quanto riguarda le assenze dal lavoro rispetto alle diagnosi denunciate, la celalea sarebbe responsabile 1*80 per' cento delle volte in più. Molli vogliono evitare di sentirsi dire «per un semplice mal di testa te ne sfai a casa- e preferiscono 'dichiarare una generica indi- zione tra psicologia sponsizione, magari indigestione o raffreddore. Nel nostro Paese, a differenza degli Stali Uniti, si fa abbastanza poco nel campo della prevenzione che, come è già avvenuto per altre malattie come la tubercolosi o il reumatismo cardiaco, potrebbe riduire del 70. persino 80 per cento gli insuccessi terapeutici. Ma il pubblico ó poco informalo, le autorità poco sensibili nel confronti di una maialila che. secondo le statistiche compilale dal «Migrarne Trust», iti un anno ha tallo perdere in Gran Bretagna imi (jifimafe di lavoio citagli éCuOptyL Ma. il ..M/yi<ijiie Trùs|.; riunisce pazienti', ènti vari e ha avuto persino l'appoggio, inorale ed economico, della regina. Il Centro cefalee di Firenze e invece soltanto un'associazione scientifica, naia 10 anni fa dal Centro di assistenza per i sofferenti di emicrania, (ondato nel 1950 dallo stesso professor Siculeri (aliora giovane medico) e e cardiologia dal professor Enrico Greppi (.suo maestro..), primo centro al mondo di questo lipo e ancora oggi di primo piano. Su dieci larmaci specifici ■ rionali a livello intemazionale conno il mal di testa, tre, un aminoacido (triptofano) e due antiserotonlmici, sono stali scoperti dai ricercalori lioienlim, la cui attività scientifica ha liutlalo per ben due volle il più autorevole riconoscimento mondiale nello studio delle cefalee, il pieimo «E urico Woltf. GII slessi specialisli, slatui.Vr lens.. .fiO^mA'J-.i, ft^ffljc ancora Iroppo iradizionau nella loro lolla contro il mal di testa, riconoscono l'alto livello raggiunto dagli sludi europei e In particolare dal centro del professor Sicuteii. oggetto di una recente pubblicazione americana specializzata che è siala distribuita agli studenti di medicina e a tutta la comunità scienlilica del settore. Richard D. Lyons Q>p.vri|{hl «ScH'ik'tTmics. New York Tiiiicv» c pir l'Italia ,.|„i Stampa» N^uumnò fm alcuni Dcil ggJÉfe gjgj 1ftti iiti t LCfatti inquietanti tur barono le ancora caldissime giornate napoletane. Intorno ai magazzini del Punto Franco — una sorta di molo-spianata che si protendeva in mare al centro del porlo, dove oggi sorge la stazione marittima — si verilicò un'eccezionale moria di topi e un simile fatto avvenne anello a qualche chilometro di distanza, al molino Tartarone. sulla strada di Portici. Il fatto, in se stesso, non usciva granché dall'ordinario, in una città con condizioni igieniche tra le peggiori d'Europa e dove l'abitudine alla morte e non solo a quella degli animali era ben radicata nell'animo popolare. Ma l'inquietudine si mutò in tremendo sospetto quando, il 23 settembre, si verificarono alcuni casi di presunta peste tra yli operai del Punto Franco. Il 2f> settembre morì Diego Tabasso, un lacchino che aveva avuto rapporti col Punto Franco. La sua morte lu dovuta a repentina malattia che i sanitari riconobbero per peste, come fu confermato dalle Immediate analisi sierologiche falle sul cadavere e su alcune carogne di lopi. Il sospetto si mutò in certezza. I meccanismi d'intervento sanitario, ad onor del vero, scattarono immediatamente. I) 23 la Prefettura prendeva le prime misure; il 24 veniva avvertito il ministero degli Interni a Roma; il 25, secondo gli accordi della Convenzione internazionale di Venezia, sottoscritta quattro anni prima, gli Stati aderenti venivano immediatamente informati per le disposizioni del casa ■ Le autorità, ancora all'iniI? sio J'. questo secolo, stavano ri '•• guardia, specialmente net ;randl porti mediterranei, tradizionali focolai di epidemie. A Napi li ora ancor vivo il ricordo de: colera del 1884, che avo\ •■ causalo ben 7000 morti. La peste serpeggiava ancora ira le popolazioni L'Italia in prima fila nella lotta alle cefalee L'Italia in prima fila nella lotta alle cefalee IN Italia che peso ha il mal di testa? Secondo i dati in possesso del Centro cetalee di Firenze, riconosciuto dagli ambienti scientifici internazionali all'avanguardia in questo settore, il 3 per cento degli italiani soflre di emicrania parzialmente o completamente invalidante, il 20 pei cento la conosce, l'BO