L'isadorabile Duncan di Osvaldo Guerrieri

L'isadorabile Duncan L'isadorabile Duncan ISADORA Duncan, ovvero della predestinazione. Non si potrebbe definire altrimenti la «chiamata alla danza» che la sacerdotessa del balletto moderno avverti fin dall'infanzia. Non si trattò di una folgorazione. Il bisogno di esprimersi con il corpo e con il gesto non nacque con lei, ma fu preparato da una famiglia squinternata ed eccentrica guidata da una madre che imbeveva i suol tre figli di spirito ellenico e vedeva nella Grecia classica la patria ideale a cui tornare per lo meno In ispirlto. Fu in questo clima familiare e in questa condizione di ar-soluta precarietà che Isadora cominciò a danzare e a sognare la «sua» scuola. Curzla Ferrari, autrice della biografia appena uscita da SugarCo, non ci dice come. Sembrerebbe per moto spontaneo, come nel resto della sua carriera. E' raro trovare in quest'opera considerazioni — che non siano rapidi cenni — sulla nascita e lo stile di un'arte rivoluzionarla che affascinò l'Europa e la Russia ma lasciò indifferenti gli Stati Uniti. E' raro che venga sottolineata la forza polemica legata alla danza libera di Isadora Duncan, che nasceva in opposizione al balletto romantico, per li quale la donna era un essere astratto e fiabesco da far volare quanto più vicino al cielo. Per Isadora, la donna era corpo e 11 corpo era arte. Perché costringerlo In abiti Innaturali, in scarpe strette? Il piede umano, diceva, è quanto di più perfetto esista in natura. La Ferrari e attratta soprattutto dal «romanzo» di Isa-, dora Duncan, da una vita nella quale si mescolarono conuguale intensltàdue passioni: la danza e gli uomini. Ancora adolescente, Isadora lasciò gli Stati Uniti con la propria famiglia alla volta dell'Inghilterra, dove la giovinetta alta e sottile cominciò ad esibirsi e a raccogliere i pruni successi. Dall'Inghilterra, passò In Francia, in Germania. Intanto diventava donna. Affascinava il pubblico europeo con la sua danza essenziale, collocata su un palcoscenico spoglio, racchiuso soltanto dalle famose tende blu, ma non sapeva conqu Lo trovò infine a Budapest. Era l'attore Oscar Beregl, geniale sulla scena ma gretto nella vita privata. Con lui Isadora diventò finalmente donna. Ma che delusione, quando Oscar le propose di abbandonare la danza per dedicarsi interamente alla famiglia. Il grande amore di Isadora Duncan sarà Gordon Craig, 11 geniale scenografo e teorico del teatro. Gordon le diede, più di chiunque altro, 11 senso di sé e della sua arte. Convissero per alcuni anni, generarono una bambina. Ma Gordon era inquieto, non sapeva adattarsi ad una donna che nel frattempo era divenuta possessiva e gelosa. I due si lasciarono. Si incontreranno soprattutto col pensiero ma mal, eccetto una sola volta, nella realtà. Nella vita di Isadora entreranno altri uomini: Stanislavsklj. l'Industriale Singer che creò Intorno a lei un bozzolo di ricchezza e, nel 1922, il poeta Esenln. Con nessun altro uomo, tuttavia, Isadora troverà la pienezza di sentimenti vissuta con Craig. Anche perché, nel frattempo, il suo animo fu sconvolto dalla morte, per un tragico Incidente, del suol due figli; la sua fiducia nelle scuole, che fondava e chiudeva nelle più diverse zone d'Europa, si Incrinava; persino la sua voglia di lavorare diventava sempre più debole. CI fu un periodo, verso la fine della propria vita, In Russia, In cui la sua inerzia giunse a limiti allarmanti, al punto che venne creduta dal sovietici una spia dell'Occidente. Isadora si salvò chiedendo aiuto all'ambasciatore di Francia. il «romanzo» è vasto e a forti tinte. Tocca il culmine con la morte della divina , avvenuta nel 1927, per un incredibile incidente. Isadora Duncan mori strangolata dalla sciarpa che s'era avviluppata nelle ruote della sua . automobile, una Bugattl acquistata pochi minuti prima. 