Siamo pronti a colonizzare la Luna?

Siamo pronti a colonizzare la Luna? Siamo pronti a colonizzare la Luna? La più grande sfida stellare Forse scatenerà la pace a ; " I sovietici stanno allestendo una stazione spaziale con un programma lunare segreto - Gli Stati Uniti hanno pronto un piano per la conquista del nostro satellite, che costerà 300 mila miliardi in vent'anni - L'annuncio nel mese? (li Idillio ( arcUo NEW YORK — L'atmosfera 6 quella della fine degli Anni Sessanta, alla vigilia dello sbarco sulla Luna, quando le nuove frontiere dell'America sembravano essere i pianeti. La Nasa; l'ente spaziale, riparla di colonie sul satellite terrestre, di spedizioni su Marte, di un 2000 cosmico. Le cifre sono da capogiro: 180 miliardi di dollari in vent'anni, circa 300 mila miliardi di lire, sette volte tanto il progetto Apollo. I* prospettive esaltano l'intera umanità, perché l'impresa cambierebbe il cor. so della storia: spezzate le catene terrestri gli uomini diverrebbero davvero angeli, i signori delle stelle. , Il primo passo, annuncia la Nasa, sarà la costruzione di una sfazione spaziale, una piattaforma orbitante intorno alla Terra, composta di un laboratorio, di pannelli solari per la erogazione di energia, di una sorta di deposito attrezzi. Gli equipaggi vi andranno e torneranno con lo Shuttle, per periodi di tre o quattro settimane, compien do esperimenti ed erigendo strutture che serviranno poi per la colonizzazione della Luna. I primi stanziamenti, la •esigua- somma di 100 milioni di dollari, quasi 170 miliardi di lire, verranno avanzati nel bilancio dello Stato dell'85. Per completare la stazione spaziale, dice il direttore della Nasa, Beggs, ci vorranno sette od otto anni: al più presto, quindi, essa sarà pronta nel 1991. L'impresa richiederà uno stanziamento complessivo di almeno 10-11 miliardi di dolla¬ Che cosa po La psicoanalisi rivel di Aldo Carotenuto 11 problema del potere e semine Malo al centro dell'interesse psicoanalitico perche esso si fonda su una delle funzioni fondamentali della vita umana, vale a (lire l'uggrcssività. Ir linea del tulio generale gli uomini traggono soddisfazioni c gratificazioni dai lavoro c dall' amore. 11 primo consente di dar vita alla propria creatività c il secondo permette di ripercorrere gli antichi sentieri che ci hanno visto amare ed essere amati dai genitori. Purtroppo però le cose non sono cosi semplici. Quanti uomini infatti potrebbero dire di essere creativi nel loro lavoro? Quanti potrebbero affermare che la loro vita i.entimemalc c soddisfacente? Queste premesse ci permettono ili affrontare più da vicino i problemi che nascono quando un essere umano conquista un glande potere politico od economico. Intanto, perché si cerca i! potere sugli uomini? A questa domanda io penso clic si possa rispondere soltanto se si capisce che un uomo che riesce a realizzare la propria creatività non ha bisogno di esercitare il potere. Come conseguenza, gli uomini che cercano il potere sugli altri compensano una grande mancanza di capacità realizzatrice: il domìnio diventa irrealtà, un modo di controllare le capacità realizzatrici dell'altro. Questo spiega perche le dittature non amano la verità, iion amano le persone che pensano. Anzi, nelle dittature le persone che emergono sono proprio le peggiori. Che tipo di cultura ha, per esempio, suscitato il ventennio fascista in Italia e come dimenticare che durante il periodo staliniano un impostore riuscì a dominare il campo della biologia? I dittatori sono costretti a fronteggiare la loro povertà di idee c la loro incapacità realizzatrice, ed ceco la necessità di dar vita a progetti fantastici che dovrebbero testimoniare della loro forza e grandezza. A tutti è noto che Hitler nel pieno della disfatta progettava monumenti grandiosi e che Mussolini, dal canto suo. si preoccupava di realizzare le cosiddette opere del regime oppure di portale avanti guerre colonialistc. Da un cerio punto di vista si polirebbe pensare che le ; ri, 10.700 miliardi di lire o più, tanto quanto richiese la costruzione dello Shuttle. Me, sarà più facile di essa: «Lo Spar?lab collaudato nell'ultima missione del Columbia — sostiene Beggs — e le tecnologie per il lavoro all'esterno della navetta da noi messe a punto sono una garanzia di successo». Il direttore della Nasa fa affidamento specialmente sul motore portatile individuale di cui verranno dotati gli astronauti. Lo collauderà ad aprile George Nelson, uscendo dallo Shuttle senza la corda di sicurezza, per afferrare un satellite artificiale in orbita, 11 Solar Maximum Observatory, lanciato nell'80. «Gli astronauti p> tranno muoversi liberamente» conclude Beggs. Un