Profili umani e bestiali, cattedrali di piante di Carlo Carena
Profili umani e bestiali, cattedrali di piante Profili umani e bestiali, cattedrali di piante IL Medioevo fantastico di Jurgis Baltrusaitis portava un sottotitolo significativo: Antichità ed esotismi nell'arte gotica. Scritto nel '55, tradotto fra noi nel 73, mostrava le diverse, divergenti, ma al fondo perfettamente coerenti coordinate del gotico, soprattutto della sua decorazione, di ascendenze insieme classiche, islamiche e orientali. Il grottesco, il fantastico, lo strano, il magico, il meraviglioso erano e sono le costanti degli studi di questo longevissimo niustrazione da un Soffitto di Metz (ca. 1220) (da «D Medio Evo fantastico», Adelchi) lituano, studioso libero ora estremamente annidato a Parigi a guardare ancora e sempre i mostri dei capitelli, le deformazioni degli specchi, le depravazioni o le somme raffinatezze dei gusti, le dissonanze e le perfette armonie degli stili, con dottrina e coerenza inarrivabili. • Il titolo che ora Adelphi ci presenta in concomitanza con la nuova edizione francese è addirittura Aberrazioni (traduzio¬ ne di Anna Bassan Levi, 171 pagine con 121 ìli. e 15 tavole a colori, 50.000 lire): e si compone di quattro saggi col denominatore comune della deformazione o dell'ibridismo in momenti di tensione nella storia dell'arte o del costume. Cosi vediamo l'accostamento utopico di profili umani ed altrettanti bestiali, in cui entrano fisiognomica e caratteriologia, e in cui .per una strana contraddizione' la nostra era scientifica si ricollega alle credenze primitive dell'umanità, stabilite dalla fantasia e dal sentimento; e poi la pittura su alabastri e l'accostamento alla pittura figurativa di arabeschi naturali sulle pietre, favola in cui la natura ha inciso i suoi geroglifici e l'uomo scopre le sue analogie. E così nel passo successivo: dalla pietra all'albero, alla fusione di vegetale e di minerale che si ritrovano nell'architettura e nella scultura gotiche. Insoddisfatto di quella statica ancora greco-romana ch'era nel romanico, il gotico, dice Baltrusaitis, si apre direttamente sulla natura. Discendenti dei druidi, i settentrionali attingono i loro sentimenti non più all'ebbrezza della luce intellettuale ma alla suggestione del chiaroscuro delle foreste, fonte ed espressione dell'ansia mistica. Su queste linee si muove il giudizio del Sei, del Sette e dell'Ottocento nellinterpretare l'arte gotica e nell'articolare ripulsa o entusiasmo: ad ora ad ora quelle cattedrali .gigantesche sostenute da gambe lunghe e sottili- rivelano un gusto . bizzarro e ridicolo-, come si legge in un opuscolo di Le filane della prima metà del Settecento; ovvero, per Chateaubriand, sono foreste fascinose in cui l'uomo ha adunalo i tronchi, il fogliame, i labirinti, gli squarci, i fruscii e le voci della selva per esprimere mil sacro terrore e i misteri della divinità'. Qualcuno, in Inghilterra, arrivò a costruire a fine Settecento, col solo uso di autentici alberi vivi, cappelle gotiche che in primavera germogliavano e mettevano le foglie proprio là dove la decorazione lo richiedeva; altri restaurò in Francia una chiesa fatiscente con l'innesto di una navata non in pietra ma di due filari d'alberi. Nel gotico moderno entrerà pacificamente anchz il cinese pinnacolare e ogivale. Ed ~ra il cinese, spinto ad una fiorealità quasi mimetica e accanto all'obelisco egizio o alla falsa rovina classica, decorerà i giardini inglesi, figurazioni dell'intero universo naturale, non Paradisi terrestri come quelli arcadici ma Paradisi selvaggi e microcosmi che piaceranno a Rousseau e avvicineranno, secondo Pope, il giardiniere al Creatore. Illustra(da « In tutte queste quattro tappe del fantastico — quello del volto animale, dellimmaglnazione pietrificata, dell'arboreità del minerale, del mondo in un giardino — opera, ci dice Baltrusaitis. una logica imperturbabile che spinge oltre i limiti della ragione, ultimo paradosso non del suo libro, ma dell 'uomo razione da Stalli di Lynn (ca. 1415) Il Medio Evo fantastico», Adelphi) Carlo Carena Profili umani e