1,'Isadora.ble aveva 49 anni. Osvaldo Guerrieri j Curzia Ferrari: «La "divina" Isadora Duncan», SugarCo, 326 pagine, 20.000 lire. istare un uomo. L'isadorabile Duncan L'isadorabile Duncan ISADORA Duncan, ovvero della predestinazione. Non si potrebbe definire altrimenti la «chiamata alla danza» che la sacerdotessa del balletto moderno avverti fin dall'infanzia. Non si trattò di una folgorazione. Il bisogno di esprimersi con il corpo e con il gesto non nacque con lei, ma fu preparato da una famiglia squinternata ed eccentrica guidata da una madre che imbeveva i suol tre figli di spirito ellenico e vedeva nella Grecia classica la patria ideale a cui tornare per lo meno In ispirlto. Fu in questo clima familiare e in questa condizione di ar-soluta precarietà che Isadora cominciò a danzare e a sognare la «sua» scuola. Curzla Ferrari, autrice della biografia appena uscita da SugarCo, non ci dice come. Sembrerebbe per moto spontaneo, come nel resto della sua carriera. E' raro trovare in quest'opera considerazioni — che non siano rapidi cenni — sulla nascita e lo stile di un'arte rivoluzionarla che affascinò l'Europa e la Russia ma lasciò indifferenti gli Stati Uniti. E' raro che venga sottolineata la forza polemica legata alla danza libera di Isadora Duncan, che nasceva in opposizione al balletto romantico, per li quale la donna era un essere astratto e fiabesco da far volare quanto più vicino al cielo. Per Isadora, la donna era corpo e 11 corpo era arte. Perché costringerlo In abiti Innaturali, in scarpe strette? Il piede umano, diceva, è quanto di più perfetto esista in natura. La Ferrari e attratta soprattutto dal «romanzo» di Isa-, dora Duncan, da una vita nella quale si mescolarono conuguale intensltàdue passioni: la danza e gli uomini. Ancora adolescente, Isadora lasciò gli Stati Uniti con la propria famiglia alla volta dell'Inghilterra, dove la giovinetta alta e sottile cominciò ad esibirsi e a raccogliere i pruni successi. Dall'Inghilterra, passò In Francia, in Germania. Intanto diventava donna. Affascinava il pubblico europeo con la sua danza essenziale, collocata su un palcoscenico spoglio, racchiuso soltanto dalle famose tende blu, ma non sapeva conqu Lo trovò infine a Budapest. Era l'attore Oscar Beregl, geniale sulla scena ma gretto nella vita privata. Con lui Isadora diventò finalmente donna. Ma che delusione, quando Oscar le propose di abbandonare la danza per dedicarsi interamente alla famiglia. Il grande amore di Isadora Duncan sarà Gordon Craig, 11 geniale scenografo e teorico del teatro. Gordon le diede, più di chiunque altro, 11 senso di sé e della sua arte. Convissero per alcuni anni, generarono una bambina. Ma Gordon era inquieto, non sapeva adattarsi ad una donna che nel frattempo era divenuta possessiva e gelosa. I due si lasciarono. Si incontreranno soprattutto col pensiero ma mal, eccetto una sola volta, nella realtà. Nella vita di Isadora entreranno altri uomini: Stanislavsklj. l'Industriale Singer che creò Intorno a lei un bozzolo di ricchezza e, nel 1922, il poeta Esenln. Con nessun altro uomo, tuttavia, Isadora troverà la pienezza di sentimenti vissuta con Craig. Anche perché, nel frattempo, il suo animo fu sconvolto dalla morte, per un tragico Incidente, del suol due figli; la sua fiducia nelle scuole, che fondava e chiudeva nelle più diverse zone d'Europa, si Incrinava; persino la sua voglia di lavorare diventava sempre più debole. CI fu un periodo, verso la fine della propria vita, In Russia, In cui la sua inerzia giunse a limiti allarmanti, al punto che venne creduta dal sovietici una spia dell'Occidente. Isadora si salvò chiedendo aiuto all'ambasciatore di Francia. il «romanzo» è vasto e a forti tinte. Tocca il culmine con la morte della divina , avvenuta nel 1927, per un incredibile incidente. Isadora Duncan mori strangolata dalla sciarpa che s'era avviluppata nelle ruote della sua . automobile, una Bugattl acquistata pochi minuti prima. 