IL RAZZISMO CORRE PER L'EUROPA

IL RAZZISMO CORRE PER L'EUROPA IL RAZZISMO CORRE PER L'EUROPA Dietro la bomba Talbot Preti operai e profeti Spinta dalla disoccuprimbalza dai quartieri a di Piero Sinatti i E' stato nel settembre scorso, alle elezioni municipali di Dreux (quarantamila abitanti, 20 per cento immigrati), che la xenofobia della destra estrema francese si apriva un grosso varco tra gli elettori: il candidato del Front National, Jean-Pierre Stlrbols, conquistava al primo turno jjìù del 16 per cento dei voti, .condizionando l'elezione del .candidato del centro-destra gollista. Il suo slogan preferito è: 'Immigrati dell'altra parte del Mediterraneo, tornate ai vostri gourbis (capanne, in arabo)». La campagna elettorale del Front (di cui è leader un ex deputato poujadista, Jeanotarie Le Pen) ha avuto per ^centro il tema della disoccupazione: secondo Le Pen e Stlrbois se ci sono più di due milioni di disoccupati in Francia, vuol dire che ci sono due milioni di immigrati di troppo. Il che non è matematicamente esatto, In quanto gli immigrati solitamente svolgono i salesboulots (lavo ri sporchi) rifiutati dai fran cesi (ma anche dagli italiani e dagli spDgnoli che, con 1 portoghesi, costituiscono la porzione più alta di immigrazione: 1.800.000 unita); inoltre la caduta dei posti di lavoro nell'industria è stata provocata da un processo di ristrutturazione che non riser va davvero nuovi posti per i «bianchi.. ' Società multirazziale senza Uguali in Europa occidentale, la Francia non poteva non subire le tensioni socio-razziali di cui Talbot è solo l'ulti. ino e inquietante episodio. L' estrema destra miete consen< si nei quartieri tradizionalmente feudo del pcf: di quest'ultimo partito si può dire che raccoglie quel che ha seminato, avendo' per primo alimentato l'ondata xenofoba: alla vigli:a del Natale '80 eSt un'comunista il sindaco di Vltry-sur-Seine (Comune pazione, l'ondata xenofoba in Francia alla fabbrica - Una campagna di destra della banlieu parigina) che guidò 60 militanti e funzionali all'attacco, con tanto di bulldozer, di un ostello di lavoratori del Mali, togliendo acqua, luce e gas, spaccando la scala d'accesso: e comunista era 11 sindaco di Montigny In Val d'Olse che guidò, 11 7 febbraio '81. una manifestazione popolare contro una HLM abitata da immigrati arabi, accusati di spacciare droga. Fu in quel periodo — si era In piena campagna elettorale per le presidenziali dell"81 — che numerosi sindaci comunisti rifiutarono la residenza nel loro Comuni agli Immigrati, soprattutto ai bougnoules, come spregiativamente vengono chiamati i nordafricani arabi (in tutto 1.400.000, concentrati particolarmente nella regione di Pa- Ilatti della «Talbot» sono solo l'ultimo Inquietante episodio di una serie di tensioni socio-razziali nella società Irancese. Che cosa le ha provocete? E che cosa c'è, dietro le manllestazlonl xenolobo che ricordano alla Germania un suo triste passato, che si rlpresontano come una macchia di vergogna nella civiltà dell'Europa. rlgi, a Lione e a Marsiglia), mentre il pcf inserì nel suo programma elettorale il blocco delle immigrazioni, non diversamente dalla destra. Oltre che al tradizionale sciovinismo francese, l'attuale ondata xenofoba (che ha fatto gridare ai quadri e agli operai «bianchi» della Tal bot: 'Bougnoules, ai forni!*) va collegata alla crescita della disoccupazione, particolarmente forte nell'industria automobilistica e dell'acciaio qui 11 governo di sinistra ha perduto la scommessa fatta nell"8l: non solo la disoccupazione non è stata ridotta, ma è salita dal milione e 600 mila unità ereditate dalla presidenza Giscard ai due milioni e 200 mila attuali. Lo spettro della concorrenza per il posto di lavoro aHmenta gli stati d'animo xenofobi; inol¬ tre, gli «immigrati», soprattutto gli arabi e i turchi, sono accusati di essere sporchi, di trasformare le zone In cui vengono ad abitare con le loro famiglie numerose in «quartieri-spazzatura», caratterizzati da alti tassi di criminalità (scippi, furti, rapine, vandalismo, spaccio e consumo di droga) attribuita ai più giovani maghrebini sotto i vent'anni: sono chiamati 'la generazione dei mu tanti-, sradicati dalla loro terra d'origine e rifiutati dalla Francia, disoccupati e ribelli; è per questo che i francesi dei ceti popolari (ma anche gli italiani, gli spagnoli, i portoghesi, etc.) tendono ad abbandonare i quartieri e le scuole in cui 11 tasso di immigrati arabi supera il 10 per cento, indicato dai sociologi come il limite massimo della tollerabilità. Il 31 agosto il governo socialista ha deciso misure che da una parte dovrebbero mi gliorare le condizioni di vita degli immigrati (alloggi, assi stenza sociale, formazione scolastica e- professionale), edall'altra facilitano l'espul sione degli «irregolari», dei «clandestini» (mano d'opera ricercata dagli imprenditori del «lavoro nero», con paghe sotto i minimi salariali e senza nessuna assicurazione sociale) e dei «socialmente pericolosi», mentre rendono pressoché impossibile l'ingresso nel Paese agli stranieri in cerca di occupazione. I fatti della Talbot (con il 70 per cento dei 1900 candidati al licenziamento costituito da immigrati «di colore») non sono soltanto un episodio di un confronto sindacale