E Nobel Segrè intervista Galileo

Le scoperte della fisica e i loro protagonisti visti da un grande scienziato Le scoperte della fisica e i loro protagonisti visti da un grande scienziato E Nobel Segrè intervista Galileo Ecco un pustoso stralcio del capitolo introduttivo che il Premio Nobel Emilio Segrè ha scritto per il suo ultimo libro Personaggi e scoperte nella fisica classica - Dalla caduta dei gravi alle onde elettromagnetiche (Biblioteca Est, Mondadori, 367 pagi ■ ne, 30 mila lire). Segrè immagina di incontrarsi con Galileo e con Huy gens, con Newton e Laplace, con'Maxwell e Helmholtz e con tutti gli altri scienziati che hanno preceduto e pre parato le grandi conquiste del nostro secolo. Con alcuni — come quelli citati nella in traduzione — Segrè imbasti sce vere e proprie- interviste giornalistiche, cui aggiunge simpatiche pennellate di •colore-, che inquadrano il carattere dei personaggi e le situazioni ambientali in cui operarono Per gli altri — e sono gli autori delle scoperte o dell' teorie che hanno segnato le tappe del progresso scientìfico — Segrè disegna profili essenziali, ma perfetti Ci racconta con brevi tratti la loro «. INCONTRAI Galileo a Padova nella primavera del 1610 Avevo una presentazione del suo amico Giovanni Francesco Sagredo e. per quanto il padrone non fosse in casa, mi fecero entrare in anticamera e poi nel suo studio. Dovetti aspettare Galileo un bel pezzetto... Il signor Galileo lesse la lettera di presentazione e non appena mi senti parlare, mi diede del tu. "Mi sembri fio Tentino", disse. Oli spiegai l'origine della mia parlata toscana (per quanto nato a Tivoli vicino a Roma, mia madre era fiorentina) e di venne ancora più cordiale.. A un certo punto mi chiese: "Lo sai quanto può essere lungo un filo di ferro pendente, prima Ai rompersi per il proprio peso?" Alla sprovvista risposi: dipenderà dalla sua grossezza. Mi accorsi subito di aver detto una sciocchezza, ma Galileo non mi lasciò il tempo di correggermi "Coglioncino — mi disse — non vedi che la grossezza non c'entro.., "»' vita; le loro passioni; le loro fortune e le loro delusioni; i loro caratteri e i loro umori Contemporaneamente illustra il lavoro attraverso cui si è giunti alle varie conquiste. Di ciascuna delle quali fa capire l'essenza e il signi ficaio per i futuri sviluppi Premio Nobel pe, aver in dividuato l'antiprotone e l'antineutrone, confermando così le previsioni teoriche sull'antimateria, Emilio Segrè allievo, collaboratore ed amico fraterno di Enrico Fermi —costretto dalle leggi razziali del fascismo a trovar rifugio in terra d'America, è uno dei padri dell'era'nucleare. A lui si deve fra l'altro anche la scoperta del Tecnezio; l'elemento «43», previsto dalla tavola periodica di Mendeleev, e che per quanti sforzi avessero fatto altri studiosi nessuno era riuscito a trovare. Egli lo scoprì in un pezzetto di metallo che era stato all'interno del primo ciclotrone di Berkeley e che Segrè si era portato in valigia all'Università di Pater mo, dove aveva vinto la cat tedra, dopo aver lavorato per vari anni alla scuola romana di Fermi. Autore di «ari Mori di di vulgazione* oltreché di basilari trattati scientifici indi spensabili in ogni biblioteca di fisica, Segrè ha scritto quest'opera incoraggiato dal successo internazionale di un altro suo volume fPersonaggi e scoperte della Fisica contemporaneaA che è stato tradotto in inglese, tedesco spagnolo giapponese e altre lingue In quel libro il Pre mio Nobel Segrè aveva toc contato le vicende della fisica moderna, dalla scoperta dei raggi -X- alla teoria dei Quark, «per raccontare agli, amici e al più giovani — come egli dice — le impressioni raccolte nel corso di una vita dedicata alla fisica in un periodo di eccezionale fioritura». Molte fra le più significative conquiste del periodo che va dagli Anni Trenta ai gior ni nostri lo ebbero fra i prò tagonisti o fra i testimoni di retti. Con quest'ultimo libro Segrè colma una lacuna; fa un bolso alllndietro per rac contarci le origini e gli svi luppi della •fisica classica-, dal momento della sua prima codificazione ad opera di Galileo, fino alla scoperta dei raggi -X.. E' un excursus storico che Segrè compie con ti suo acu me, con il suo puntiglio di ri cercatore fisico e con il suo immenso bagaglio culturale di scienziato per andare al l'essenziale dei problemi, senea tralasciare i particolari illuminanti del carattere