bestiali, cattedrali di piante Profili umani e bestiali, cattedrali di piante IL Medioevo fantastico di Jurgis Baltrusaitis portava un sottotitolo significativo: Antichità ed esotismi nell'arte gotica. Scritto nel '55, tradotto fra noi nel 73, mostrava le diverse, divergenti, ma al fondo perfettamente coerenti coordinate del gotico, soprattutto della sua decorazione, di ascendenze insieme classiche, islamiche e orientali. Il grottesco, il fantastico, lo strano, il magico, il meraviglioso erano e sono le costanti degli studi di questo longevissimo niustrazione da un Soffitto di Metz (ca. 1220) (da «D Medio Evo fantastico», Adelchi) lituano, studioso libero ora estremamente annidato a Parigi a guardare ancora e sempre i mostri dei capitelli, le deformazioni degli specchi, le depravazioni o le somme raffinatezze dei gusti, le dissonanze e le perfette armonie degli stili, con dottrina e coerenza inarrivabili. • Il titolo che ora Adelphi ci presenta in concomitanza con la nuova edizione francese è addirittura Aberrazioni (traduzio¬ ne di Anna Bassan Levi, 171 pagine con 121 ìli. e 15 tavole a colori, 50.000 lire): e si compone di quattro saggi col denominatore comune della deformazione o dell'ibridismo in momenti di tensione nella storia dell'arte o del costume. Cosi vediamo l'accostamento utopico di profili umani ed altrettanti bestiali, in cui entrano fisiognomica e caratteriologia, e in cui .per una strana contraddizione' la nostra era scientifica si ricollega alle credenze primitive dell'umanità, stabilite dalla fantasia e dal sentimento; e poi la pittura su alabastri e l'accostamento alla pittura figurativa di arabeschi naturali sulle pietre, favola in cui la natura ha inciso i suoi geroglifici e l'uomo scopre le sue analogie. E così nel passo successivo: dalla pietra all'albero, alla fusione di vegetale e di minerale che si ritrovano nell'architettura e nella scultura gotiche. Insoddisfatto di quella statica ancora greco-romana ch'era nel romanico, il gotico, dice Baltrusaitis, si apre direttamente sulla natura. Discendenti dei druidi, i settentrionali attingono i loro sentimenti non più all'ebbrezza della luce intellettuale ma alla suggestione del chiaroscuro delle foreste, fonte ed espressione dell'ansia mistica. Su queste linee si muove il giudizio del Sei, del Sette e dell'Ottocento nellinterpretare l'arte gotica e nell'articolare ripulsa o entusiasmo: ad ora ad ora quelle cattedrali .gigantesche sostenute da gambe lunghe e sottili- rivelano un gusto . bizzarro e ridicolo-, come si legge in un opuscolo di Le filane della prima metà del Settecento; ovvero, per Chateaubriand, sono foreste fascinose in cui l'uomo ha adunalo i tronchi, il fogliame, i labirinti, gli squarci, i fruscii e le voci della selva per esprimere mil sacro terrore e i misteri della divinità'. Qualcuno, in Inghilterra, arrivò a costruire a fine Settecento, col solo uso di autentici alberi vivi, cappelle gotiche che in primavera germogliavano e mettevano le foglie proprio là dove la decorazione lo richiedeva; altri restaurò in Francia una chiesa fatiscente con l'innesto di una navata non in pietra ma di due filari d'alberi. Nel gotico moderno entrerà pacificamente anchz il cinese pinnacolare e ogivale. Ed ~ra il cinese, spinto ad una fiorealità quasi mimetica e accanto all'obelisco egizio o alla falsa rovina classica, decorerà i giardini inglesi, figurazioni dell'intero universo naturale, non Paradisi terrestri come quelli arcadici ma Paradisi selvaggi e microcosmi che piaceranno a Rousseau e avvicineranno, secondo Pope, il giardiniere al Creatore. Illustra(da « In tutte queste quattro tappe del fantastico — quello del volto animale, dellimmaglnazione pietrificata, dell'arboreità del minerale, del mondo in un giardino — opera, ci dice Baltrusaitis. una logica imperturbabile che spinge oltre i limiti della ragione, ultimo paradosso non del suo libro, ma dell 'uomo razione da Stalli di Lynn (ca. 1415) Il Medio Evo fantastico», Adelphi) Carlo Carena Profili umani e bestiali, cattedrali di piante Profili umani e bestiali, cattedrali di piante IL Medioevo fantastico