infelicemente provocato dall' estremismo di un sindacato (la Cfdt, socialista); è il segno di una tensione che dai quartieri è rimbalzato violentemente in fabbrica, alimentando una guerra tra i poveri che, storicamente, è il terreno più propizio per lo sviluppo della xenofobia e del razzismo, ... Nacquero per ridurre operaio - L'intervento operaio operaiooperaio di Nazareno Fabbrotti ' Il razzismo, spesso conflittuale e violento anche all'interno del mondo operaio misto per diversa nazionalità, livello culturale ed economico anche nello stesso Paese, è gualche volta semplicemente la conseguenza e la degradazione di quello fra le classi sociali da sempre opposte in tutto il mondo. Si dice magari 'xenofobia- invece di 'razzismo-, ma l'esempio della Svizzera denota questa mentalità, diffusa anche in altri Paesi d'Europa. Leggendo le cronache parigine di questi {/forni, torna in mente che fu proprio in Francia — già durante l'ultima guerra, e subito dopo, sino agli Anni Cinquanta e Sessanta, e inizialmente proprio nella Chiesa francese — che si tentò di cancellare quello che Pio XI definiva «lo scandalo dei tempi moderni», cioè i/ distacco delle masse operaie dalla Chiesa (ma don Mazzo- il distacco tra la Chie di Pio XII e la svolta tori e don Milani, dopo Murri e Sturzo, parlavano di distacco della Chiesa dalle masse operale). Il tentativo prese in Francia forma e passione con i 'preti operai- di cui don Godin e don Perrin furono i primi e profetici protagonisti, sostenuti dall'impavido arcivescovo di Parigi, il cardinale Shuard, dando vita, in pochi anni, sia alla 'Mission de Paris- e alla -Mission de France-. Don Godin si era fatta operaio dopo un libro-diagnosi dal titolo La Francia Paese di Missione. A Marsiglia e Lione, dopo Parigi, i gruppi del preti operai furono compatti sino alla fine degli Anni Cinquanta, quando Pio XII reputò «imprudente» l'esperimento, visti alcuni sbandamenti personali di qualche prete entrato in fabbrica, e per il timore che molti di quei preti finissero per diventare sindacalisti e agitatori politici più. che testimoni strettamente religiosi del Vangelo. Il distacco fra le culture ufficiali nella Chiesa e nel mondo operaio era quasi totale. Toccò proprio ad Angelo Giuseppe Roncalli, allora nunzio apostolico a Parigi, vidimare la decisione romana. Egli tentò, per quanto gli fu possibile., di chiudere il problema nel modo più indolore. Solo più tardi, però, diventato Papa, avrebbe avuto modo di riproporre la grande riconciliazione fra mondo cristiano e mondo operaio, con la Mater et Magistra, e soprattutto col Concilio. Intanto Gilbert Cesbron, ne I santi vanno all'inferno, cefebraua te fatica, la -passione- e la -morte- dei generosi preti lavoratori praticamente sconfessati. Ma la -resurrezione- era relativa e lontana. Don Paul Gauthier, abbandonata la cattedra di teologia nel seminario di Digione per l'esperienza di prete operaio, preferisce in quel momento emi orare in Palestina, dove, a sa e il movimento di Papa Giovanni Nazareth, fonda. Insieme con suor Thérèse, i -Compagni e compagne di Gesù falegname-, creando anche cooperative agricole ed edilizie per i senzatetto e senza lavoro. Ma dopo la gueira arabo-israeliana del 1967, per essersi ambedue prodigati con passione imparziale per i feriti arabi ed ebrei e i senzatetto e i senza pane, condannando apertamente quella guerra ir. un loro violento diario, vengono prima ingraziati ufficialmente dal governo israeliano, poi, praticamente costretti a lasciare il Paese. Don Gauthier emigra in Indocina. I preti operai in Italia decollano pressappoco sul finire degli Anni Cinquanta. Il loro decano, don Sirio Politi, dopo trent'anni, oggi fa ancora il carpentiere navale nel porto di Viareggio e guida una comunità di radicale esperievz" evangelica (ha anche pubi, calo in queste settimane un appello alla speranza nonostante tutto in un libro intitolato Antico sogno nuovo, Gribaudi). Tenuti sotto costante osservazione, i preti operai italiani continuano in questi anni, ma in numero oggi molto esiguo, a Torino, Milano, in Emilia Romagna e altrove. Negli ultimi tre anni, per l'interessamento solidale di alcuni vescovi come Bonicelli. Quadri, Battisti, essi hanno potuto avere alcuni incontri coi rappresentanti della gerarchia; l'ultimo, l'anno scorso, a Frascati, ha fatto rinascere buone speranze. Ma è il fenomeno per se stesso che, a vent'anni dallo stimolo che ebbe col Concilio, sembra andar perdendo sempre più mordente, in un clima solo apparentemente più favorevole d'un tempo. Questi -santi- t>ivono più tranquilli, ma ancìie più isolati di prima. Non sono più all'-inferno-, ma in -purgatorio-. Speriamo che non finiscano al -limbo-, ■ intanto il razzismo e il distacI co fra le classi non è stato su- ] perato. Nazarethsuor Thécompagnme-, creative agrisenzatetdopo la gna del 19due proimparziaed ebrei za pane,tamente loro violprima mente dapoi, pralasciare thier emI preticollano pdegli Andecano, trent'ancarpentidi Viaremunità evangelicalo in appello stante ttolato AGribaudstante operai iquesti aoggi moMilano, altrove. per l'indi alcuncelli. Qhanno pcontri cla gerarscorso, anascere il fenoma vent'aebbe coldar pemordenapparenvole d'uti- t>ivoancìie pNon soma in -pche non■ intantoI co fra le