Presto il magistrato interrogherà Azzaro sugli intrecci tra mafia e potere politico

Presto il magistrato interrogherà Azzaro sugli intrecci tra mafia e potere politico Presto il magistrato interrogherà Azzaro sugli intrecci tra mafia e potere politico Missioni popolari contro le cosche L'esponente democDure risposte: «Le a PALERMO — Si dà per scontato a Palermo che al più presto Von. Giuseppe Azzaro, democristiano, vice presidente della Camera e leader fanfaniano a Catania, sarà interrogato In Procura della Repubblica. La magistratura Ita aperto un'inchiesta come '-atti relativi- ed accertamenti nel contempo sono stati avviati dall'alto commissariato per la lotta contro la mafia dopo le reiterate e gravissiìne accuse lanciate dall'on. Azzaro Le affermazioni di Azzaro da alcuni giorni tengono banco in Sicilia forse più della crisi aperta mercoledì sera dalle dimissioni del governò regionale. Dimissioni causate prima dal caso del vicepresi dente regionale Salvatore Stornello, socialista, e quindi da quello del presidente Santi Micita, democristiano, coinvolto in inchieste giudiziarie Valdieri, ne cristiano di Catania ha denunciato la «cultura della tangente» che finanzia parecchi partiti accuse devono essere provate, non si può sollevare la questione morale sulla base di sospetti» Cos'abbia detto Azzaro, ripetendolo in lungo e in largo, dopo averlo scritto alcuni giorni fa sul quotidiano «La Sicilia» è presto riassunto: nell'isola agiscono veri e propri ..comitati di affari.-; le imprese di nonna aumentano del 15 per cento i preventivi di spesa per potere poi versare le tangenti che, in definitiva, vengono pagate dai cittadini; vi sono collusioni tra mafia, politica e burocrazia. E come ha ajyprcso tutto questo Azzaro che per altro in passato, quale sottosegretario alle Finanze, è stato a stretto contatto con la Guardia di Finanza? Il vicepresidente della Camera ha dichiarato all'Ansa: «L'ho saputo da alcuni imprenditori costretti ad inserire nelle loro offerte un sovrapprezzo». Per uscire da questa logica corrotta, da quella che egli definisce la .cultura della tangente», a l Cuneese, scende parere di Azzaro c'é bisogno di uno schieramento politico antimafia che includa il pei, e, probabilmente, occorre una legge clic eviti all'imprenditore che paga la tangente di passare i guai che oggi come oggi, se scoperto, invece egli è inevitabilmente destinalo a passare. Ciò che parecchi a Palermo avevano ritenuto necessario sta per avvenire: l'on. Azzaro dovrà dire al giudice più in concreto fatti e circostanze che l'hanno indotto a sollevare, con tanta durezza, la questione morale proprio nelle ore in cui, travolto dalle dimissioni di Nicita e Stornello,il governo regionale, era co-; stretto a rinunciare al inondato. L'on. Angelo La Russa, capogruppo democristiano all'assemblea siciliana, osserva che a questo punto «occorre evitare che di tutta l'erba sia in piazza contro latto un lascio e che l'on. Azzaro deve dare concretezza alle sue denunce». Da parte sua il segretario regionale democristiano Giuseppe Campione ammette clic in Sicilia, come altrove, i>i sono i termini per porre effettivamente fa questione morale: «Essa non può che occupare — noiu l'on. Campione — il primo punto di qualsivoglia strategia di salvezza delle istituzioni e della società, siciliana e non». Ma con un successivo sottile passaggio, l'on. Campione coglie anche il momento per -indicare l'esigenza «di bloccare la cultura del sospetto-, - m -, .,Jfèf. il segretario- regionale comunista. ^Litìgi; Colajanni, la proposta di'Azzaro di aggregare il pei ad uno schieramento antimafia è un fatto largamente positivo e sarebbe .una svolta vera e protonda». «Azzaro — dtee «wicora Lui- la decisione Cinquemila palermitani dtro le «vecchie abitudini PALERMO — Nelle chiese di Palermo ieri si è pregato per la buona riuscita di una vasta iniziativa di apostolato laico avviata in città