1,'Isadora.ble aveva 49 anni. Osvaldo Guerrieri j Curzia Ferrari: «La "divina" Isadora Duncan», SugarCo, 326 pagine, 20.000 lire. istare un uomo. L'isadorabile Duncan L'isadorabile Duncan ISADORA Duncan, ovvero della predestinazione. Non si potrebbe definire altrimenti la «chiamata alla danza» che la sacerdotessa del balletto moderno avverti fin dall'infanzia. Non si trattò di una folgorazione. Il bisogno di esprimersi con il corpo e con il gesto non nacque con lei, ma fu preparato da una famiglia squinternata ed eccentrica guidata da una madre che imbeveva i suol tre figli di spirito ellenico e vedeva nella Grecia classica la patria ideale a cui tornare per lo meno In ispirlto. Fu in questo clima familiare e in questa condizione di ar-soluta precarietà che Isadora cominciò a danzare e a sognare la «sua» scuola. Curzla Ferrari, autrice della biografia appena uscita da SugarCo, non ci dice come. Sembrerebbe per moto spontaneo, come nel resto della sua carriera. E' raro trovare in quest'opera considerazioni — che non siano rapidi cenni — sulla nascita e lo stile di un'arte rivoluzionarla che affascinò l'Europa e la Russia ma lasciò indifferenti gli Stati Uniti. E' raro che venga sottolineata la forza polemica legata alla danza libera di Isadora Duncan, che nasceva in opposizione al balletto romantico, per li quale la donna era un essere astratto e fiabesco da far volare quanto più vicino al cielo. Per Isadora, la donna era corpo e 11 corpo era arte. Perché costringerlo In abiti Innaturali, in scarpe strette? Il piede umano, diceva, è quanto di più perfetto esista in natura. La Ferrari e attratta soprattutto dal «romanzo» di Isa-, dora Duncan, da una vita nella quale si mescolarono conuguale intensltàdue passioni: la danza e gli uomini. Ancora adolescente, Isadora lasciò gli Stati Uniti con la propria famiglia alla volta dell'Inghilterra, dove la giovinetta alta e sottile cominciò ad esibirsi e a raccogliere i pruni successi. Dall'Inghilterra, passò In Francia, in Germania. Intanto diventava donna. Affascinava il pubblico europeo con la sua danza essenziale, collocata su un palcoscenico spoglio, racchiuso soltanto dalle famose tende blu, ma non sapeva conqu Lo trovò infine a Budapest. Era l'attore Oscar Beregl, geniale sulla scena ma gretto nella vita privata. Con lui Isadora diventò finalmente donna. Ma che delusione, quando Oscar le propose di abbandonare la danza per dedicarsi interamente alla famiglia. Il grande amore di Isadora Duncan sarà Gordon Craig, 11 geniale scenografo e teorico del teatro. Gordon le diede, più di chiunque altro, 11 senso di sé e della sua arte. Convissero per alcuni anni, generarono una bambina. Ma Gordon era inquieto, non sapeva adattarsi ad una donna che nel frattempo era divenuta possessiva e gelosa. I due si lasciarono. Si incontreranno soprattutto col pensiero ma mal, eccetto una sola volta, nella realtà. Nella vita di Isadora entreranno altri uomini: Stanislavsklj. l'Industriale Singer che creò Intorno a lei un bozzolo di ricchezza e, nel 1922, il poeta Esenln. Con nessun altro uomo, tuttavia, Isadora troverà la pienezza di sentimenti vissuta con Craig. Anche perché, nel frattempo, il suo animo fu sconvolto dalla morte, per un tragico Incidente, del suol due figli; la sua fiducia nelle scuole, che fondava e chiudeva nelle più diverse zone d'Europa, si Incrinava; persino la sua voglia di lavorare diventava sempre più debole. CI fu un periodo, verso la fine della propria vita, In Russia, In cui la sua inerzia giunse a limiti allarmanti, al punto che venne creduta dal sovietici una spia dell'Occidente. Isadora si salvò chiedendo aiuto all'ambasciatore di Francia. il «romanzo» è vasto e a forti tinte. Tocca il culmine con la morte della divina , avvenuta nel 1927, per un incredibile incidente. Isadora Duncan mori strangolata dalla sciarpa che s'era avviluppata nelle ruote della sua . automobile, una Bugattl acquistata pochi minuti prima. 1,'Isadora.ble aveva 49 anni. Osvaldo Guerrieri j Curzia Ferrari: «La "divina" Isadora Duncan», SugarCo, 326 pagine, 20.000 lire. istare un uomo.

Persone citate: Curzia Ferrari, Duncan Isadora Duncan, Gordon Craig, Isadora Duncan, Singer