Radicali denunciano: nelle carceri ventiquattro detenuti sepolti vivi

Radicali denunciano: nelle carceri ventiquattro detenuti sepolti vivi Radicali denunciano: nelle carceri ventiquattro detenuti sepolti vivi Conferenza stampa non hanno nulla a Alle Nuove di Torino sei detenuti hanno attuato — per trentatré giorni — uno sciopero della fame, senza che nulla trapelasse all'esterno. LO hanno rivelato ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa i deputati radicali Adelaide Aglietta e Giovanni Negri, che hanno compiuto — anche dopo i recenti fatti di Bad 'e Carros, a Nuoro — visite ai quattro «braccetti della morte» esistenti nelle carceri italiani (Torino, appunto; Pianosa; Ariano Irpino e Foggia); settori dove i prigionieri — per lo più in carcere per reati politici — sono sottoposti a norme eccezionali. Sabato sera, 1 due parlamentari erano stati nel carcere speciale di Cuneo, dove Paolo Maurizio Ferrari digiunava dal 7 dicembre scorso, insieme ad altri due compagni. Ferrari (che in trenta giorni ha ingerito soltanto acqua) è ora ricoverato in ospedale ed ha Interrotto la sua- protesta dopo il dialogo avuto con i rappresentanti radicali. E' la prima volta che due deputati entrano nei «braccetti della morte»; «Una realtà che non può più essere ignorata — ha sostenuto Adelaide Aglietta — un tabù dei parlamentari Agliett che fare con la sicurezz che bisogna spezzare e che va ' discusso ed affrontato sia in Parlamento che di fronte alla opinione pubblica». Aggiunge l'onorevole Giovanni Negri: «In Italia esistono ventiquattro detenuti che trascinano la loro esistenza nella condizione di sepolti vivi. Vivono isolati in una cella di 4 metri per 3, salvo un' ora d'aria al giorno che passano sempre da soli. Non parlano da oltre due anni con alcun altro essere umano, ad eccezione d'una guardia carcerarla e di un colloquio al mese con telefono attraverso il vetro divisorio. Non possono scrivere nulla se non un telegramma o una lettera al mese; hanno diritto alla lettura di un solo quotidiano al giorno. Queste persone tra- Assemblee di cassintegrati I cassintegrati torinesi di' scuteranno domani pomerlg gio al cinema Zeta di via Cibrarlo 90 sul problemi del mondo del lavoro. In particolare, nell'assemblea aperta cittadina, 11 comitato di lotta di via Burzio, che l'ha indetta, intende realizzare un primo momento di unità tra cassintegrati e disoccupati per un loro coordinamento a livello provinciale e nazionale. tta e Negri - «Queste misure in gran parte za» ■ Un nuovo atteggiamento dei capi br? scorrono le loro ore guardan- • do un muro od una porta»- «Misure die, in gran parte, non hanno nulla a che fare con i problemi della sicurezza e della dissuasione del crimine — sottolinea l'onorevole Aglietta —, le misure di sicurezza non debbono significare l'annientamento delle loro personalità. E' una realtà che non può essere concepibile in uno Stato di diritto. Non è ammissibile che si agisca solo in una direzione punitiva, per quanto gravt siano i reati (tra 1 detenuti delle Nuove rinchiusi nel «braccetto della morte», vi sono Concutelll, Chlti, Rivellino, Andraus, Stevan Kosa e il «cutoliano» Verde, ndr). Lo Stato non può porsi al livello della barbarie e del metodi del terrorismo più buio e disperato». I parlamentari radicali Invitano, inoltre, 1 loro colleglli deputati e senatori «di ogni parte politica» a visitare i «braccetti della morte», perché «si rendano conto di persona di questa realtà e verità». La richiesta è formula' ta anche nei confronti del consiglieri regionali: «Il Piemonte — sostiene la Aglietta — vive una situazione particolarmente pesante, gravata dalla presenza delle carceri speciali di Cuneo, Novara e Vogìiera (a due passi dai suoi confini), oltre che dal "braccetto della morte" di Torino». Aglietta e Negri hanno, infine, riferito dei loro recenti colloqui con esponenti del terrorismo, detenuti nelle carceri speciali di Cuneo e di Bad 'e Carros, in Sardegna. «i4bbia?no constatato — hanno detto — un atteggiamento nuovo in alcuni capi delle Br, che si distingue da quello degli "irriducibili": non chiedono sconti di pena, ma condizioni di vivibilità all'interno delle carceri. Una posizione diversa da quella di chi fa ancora capo a Moretti e soci questi continuano a definirsi ' 'brigatisti autentici": "Siamo dei combattenti, dicono, e non ci lamentiamo. Da questo Stato non ci attendiamo un trattamento diverso da quello che abbiamo riservato ai nostri prigionieri quando erano nelle carceri del popolo". Ora tra gli irriducibili ed i pentiti si inserisce questo nuovo gruppo». echi dì cronaca Tv soccorso Tv tel. 472.510-473.02.77 Itti Id 302.77 Interventi Immediali ricambi originali Ber. vizio diurno serale festivo 6-22. Tv Vldeosoccorso Tv Assistenza Tv t. 732.981 739.66.16. Tecnici qualifico» riparano Qualsiasi Tv colore bianconero.