di Jurgis Baltrusaitis portava un sottotitolo significativo: Antichità ed esotismi nell'arte gotica. Scritto nel '55, tradotto fra noi nel 73, mostrava le diverse, divergenti, ma al fondo perfettamente coerenti coordinate del gotico, soprattutto della sua decorazione, di ascendenze insieme classiche, islamiche e orientali. Il grottesco, il fantastico, lo strano, il magico, il meraviglioso erano e sono le costanti degli studi di questo longevissimo niustrazione da un Soffitto di Metz (ca. 1220) (da «D Medio Evo fantastico», Adelchi) lituano, studioso libero ora estremamente annidato a Parigi a guardare ancora e sempre i mostri dei capitelli, le deformazioni degli specchi, le depravazioni o le somme raffinatezze dei gusti, le dissonanze e le perfette armonie degli stili, con dottrina e coerenza inarrivabili. • Il titolo che ora Adelphi ci presenta in concomitanza con la nuova edizione francese è addirittura Aberrazioni (traduzio¬ ne di Anna Bassan Levi, 171 pagine con 121 ìli. e 15 tavole a colori, 50.000 lire): e si compone di quattro saggi col denominatore comune della deformazione o dell'ibridismo in momenti di tensione nella storia dell'arte o del costume. Cosi vediamo l'accostamento utopico di profili umani ed altrettanti bestiali, in cui entrano fisiognomica e caratteriologia, e in cui .per una strana contraddizione' la nostra era scientifica si ricollega alle credenze primitive dell'umanità, stabilite dalla fantasia e dal sentimento; e poi la pittura su alabastri e l'accostamento alla pittura figurativa di arabeschi naturali sulle pietre, favola in cui la natura ha inciso i suoi geroglifici e l'uomo scopre le sue analogie. E così nel passo successivo: dalla pietra all'albero, alla fusione di vegetale e di minerale che si ritrovano nell'architettura e nella scultura gotiche. Insoddisfatto di quella statica ancora greco-romana ch'era nel romanico, il gotico, dice Baltrusaitis, si apre direttamente sulla natura. Discendenti dei druidi, i settentrionali attingono i loro sentimenti non più all'ebbrezza della luce intellettuale ma alla suggestione del chiaroscuro delle foreste, fonte ed espressione dell'ansia mistica. Su queste linee si muove il giudizio del Sei, del Sette e dell'Ottocento nellinterpretare l'arte gotica e nell'articolare ripulsa o entusiasmo: ad ora ad ora quelle cattedrali .gigantesche sostenute da gambe lunghe e sottili- rivelano un gusto . bizzarro e ridicolo-, come si legge in un opuscolo di Le filane della prima metà del Settecento; ovvero, per Chateaubriand, sono foreste fascinose in cui l'uomo ha adunalo i tronchi, il fogliame, i labirinti, gli squarci, i fruscii e le voci della selva per esprimere mil sacro terrore e i misteri della divinità'. Qualcuno, in Inghilterra, arrivò a costruire a fine Settecento, col solo uso di autentici alberi vivi, cappelle gotiche che in primavera germogliavano e mettevano le foglie proprio là dove la decorazione lo richiedeva; altri restaurò in Francia una chiesa fatiscente con l'innesto di una navata non in pietra ma di due filari d'alberi. Nel gotico moderno entrerà pacificamente anchz il cinese pinnacolare e ogivale. Ed ~ra il cinese, spinto ad una fiorealità quasi mimetica e accanto all'obelisco egizio o alla falsa rovina classica, decorerà i giardini inglesi, figurazioni dell'intero universo naturale, non Paradisi terrestri come quelli arcadici ma Paradisi selvaggi e microcosmi che piaceranno a Rousseau e avvicineranno, secondo Pope, il giardiniere al Creatore. Illustra(da « In tutte queste quattro tappe del fantastico — quello del volto animale, dellimmaglnazione pietrificata, dell'arboreità del minerale, del mondo in un giardino — opera, ci dice Baltrusaitis. una logica imperturbabile che spinge oltre i limiti della ragione, ultimo paradosso non del suo libro, ma dell 'uomo razione da Stalli di Lynn (ca. 1415) Il Medio Evo fantastico», Adelphi) Carlo Carena
Persone citate: Anna Bassan Levi, Baltrusaitis, Jurgis Baltrusaitis, Metz, Pope, Rousseau
Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Parigi
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