al.ro strumento importante sarà il braccio metallico snodabile della navetta, lungo 15 metri, e capace di sollevare enormi pesi. Il piano della Nasa è di collocare la stazione spaziale nell'orbita geostazionaria, ossia ad almeno 37 mila km di altezza sopra l'Equatore, e di servirsene come di uno «spazioporto» per viaggi di andata e di ritorno dalla Luna. Dapprima verranno scaricati sulla superficie selenica i materiali per la costruzione della colonia, dai veicoli del tipo di quelli impiegati all'inizio degli Anni Settanta ai computer: successivamente, gli equipaggi si alterneranno nei lavori, che richiederanno parecchi anni. .Tutto ciò — ammonisce Beggs — richiederà preparativi intensissimi. Bisognerà esplorare la Luna con satelliti artificiali in orbita intorno ad essa, telescopi e via di seguito: scegliere i punti più adatti alla colonizzazione ssono nasconde a come talvolta decisi manie di grandezza dei dittatori servano a catalizzare c convogliare le forze popolari: nella realtà la realizzazione di questi desideri di grandezza si c sempre risolta in tragici fallimenti. Ma il problema del potere non assume necessariamente c soltanto quest'aspetto macroscopico, l.c manie di grandezza legate al potere si incontrano nella vita quotidiana perche in elicili il potere sugli altri può essere^esercitato a tulli i livelli. Nella mia esperienza psicoanalilica ho sempre constatalo che le maggiori sofferenze hanno a che fare con i rapporti umani. Ogni rapporto fra uomini si basa su di una scric di comportamenti che tendono ad evidenziare la supremazia dell'uno sull'altro. K' quasi una fortuna per un uomo poter stabilire un' amicizia nella quale ciò che è importatile è la verità del rapporto e non l'acccriamcnl'o di chi sia il più forte Quest'ultima tendenza ha le sue origini nella nostra primissima infanzia dove un'indubbia inferiori là e necessariamente compensata La fantas e visitarli a palmo a palmo, anche per controllare le comunicazioni con la Terra: verificare anche la compatibilità dell'organismo umano». Il direttore della Nasa pone in rilievo che il presidente Reagan non ha ancora approvalo il progetto Luna, e si rifiuta di confermare la notizia data da una rivista specializzala che il si verrà nel tradizionale «messaggio sullo Stato dell'Unione» della fine di gennaio. Aggiunge che anche con un immediato «placet» governativo la colonizzazione del satellite terrestre non potrebbe incominciare prima del 2000. La rivista, «Il bollet¬ 31 luglio 1969, il primo re le scelte dei oni di Stato vengano p dalla ricerca della supremazia. 1;. quando questo atteggiamento permane nella vita adulta? ebbene, in questo caso, purtroppo molto frequente siamo alla presenza di un bambino travestito da uomo adulto. Cili uomini che ci governano, gli uomini che hanno il potere di scatenare una guerra oppure, con le loro scelte economiche, di mandarci in rovina, sono in realtà dei bambini che non hanno mai superalo l'inevitabile sluto di inferiorità che contraddistingue l'età infantile Quando si agisce sotto l'impulso di un complesso di inferiorità, si sbaglia sempre perché non si cerca il bene degli alni, non ci si sforza di capire qual c la verità, ma si combatte soltanto per soddisfare il vuoto della propria esistenza. Tulli sono testimoni del crollo psichico di chi c costretto ad esercitare un potere. In epiesti casi i! potere nulle chi lo esercita ma lo nutre a scapito di coloro i quali questo potere sono costrolli a subire. Se i cittadini fossero a conoscenza di quanti cienza avverte: analogamente a quanto si fa nell'Artico e nell'Antartico». Egli si rifà alle fotografie delle attrezzature lasciate sulla Luna da Armstrong o da John Young,'il comandante del Co'umbia, «più numerose e sofisticale naturalmente», per dare un'idea di quello che si vedrebbe dall'alto.. Per Lewis, è •riuntò il momento di realizzare il vecchio sogno di Von Braun, il-creatore delle V 2, e 11 deus ex machina della fase ploneristica: della Nasa. «Una colonia sulta Luna — dice — si sarebbe potuta creare già al tempo degli Apollo, se il presidente Nixon non avesse tagliato! fondi». tino degli scienziati atomici» afferma che l'assenso del presidente Reagan è certo perché, oltre a un enorme valore scientifico, la piattaforma orbitante e la colonia sulla Luna avrebbero anche una straordinaria importanza strategica. Essa ha ricordato che i sovietici stanno allestendo una stazione spaziale con le Soyuz, e hanno un programma selenico segreto. Quale aspetto avrebbe una colonia lunare? Il direttore de «Il bollettino degli scienziati atomici», Richard Lewis, ritiene che sarebbe sotterranea, «con poche indispensabili costruzioni