per cento, infine, non sa neppure di cosa si traili. «Purtroppo — dice il professor Federico Siculeri. direttore del centro liorentino — in generale in Europa e in Italia in parli. colara.A.Tnal di testa spesso non viene considerato una inalatila 'veTffe^ópria. Da studi del ministero della Sanità risulterebbe che. per quanto riguarda le assenze dal lavoro rispetto alle diagnosi denunciate, la celalea sarebbe responsabile 1*80 per' cento delle volte in più. Molli vogliono evitare di sentirsi dire «per un semplice mal di testa te ne sfai a casa- e preferiscono 'dichiarare una generica indi- zione tra psicologia sponsizione, magari indigestione o raffreddore. Nel nostro Paese, a differenza degli Stali Uniti, si fa abbastanza poco nel campo della prevenzione che, come è già avvenuto per altre malattie come la tubercolosi o il reumatismo cardiaco, potrebbe riduire del 70. persino 80 per cento gli insuccessi terapeutici. Ma il pubblico ó poco informalo, le autorità poco sensibili nel confronti di una maialila che. secondo le statistiche compilale dal «Migrarne Trust», iti un anno ha tallo perdere in Gran Bretagna imi (jifimafe di lavoio citagli éCuOptyL Ma. il ..M/yi<ijiie Trùs|.; riunisce pazienti', ènti vari e ha avuto persino l'appoggio, inorale ed economico, della regina. Il Centro cefalee di Firenze e invece soltanto un'associazione scientifica, naia 10 anni fa dal Centro di assistenza per i sofferenti di emicrania, (ondato nel 1950 dallo stesso professor Siculeri (aliora giovane medico) e e cardiologia dal professor Enrico Greppi (.suo maestro..), primo centro al mondo di questo lipo e ancora oggi di primo piano. Su dieci larmaci specifici ■ rionali a livello intemazionale conno il mal di testa, tre, un aminoacido (triptofano) e due antiserotonlmici, sono stali scoperti dai ricercalori lioienlim, la cui attività scientifica ha liutlalo per ben due volle il più autorevole riconoscimento mondiale nello studio delle cefalee, il pieimo «E urico Woltf. GII slessi specialisli, slatui.Vr lens.. .fiO^mA'J-.i, ft^ffljc ancora Iroppo iradizionau nella loro lolla contro il mal di testa, riconoscono l'alto livello raggiunto dagli sludi europei e In particolare dal centro del professor Sicuteii. oggetto di una recente pubblicazione americana specializzata che è siala distribuita agli studenti di medicina e a tutta la comunità scienlilica del settore. Richard D. Lyons Q>p.vri|{hl «ScH'ik'tTmics. New York Tiiiicv» c pir l'Italia ,.|„i Stampa» N^uumnò fm alcuni Dcil ggJÉfe gjgj 1ftti iiti t LCfatti inquietanti tur barono le ancora caldissime giornate napoletane. Intorno ai magazzini del Punto Franco — una sorta di molo-spianata che si protendeva in mare al centro del porlo, dove oggi sorge la stazione marittima — si verilicò un'eccezionale moria di topi e un simile fatto avvenne anello a qualche chilometro di distanza, al molino Tartarone. sulla strada di Portici. Il fatto, in se stesso, non usciva granché dall'ordinario, in una città con condizioni igieniche tra le peggiori d'Europa e dove l'abitudine alla morte e non solo a quella degli animali era ben radicata nell'animo popolare. Ma l'inquietudine si mutò in tremendo sospetto quando, il 23 settembre, si verificarono alcuni casi di presunta peste tra yli operai del Punto Franco. Il 2f> settembre morì Diego Tabasso, un lacchino che aveva avuto rapporti col Punto Franco. La sua morte lu dovuta a repentina malattia che i sanitari riconobbero per peste, come fu confermato dalle Immediate analisi sierologiche falle sul cadavere e su alcune carogne di lopi. Il sospetto si mutò in certezza. I meccanismi d'intervento sanitario, ad onor del vero, scattarono immediatamente. I) 23 la Prefettura prendeva le prime misure; il 24 veniva avvertito il ministero degli Interni a Roma; il 25, secondo gli accordi della Convenzione internazionale di Venezia, sottoscritta quattro anni prima, gli Stati aderenti venivano immediatamente informati per le disposizioni del casa ■ Le autorità, ancora all'iniI? sio J'. questo secolo, stavano ri '•• guardia, specialmente net ;randl porti mediterranei, tradizionali focolai di epidemie. A Napi li ora ancor vivo il ricordo de: colera del 1884, che avo\ •■ causalo ben 7000 morti. La peste serpeggiava ancora ira le popolazioni

Persone citate: Diego Tabasso, Enrico Greppi, Federico Siculeri, Lyons, Punto Franco