Le scoperte della fisica e i loro protagonisti visti da un grande scienziato Le scoperte della fisica e i loro protagonisti visti da un grande scienziato E Nobel Segrè intervista Galileo Ecco un pustoso stralcio del capitolo introduttivo che il Premio Nobel Emilio Segrè ha scritto per il suo ultimo libro Personaggi e scoperte nella fisica classica - Dalla caduta dei gravi alle onde elettromagnetiche (Biblioteca Est, Mondadori, 367 pagi ■ ne, 30 mila lire). Segrè immagina di incontrarsi con Galileo e con Huy gens, con Newton e Laplace, con'Maxwell e Helmholtz e con tutti gli altri scienziati che hanno preceduto e pre parato le grandi conquiste del nostro secolo. Con alcuni — come quelli citati nella in traduzione — Segrè imbasti sce vere e proprie- interviste giornalistiche, cui aggiunge simpatiche pennellate di •colore-, che inquadrano il carattere dei personaggi e le situazioni ambientali in cui operarono Per gli altri — e sono gli autori delle scoperte o dell' teorie che hanno segnato le tappe del progresso scientìfico — Segrè disegna profili essenziali, ma perfetti Ci racconta con brevi tratti la loro «. INCONTRAI Galileo a Padova nella primavera del 1610 Avevo una presentazione del suo amico Giovanni Francesco Sagredo e. per quanto il padrone non fosse in casa, mi fecero entrare in anticamera e poi nel suo studio. Dovetti aspettare Galileo un bel pezzetto... Il signor Galileo lesse la lettera di presentazione e non appena mi senti parlare, mi diede del tu. "Mi sembri fio Tentino", disse. Oli spiegai l'origine della mia parlata toscana (per quanto nato a Tivoli vicino a Roma, mia madre era fiorentina) e di venne ancora più cordiale.. A un certo punto mi chiese: "Lo sai quanto può essere lungo un filo di ferro pendente, prima Ai rompersi per il proprio peso?" Alla sprovvista risposi: dipenderà dalla sua grossezza. Mi accorsi subito di aver detto una sciocchezza, ma Galileo non mi lasciò il tempo di correggermi "Coglioncino — mi disse — non vedi che la grossezza non c'entro.., "»' vita; le loro passioni; le loro fortune e le loro delusioni; i loro caratteri e i loro umori Contemporaneamente illustra il lavoro attraverso cui si è giunti alle varie conquiste. Di ciascuna delle quali fa capire l'essenza e il signi ficaio per i futuri sviluppi Premio Nobel pe, aver in dividuato l'antiprotone e l'antineutrone, confermando così le previsioni teoriche sull'antimateria, Emilio Segrè allievo, collaboratore ed amico fraterno di Enrico Fermi —costretto dalle leggi razziali del fascismo a trovar rifugio in terra d'America, è uno dei padri dell'era'nucleare. A lui si deve fra l'altro anche la scoperta del Tecnezio; l'elemento «43», previsto dalla tavola periodica di Mendeleev, e che per quanti sforzi avessero fatto altri studiosi nessuno era riuscito a trovare. Egli lo scoprì in un pezzetto di metallo che era stato all'interno del primo ciclotrone di Berkeley e che Segrè si era portato in valigia all'Università di Pater mo, dove aveva vinto la cat tedra, dopo aver lavorato per vari anni alla scuola romana di Fermi. Autore di «ari Mori di di vulgazione* oltreché di basilari trattati scientifici indi spensabili in ogni biblioteca di fisica, Segrè ha scritto quest'opera incoraggiato dal successo internazionale di un altro suo volume fPersonaggi e scoperte della Fisica contemporaneaA che è stato tradotto in inglese, tedesco spagnolo giapponese e altre lingue In quel libro il Pre mio Nobel Segrè aveva toc contato le vicende della fisica moderna, dalla scoperta dei raggi -X- alla teoria dei Quark, «per raccontare agli, amici e al più giovani — come egli dice — le impressioni raccolte nel corso di una vita dedicata alla fisica in un periodo di eccezionale fioritura». Molte fra le più significative conquiste del periodo che va dagli Anni Trenta ai gior ni nostri lo ebbero fra i prò tagonisti o fra i testimoni di retti. Con quest'ultimo libro Segrè colma una lacuna; fa un bolso alllndietro per rac contarci le origini e gli svi luppi della •fisica classica-, dal momento della sua prima codificazione ad opera di Galileo, fino alla scoperta dei raggi -X.. E' un excursus storico che Segrè compie con ti suo acu me, con il suo puntiglio di ri cercatore fisico e con il suo immenso bagaglio culturale di scienziato per andare al l'essenziale dei problemi, senea tralasciare i particolari illuminanti del carattere Le scoperte della fisica