Liedholm: «Ma il campionato è lungo»

Liedholm: «Ma il campionato è lungo» Liedholm: «Ma il campionato è lungo» di MARIO BIANCHINI ROMA — Liedholm tarda più del solito all'appuntamento con 1 giornalisti. Sembra un eloquente segnale di una situazione disagevole che neppure il freddo «barone» riesce a giustificare In maniera convincente. Tuttavia, pur nelle pieghe del dialogo condotto abilmente con il sorriso sulle labbra, le critiche di Liedholm assumono aspetti di vere e proprie accuse nei confronti della squadra: «.Abbiamo disputato un ottimo primo tempo — afferma lo svedese come se volesse offrire lo zuccherino prima di affondare il dito sulla piaga —, successivamente, anche per l'uscita di Pruzzo infortunato, i miei giocatori hanno smarrito la lucidità. Avevano speso troppo in precedenza, raccoglien¬ «I miei giocatori hanno smarrito la lucidità, se abbiamo quattro lunghezze di svantaggio do poco per quanto erano riusciti a seminare. Ognuno cercava di portare la palla, di strafare, non avevano più energie, favorendo in questo modo gli avversari che hanno conquistato il loro punto con meno fatica. Avremmo dovuto essere più saggi, perché in fondo la Sampdoria ha effettuato due soli tiri pericolosi, di cui uno trasformato in gol». Dove è finito 11 bel gioco della Roma? La domanda va oltre il momento contingente della gara con i blucerchiàti. Sul discorso Ci fondo il tecnico romanista considera opportuno difendere il suo lavoro: 'Le geometrie ci sono. Hanno funzionato bene finché i ragazzi erano freschi, riuscendo a creare parecchie palle gol-. Considera chiuso il discorso scudetto? -Il campionato non ognuno cercava di strafa» - Falcao: «Se non avessi mi pare che sia ancora finito — replica Liedholm —, (enferemo di riacciuffare la Juventus, ma, per sperare, domenica dovremo andare a far punti sul campo del Milan-. Aldo Maldera, misurato nelle parole, corretto sul campo, stavolta ha perduto 11 con trollo dei nervi. Forse anche questo è un segno del difficile momento romanista: « Un avversario mi ha tirato giù ag grappandosi alla maglia. Ma questo non giustifica la mia reazione. Mi sono rivolto all'arbitro in maniera poco garbata. Giusta l'espulsione. Ho sbagliatolo'. I discorsi girano ormai in torno a due argomenti: per che la Roma cala nella ripresa, e se quattro punti dalla Juve sono troppi per poter sperare In una rimonta. Trancredi taglia corto re» - Di Bartolomei: «Non molliamo, anche mo pensato allo spettacolo avremmo vinto» 'Basta con questa storia dell'inseguimento. Dobbiamo giocare pensando solo a noi stessi domenica per domenica, e cercare fra di noi le cause dello scarso rendimento che la squadra offre nel secondo tempo di una gara-. Di Bartolomei: -La Roma non molla — dice orgogliosamente il capitano — ancìie se abbiamo 4 punti di svantaggio sulla Juve. Martedì parleremo tutti insieme dei nostri problemi che sorgono in campo alla distanza. Troveremo i motivi-. Pruzzo è il più sorridente. Ha colpito un palo, segnato una rete, poi è stato costretto a uscire per una lieve distorsione alla caviglia destra. Personalmente non si considera responsabile del pareggio: -Maldera ha messo in mezzo la palla — racconta il centra¬ vanti —, io ho girato di testa verso l'angolo più distante. Per quanto riguarda il pallone finito sul palo, sono sincero, neppure l'ho visto. Mi ha sbattuto casualmente addosso. La Juve è lontana? Non tanto. Se domenica vinciamo, andiamo a tre punti perché a Napoli i nostri avversari non passeranno-. Pure per Falcao è difficile capire perché la Roma non riesce a mantenere lo stesso ritmo fino al termine della gara: -QuaWvpunti dalla Juve non costituiscono una preoccupazione — dice con tono tranquillo il brasiliano —. sta mo noi che dobbiamo vincere le partite. Se la Roma avesse una mentalità utilitaristica, invece di mirare sempre allo spettacolo, contro la Sampdoria avremmo vinto comoda mente-.

Luoghi citati: Napoli, Roma