Il 1984 anno di ripresa (un po' meno per l'Italia)

Il 1984 anno di ripresa (un po' meno per l'Italia) Il 1984 anno di ripresa (un po' meno per l'Italia) BRUXELLES — L'anno economico comincia nel mondo sotto il segno dell'ottimismo. La conferma di una robusta ripresa dell'economia americana net 1984 avrà un ruolo trainante per tutti gli altri Paesi, anche se il miglioramento delle loro attività produttive sarà meno marcato. Lo sostengono le previsioni degli organismi internazionali degl'istituti specializzati, di cui riferisce la media per i vari indicatori il Financial Times. Il prodotto nazionale lordo crescerà negli-Stati Uniti del 4,8 per cento e la produzione industriale del 7,9 per cento, garantendo un aumento delle importazioni da parte del Paesi Terzi. Anche la media di sviluppo della Cee raddoppterà rispetto all'anno appena concluso e arriverà all'1,6 | per cento, con la produzione Il governo israeliano «censu die crescerà del 2,4 per cento. La recessione è dunque finita, ma non per tutti e non in eguale misura. I Paesi che lianno approfittato della crisi per ridurre V inflazione e aumentare la produttività saranno i favoriti: la Germania, per esemplo, aumenterà la sua produzione industriale del 3,8 per cento e Il suo sviluppo del 2,4 per cento: il Giappone passerà al 4,1 per cento di aumento del prodotto nazionale lordo e al 5,5 per cento della produzione industriale. L'Italia, secondo questi istituti, ha avuto una crescita negativa dell'1,5 per cento nel 1983, ?na quest'anno registrerà uno sviluppo positivo dell'1,6 per cento, poco ma quel che conta è l'inversione di tendenza. Del resto, l'Italia, secondo altri studi pubblicati la settimana scorsa, si ra» i militari colloca al diciassettesimo posto nella classifica del ventidue Paesi dell'Ocse, per la produttività, con meno di cinquanta punti, contro il Giappone, primo in assoluto, seguito dalla Germania e dagli Stati Uniti, che registia quasi ottanta punti. L'Italia sarà in ritardo anche perché la sua inflazione si aggira sul 14 per cento (contro il 5 per cen to della media dei Paesi industrializzati). Ciononostante, la produzione industriale italiana crescerà quest'anno del 3,4 per cento. Questi sintomi positivi, comunque, non saranno sufficienti a ridurre nel nostro Paese la disoccupazione che passerà al 10,8 per cento, contro l'attuale 10J2 per cento. La Francia farà peggio di noi e V Inghilterra marginalmente meglio. Renato Proni Annuncio a Pretoria

Persone citate: Renato Proni