Droga tutte le strade portano a Palermo Patto d'acciaio tra mafia e Cosa Nostra

Le indagini dopo gli arresti negli Stati Uniti e le rivelazioni sul delitto Chinnici Le indagini dopo gli arresti negli Stati Uniti e le rivelazioni sul delitto Chinnici Droga, tutte le strade portano a Palermo Patto d'acciaio tra mafia e Cosa Mostra Dall'Estremo Ori■ di due miliardi di PALERMO — BangkokZurigo In aereo e quindi in treno sino a Vienna e poi in automobile, via Tarvisio, sino a Roma, infine in nave da Napoli a Palermo. L'ultima tappa, per concludere, da Palermo a New York, In aereo, via Roma. E' uno del tortuosi itinerari' scoperti recentemente dagli Investigatori, fatti fare a uno degli innumerevoli corrieri della droga che dall'Oriente portano giornalmente oppio o eroina già raffinata. Le vie della droga, come le vie del Signore, sono infinite e non si fa davvero molto per insinuarsi nei mille canali attraverso 1 quali scorrono i fiumi di sostanze stupefacenti smerciate in Europa o nei grandi mercati nordamericani. Per arrivare negli Usa, 1 commercianti che (anno base in Estremo Oriente potrebbero Imboccare la via breve, la scorciatola dell'Oceano Pacifico, ma non lo fanno e affrontano grossi rischi, pur di far transitare gli stupefacen- vedese ha vinto la ente al Nord America l dollari l'anno • I legam C ALT ANI SSETTA — Lo notizia rimbalzate In Sicilia, ancora In modo frammentarlo, aul blitz dall'Fbl • della Dea, e New York e Filadelfia e soprattutto aulle confidenze del mafloao Paolo La Porta a un agente della Dea, Infiltrato, circa l'uccisione In Sicilia di un magistrato che al ritiene fotae Rocco ChlnnlcI, rischiano di provocare contraccolpi aul dibattimento In corso dal 5 dicembre alle Assise. Il processo per l'assassinio del dott. ChlnnlcI, del due carabinieri della acorta e del portinaio dove alloggiava l'atto magistrato, riprende oggi dopo la pausa del fine settimana. L'avv. Vittorio Mammana, che difende vincenzo Rapito, uno del ael rinviati a giudizio per la alrage, ha detto aanza mezzi termini: «Se aarè li caso, chiederemo la sospensione dei processo». E un altro difensore, l'sw. Armando Veneto, noto penalista calabrese, patrono dell'Imputato Pietro Scarnivi, ha ribadito quanto gli dichiarato sabato all'Ansa: «SI può anche prospettare l'esigenza di un trasferimento della Corte d'Assise negli Stati Uniti». Il procuratore della Repubblica, Seba¬ ti dalla Sicilia, tappa obbligata perché è qui 11 centro di smistamento e di controllo della mafia che continua a esercitare un ferreo dominio sul business che dà ricavi astronomici come un'autentica multinazionale. Nelle sole rotte PalermoNew York e Palermo-Montreal, è stato calcolato che il giro d'affari della droga supera largamente 1 due miliardi di dollari l'anno. In queste ore le Informazioni provenienti da New. York e Filadel¬ maratona sugli sci a via dell'eroina è luni tra le «famiglie» sici fia sul colpo messo a segno dagli agenti dell'Pbl e della Dea, ormai in via di fusione per evitare altre dispersioni nella lotta tendente a stroncare il traffico degli stupefacenti in direzione e all'interno degli States, stanno inducendo a Palermo polizia, carabinieri e Guardia di Finanza a guardare con estrema attenzione 1 fascicoli riguardanti la «sicilian connection... le famiglie mafiose più strettamente collegate a Cosa No¬ sulle Dolomiti ga e tortuosa: l'Italia èliane e i clan statunite stiano Paiano, che ha Istruito, In quaranta giorni, un vero tempo record, Il processo In corso a Caltanissetta, e II suo sostituto, p.m. al dibattimento. Il dott. Renato DI Natale, Invece, hanno sostenuto che nulla osta alla prosecuzione. I due magistrati hanno Insistito sul tatto che certamente la strage ChlnnlcI, compiuta II 28 luglio scorso nel centro di Palermo, maturò nel filone mafioso che prospera con II traffico degli stupefacenti. Pertanto, secondo Palane e DI Natale, gli sviluppi statunitensi non sono che la conferma della fondatezza delle accuse nel confronti del ael rinviati a giudizio, tre del quali sono latitanti Inafferrabili: I fratelli Michele e Salvatore Greco e II loro parente Salvatore Greco, considerati al vertice delta mafia siciliana e In stretto collegamento con Cosa Nostra. Secondo I magistrati della Procura della Repubblica di Caltanissetta, I difensori, comunque, alla luce di quanto accaduto a New York e Filadelfia, faranno di tutto per avlare II corso del dibattimento, giunto ella trentaduesima udienza. :\ stra. E d'altra parte, la sconcertante rivelazione fatta da Paolo La Porta nei primi giorni dello scorso agosto, In un elegante ritrovo di Long Island, a un agente della Dea