«I democristiani? Spero ci ripensino»

«I democristiani? Spero ci ripensino» «I democristiani? Spero ci ripensino» «Dopo tre-quattro mesi tive il loro "no" perentorROMA — Carlo Vizzini, sottosegretario al Bilancio, socialdemocratico, è stato il coordinatore dell'infelice provvedimento sui cosiddetti • bacini di crisi». Quali'sono le motivazioni che hanno spinto la de a bocciare l'iniziativa? •Spero in un ripensamento. Altrimenti non si comprenderebbe perché nonostante mesi di incontri e di discussioni soltanto adesso la de si sia decisa a uscire allo scoperto con un rltiuto cosi secco. Lo stesso ministro dell'Interno, Scalfari, che nella de non credo sia l'ultimo degli esponenti, aveva sollecitalo questo tipo d'intervento. Il Presidente del Consiglio aveva detto che entro il 15 gennaio il provvedimento sarebbe stato varato: non credo che parlasse senza avere un'idea dello stato della discussione, senza aver sentito un po' tutti». Ma allora perché il clamoroso dietrofront? «I motivi tecnici non riesco veramente a comprenderli. Le intese politiche limitavano al massimo le arce di intervento e l'estensione di alcuni meccanismi di incentivazione. Tenuto conto che si trattava soltanto di Genova, dell'Alto Novarese e di Trieste, non capisco quale danno irreparabile potevano arrecare al di discussioni c trattaio è quasi inspiesabile)) Sud che con Napoli. Brindisi, la Sicilia e la Sardegna veniva ampiamente beneficiato». La de vi accusa di clientelismo... •Temo che le cose stiano esattamente al contrario. Nessuno ha mai pensato a una misura strutturale, né potrebbe essere altrimenti data l'esiguità finanziaria e temporale del disegno di legge; perà, desidero aggiungere, gli incentivi sono rivolti a creare nuova occupazione. Francamente sono le idee del senatore Rubbi (responsabile dell'ufficio economico della de ndr.) che mi preoccupano molto di più. A che cosa punta? A dare quattrini alle Partecipazioni, slalali perche ci pensino loro?». Allora secondo Lei ci sono ragioni politiche alla base del dissenso? • Non voglio drammatizzare. Certo, però, non sfugge a nessuno che dopo tre, quattro mesi di trattative, di discussioni, di stesura di testi, arri va un "no" perentorio da parte della de nello stesso giorno in cui il ministro del Lavoro consegna a sindacali e imprenditori il documento che dovrebbe sfociare nel patto sociale. L'avessero detto pri ma avremmo impiegato meglio lutto questo tempo». e. p

Persone citate: Carlo Vizzini, Rubbi, Scalfari

Luoghi citati: Brindisi, Genova, Napoli, Sardegna, Sicilia, Trieste