in superficie, sbarco sulla Luna: l'astronauta Aldrin accanili alla bandiera amcric'tm governanti Storiche esp Una nuova frontiera ventura, e ridurre le di Giovanni Bcchclloni La notizia che il presidente Reagan, nel suo prossimo discorso sullo stato dell'Unione, lancerà un piano per «colonizzare» la Luna, suscita reazioni contraddittorie: di incredulità e stupore ma anche di curiosità e speranza, Lo spazio e il tempo, anche se non sono più un mistero per gli scienziati, non cessano di stupirci, di metterci in uno stato d'animo del tutto simile a quello dei primi uomini che popolavano la Terra e che ancora non conoscevano I tanti segreti della natura che a noi .t, in una fotografia scattala dal su lorazioni e circ nello spazio potrebbe tensioni, i rischi di gu vengono disvelati fin dalla più tenera infanzia. Molti di noi, e soprattutto le più giovani generazioni, sono socializzati al «futuro, dalla letteratura scientifica e da quella di fantascienza, da film e telefilm, da fumetti e videogiochi. Lo spazio extraterrestre non è del tutto sconosciuto alla nostra immaginazione. Stentiamo a credere che sia possibile proporsi di «colonizzarlo», di mandare uomini e donne ad abitarlo, a renderlo parte della nostra civiltà. Ciononostante, la notizia ci incuriosisce. E se fosse la via per superare I conflitti che ci dividono e ci angosciano? In- o collega Armstrong umnavigazioni rilanciare idee forti derra - Ecco perché no dividuando nel Cosmo un campo di espansione alle terribili potenzialità che l'uomo ha accumulato? La colonizzazione della Luna e dello spazio extraterrestre potrebbe essere una nuova frontiera aperta alle inquietudini, allo spirito di avventura e di potenza; potrebbe, forse, liberare energie, fungere da moltiplicatore, dirottare aggressività. Sono congetture che lasciano increduli la maggior parte di noi. E tuttavia i sociologi ne sanno abbastanza sul funzionamento delle società umane per non rendersi conto che la via ner risolvere i conflitti che nascono in un territorio fatto ristretto a causa della scarsità di risorse disponibili per mito numero dei soggetti che vi aspirano, é quello di accrescere le risorse dirottando verso 1' esterno aggressività e aspirazioni. Se per un momento riflettiamo alle asprezze e alla pericolosità dei conflitti — economici, sociali, mililtari — che riempiono le prime pagine dei nostri quotidiani, non ci è difficile essere pessimisti al riguardo dei possibili esiti di tali conflitti. Sono esiti disastrosi che finora sono stati evitati dalle abilità diplomatiche, da risorse di mediazione e di consenso, dall'equilibrio tra le forze contrapposte. Ma fino a quando si riuscirà ad evitare scontri micidiali per tutti? E' questa la domanda che molti si pongono. Alcuni pensano che predicando pace e non violenza si riuscirà ad evitare guerre disastrose. Altri, più realisticamente, pensano che ciò non potrà accadere indefinitamente e che occorre pensare a qualcosa di diverso che possa fornire garanzie più solide. , prima dell'ass i progresso, di n è solo un'ut* uto di ut* avutopia E' in questo contesto di riflessioni che l'idea di aprire una nuova frontiera nello spazio potrebbe avere esiti positivi rilanciando idee forti come quelle di Progresso e di Avventura, e di Rischio e di Inventiva che sono, a ben vedere, il iondainento della nostra civilizzazione culturale. La corsa verso lo spazio e già stata in questi anni occasione di accelerazione delle invenzioni scientifiche e tecnologiche, ha funzionato da moltiplicatore degli investimenti. Potrebbe funzionare anche da mito collettivo, distogliendo attenzione e risorse da obiettivi difficilmente raggiungibili, nell'attuale situazione, come la pace in Medio Oriente, l'equilibrio demografico, lo sviluppo della democrazia. Se le grandi potenze dirottassero verso lo spazio extraterrestre la loro sete di conquista e il loro desiderio di supremazia si avranno «guerre stellari,., forse meno traumatiche e meno disastrose — perche, tecnologiche — delle attuali «guerre locali, sempre sull'orlo di diventare guerre mondiali. Come si può vedere, lo scenario che si è in grado d'immaginare è pieno di zone oscure, di punti interrogativi Ma. a ben vedere, la cultura umana si è trovata di fronte, fin dalla sua origine, a tali dilemmi. E nel risolverli ha costruito la propria grandezza. Forse ci troviamo oggi di fronte a una nuova svolta nella storia dell'umanità: l'espansione della nostra civiltà nel mondo extraterrestre, una sfida e un'avventura che fanno parte del destino dell'uomo prometeico, qual è stato costruito dalla cultura moderna. alto al cielo

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