che si era infiltrato facendosi passare per spacciatore («In Sicilia abbiamo ucciso un magistrato die ci stava facendo sfumare un affare», ha latto presto ritenere che il giudice scomodo fosse Rocco Chinnici, assassinato nella strage del 29 luglio scorso a Palermo. Altri magistrati soppressi dalla mafia, come il procuratore di Palermo, Gaetano Costa, e 11 sostituto procuratore di Trapani. Giangìacomo Ciaccio Montalto. uccisi il 6 agosto 1980 e il 25 gennaio 1983, avevano dichiarato guerra ai mafiosi del traffico internazionale degli stupefacenti. Da New York, però, continuano a giungere conferme: La Porta si riferiva a ChlnnlcI. L'origine di alcuni degli arrestati a New York e Filadelfia e soprattutto quella dei tre latitanti Francesco Affatigato e Gaetano Pedone le cui famiglie provengono da Bagheria e Francesco Panno, Imparar tato con alcuni personaggi molto In vista a Casteldaccla, fanno pensare alla probabi lità di un legame con le famiglie Gambino e Bonanno, potenti clan di Cosa Nostra, «Connessioni con il delitto ■Chinnici o mejio, in ogni caso 'ì'operazipnerportata a termi ne negli Stati Uniti conferma l'enorme importanza del nostro lavoro investigativo sui gruppi mafiosi siciliani... dicono gli investigatori aPaler- Processo oggi è una tappa obbligata ensi - Processo sospeso mo. «Aspettiamo ancora di conoscere i dettagli dell'operazione», aggiunge prudente il vicequestore Ignazio D'Anione, capo della squadra mobile «ma il quadro sembra senz'altro quello». Il quadro al quale si riferisce il dott. D'Antone, del re sto, somiglia parecchio a quello tratteggiato martedì sera dal giudice istruttore Giovanni Falcone, in una prolusione al «Rotary Nord di Palermo, in una serata molto meno mondana delle solite e tutta dedicata all'esa me di quello che il giudice più sorvegliato e più minacciato d'Italia (trentaduc guardie del corpo, proprio come un Capo di Stato) ha definito «il flagello dei nostri tempi.., cioè la droga. Parigi, Londra. Atene Vienna, Zurigo, Ginevra Bangkok sono solo alcune delle tappe fatte negli ultimi quattro anni da Giovanni Falcone e da altri magistrati di Palermo che con lui sono nella trincea dell'antidroga, In ognuna di queste città i giudici siciliani hanno trova to la massima collaborazione delle polizie e dei loro colleghi. Tuttavia, l'altra sera, al «Rotary Nord», 11 dott. Falcone ha detto che non sempre questa collaborazione è parsa sufficiente e che a volte la tensione morale e politica che egli ha constatato nei vari Stati dove ha effettuato indagini non è tale da portare al minimo risultato utile nella lotta, sopra e davvero senza quartiere, contro i trafficanti. Se Reagan sta appoggiando incondizionatamente nelPaula-bunker dell a • Un «business» a Caltanissetta? o la fusione tra Fbi e Dea (la Drug Enforcement Admlnistration che è istituzionalmente delegata alla lotta contro i trafficanti) e se nel quattordici gruppi di azione, già da alcuni mesi all'opera negli Usa, sono molto impegnati anche agenti specializzati della Cia, in Messico, in Colombia, in Bolivia, Paesi amici- degli Stati Uniti, le iniziative non appaiono certamente animose. Anche in Europa — è ancora il giudizio di Giovanni Falcone —, Paesi come la Svizzera non possono essere ritenuti in prima linea perché risponde al vero che immensi capitali vengono depositati nelle banche elvetiche e provengono da riciclaggi operati nei Caralbi, alle Bahamas, alle Bermuda. «Basta un semplicissimo telex... dice Falcone. Occultati nei classici doppifondi di bagagli, automobili, autocarri, nei pannelli degli sportelli delle vetture, nelle scatole per scarpe o nei mobili, nelle cassette con arance o dischi e persino nei contai ners con lastroni di marmo o confezioni di vini, quintali < tonnellate di eroina pura an che al 98-99 per cento (valore un miliardo al chilogrammo) vengono continuamente spediti negli Stati Uniti e in Canada dai terminali siciliani. In Sicilia, l'attività delle raffinerie di eroina negli anni scorsi ha sollevato troppi clamori e anche troppi ap potiti, per cui, da un po' di tempo, si preferisce curare la preparazione del prodotto in Oriente, dove, ad esempio, nella giungla attorno alla Thailandia, controllata da guerriglieri comunisti, stando alle informazioni di cui in possesso il giudice Falcone, sono attualmente in funzione una trentina di laboratori itineranti che vengono spostati all'occorrenza In pochi minuti da un posto all'ai tro.-ln quel caso la droga ti nanzia la guerriglia esatta mente come in Sicilia finan zia i gruppi eversori della mafia che. sfidando lo Stato, vuole ribaltare le istituzioni. Antonio Ravidà a corte d'assise