e i loro protagonisti visti da un grande scienziato Le scoperte della fisica e i loro protagonisti visti da un grande scienziato E Nobel Segrè intervista Galileo Ecco un pustoso stralcio del capitolo introduttivo che il Premio Nobel Emilio Segrè ha scritto per il suo ultimo libro Personaggi e scoperte nella fisica classica - Dalla caduta dei gravi alle onde elettromagnetiche (Biblioteca Est, Mondadori, 367 pagi ■ ne, 30 mila lire). Segrè immagina di incontrarsi con Galileo e con Huy gens, con Newton e Laplace, con'Maxwell e Helmholtz e con tutti gli altri scienziati che hanno preceduto e pre parato le grandi conquiste del nostro secolo. Con alcuni — come quelli citati nella in traduzione — Segrè imbasti sce vere e proprie- interviste giornalistiche, cui aggiunge simpatiche pennellate di •colore-, che inquadrano il carattere dei personaggi e le situazioni ambientali in cui operarono Per gli altri — e sono gli autori delle scoperte o dell' teorie che hanno segnato le tappe del progresso scientìfico — Segrè disegna profili essenziali, ma perfetti Ci racconta con brevi tratti la loro «. INCONTRAI Galileo a Padova nella primavera del 1610 Avevo una presentazione del suo amico Giovanni Francesco Sagredo e. per quanto il padrone non fosse in casa, mi fecero entrare in anticamera e poi nel suo studio. Dovetti aspettare Galileo un bel pezzetto... Il signor Galileo lesse la lettera di presentazione e non appena mi senti parlare, mi diede del tu. "Mi sembri fio Tentino", disse. Oli spiegai l'origine della mia parlata toscana (per quanto nato a Tivoli vicino a Roma, mia madre era fiorentina) e di venne ancora più cordiale.. A un certo punto mi chiese: "Lo sai quanto può essere lungo un filo di ferro pendente, prima Ai rompersi per il proprio peso?" Alla sprovvista risposi: dipenderà dalla sua grossezza. Mi accorsi subito di aver detto una sciocchezza, ma Galileo non mi lasciò il tempo di correggermi "Coglioncino — mi disse — non vedi che la grossezza non c'entro.., "»' vita; le loro passioni; le loro fortune e le loro delusioni; i loro caratteri e i loro umori Contemporaneamente illustra il lavoro attraverso cui si è giunti alle varie conquiste. Di ciascuna delle quali fa capire l'essenza e il signi ficaio per i futuri sviluppi Premio Nobel pe, aver in dividuato l'antiprotone e l'antineutrone, confermando così le previsioni teoriche sull'antimateria, Emilio Segrè allievo, collaboratore ed amico fraterno di Enrico Fermi —costretto dalle leggi razziali del fascismo a trovar rifugio in terra d'America, è uno dei padri dell'era'nucleare. A lui si deve fra l'altro anche la scoperta del Tecnezio; l'elemento «43», previsto dalla tavola periodica di Mendeleev, e che per quanti sforzi avessero fatto altri studiosi nessuno era riuscito a trovare. Egli lo scoprì in un pezzetto di metallo che era stato all'interno del primo ciclotrone di Berkeley e che Segrè si era portato in valigia all'Università di Pater mo, dove aveva vinto la cat tedra, dopo aver lavorato per vari anni alla scuola romana di Fermi. Autore di «ari Mori di di vulgazione* oltreché di basilari trattati scientifici indi spensabili in ogni biblioteca di fisica, Segrè ha scritto quest'opera incoraggiato dal successo internazionale di un altro suo volume fPersonaggi e scoperte della Fisica contemporaneaA che è stato tradotto in inglese, tedesco spagnolo giapponese e altre lingue In quel libro il Pre mio Nobel Segrè aveva toc contato le vicende della fisica moderna, dalla scoperta dei raggi -X- alla teoria dei Quark, «per raccontare agli, amici e al più giovani — come egli dice — le impressioni raccolte nel corso di una vita dedicata alla fisica in un periodo di eccezionale fioritura». Molte fra le più significative conquiste del periodo che va dagli Anni Trenta ai gior ni nostri lo ebbero fra i prò tagonisti o fra i testimoni di retti. Con quest'ultimo libro Segrè colma una lacuna; fa un bolso alllndietro per rac contarci le origini e gli svi luppi della •fisica classica-, dal momento della sua prima codificazione ad opera di Galileo, fino alla scoperta dei raggi -X.. E' un excursus storico che Segrè compie con ti suo acu me, con il suo puntiglio di ri cercatore fisico e con il suo immenso bagaglio culturale di scienziato per andare al l'essenziale dei problemi, senea tralasciare i particolari illuminanti del carattere

Luoghi citati: America, Berkeley, Padova, Roma, Tivoli