dall'arcivescovo Salvatore Pappalardo. Si tratta delle missioni popolari che per circa tre mesi vedranno Impegnati cinquemila tra professionisti, imprenditori, impiegati, studenti, coppie — gente comune, insomma, ma tutta ovviamente ispirata ai principi cristiani — in una serie di azioni di propaganda della fede nelle case, nelle scuole, negli uffici, nei posti di lavoro in genere. Un'attenzione particolare sarà dedicata ai meno abbienti, anzi agli sbandati che nella città alle prese con drammatici problemi posti dalla violenza mafiosa e dal sottosviluppo economico si pensa possano avere più di tanti altri il bisogno di attingere agli insegnamenti della Chiesa. I missionari laici perciò toccheranno uno ad uno i tuguri del centro storico ancora in attesa dei colpi di piccone del risanamento urbanistico che tarda ad essere incominciato. L'azione di propaganda della fede si concretizzerà essenzialmente in riunioni che i missionari laici terranno con la gente, compresi i non ere denti, per discutere e per af frontare insieme con la mas sima apertura possibile l'enorme portata della problematica che assilla Palermo e che pesa sulla società siciliana. II cardinale Pappalardo da gi Colajanni — pone la questione della mafia ma anche quella dell'uso delle risorse in elazlone al blocco d'interessi che si è formato in Sicilia ed alla corruzione». Il vicesegretario nazionale del pri, Aristide Gunnella, osserva die nel'isola vi è un problema morale ma vi è «in primo luogo un problema di moralità politica» e critica il pei. «Non c'è un partilo di opposizione che possa moralmente prevalere su un altro — afferma l'on. Gunnella — perché lo sfascio siciliano di oggi, in tutti i sensi, ha la sua matrice nel deteriore "milazzlsmo" e nella .solidarietà cosiddétta autonomi stIca che. bloccano imeccanismi del controlio pubblico». Durissimo con i comunisti siciliani è anclie il capogruppo missino all'assemblea regionale, Vito Cusinano: «Il pei da almeno un decennio — accusa — è coinvolto negli affari dei governi e delle maggioranze, nella lottizzazione e spartizione del potere, del sottopotere e dei contributi». Questi e altri commenti che hanno animalo la domenica politica in Sicilia paiono destinati a giocare un ruolo nell'evoluzione della crisi regionale. Ad esempio sul «Giornale di Sicilia» proprio partendo dalla questione morale ieri l'ex ministro ed ex segretario aggiunto della Cisl, Vito Sca Ha, ha auspicato in Regione «un forte governo politico atto ad interrompere lì pernicioso immobilismo attuale». Antonio Ravidà Da Gennaio al 1 i ogni ceto sociale con di un mondo corrotto» tredici anni arcivescovo di Palermo e incluso nella rosa» dei papabili quando invece fu eletto Albino Luciani, ormai gode a Palermo di una immensa popolarità. E' da questa posizione di assoluto prestigio personale che adesso il porporato ha invitato i palermitani a cooperare perché «/e vecchie abitudini di un mondo corrotto vengano fatte regredire e perché avanzino Invece le realtà di un mondo nuovo di giustizia, di amore, di pace nei sinceri sentimenti dei cuori, nella limpidezza delle parole, nell'impegno generoso delle opere». Il cardinale Pappalardo che è anche il fondatore dèlia «missione Palermo-, un'Istituzione assistenziale affidata alle suore, indiane di Teresa' di Calcutta ed attiva soprattutto nei rioni popolari, nell'occasione ha voluto sottolineare anche l'esigenza di «u« 'organizzazione più giusta della società- e della riproposizione dei più autentici valori umani. »Le missioni oltre alla valenza religiosa che è sempre primaria — rileva il cardinale Pappalardo — vogliono avere anche, un significato ed un'influenza sul piano della vita e del costume civile contribuendo a quella ripresa di responsabilità e ai solidi impegni operativi senza i quali non ci può èssere vera rinascita sociale e vero progresso politico ed economico dell'uomo-. Antonio Ravidà 7 Febbraio 1984