E adesso la magistratura indaga sui rapporti tra Editor e Regione di Claudio Cerasuolo

E adesso la magistratura indaga sui rapporti tra Editor e Regione Come l'editore Bevilacqua amministrò la Gazzetta del Popolo negli anni'76-81 E adesso la magistratura indaga sui rapporti tra Editor e Regione Perché e a quale titolo l'ente pubblico erogò 800 milioni al quotidiano? - Secondo il giudice quei soldi sarebbero stati dati con-«troppa facilità e motivazioni superfidalfó ■ Un comunicato della giunta Si è appena conclusa l'inchiesta sulla gestione della Gazzetta del Popolo negli anni '76-81 (sette persone incriminate per bancarotta fraudolenta e falso in bilàncio, tra cui l'editore Lodovico Bevilacqua, ancora in carcere, e il direttore del marketing, Carlo Kauffmann) e subito se ne apre un'altra. Questa volta il sost. procuratore della Repubblica, dott. De Crescienzo, e il giudice istruttore. dott.Sandrelli, sollecitano chiarimenti sui rapporti tra la società che pubblicava il quotidiano, la Editor, e la Regione. L'interrogativo principale è questo: perchè la Regione ha erogato in cinque anni 800 milioni, sotto forma di pubblicità, abbonamenti e attività promozionali, al giornale di Bevilacqua privilegiandolo rispetto ad altre testate? Mentre il giudice Sandrclli ha disposto lo stralcio degli atti inviandoli alla Corte dei Conti perchè accerti eventuali responsabilità amministrative, il pubblico ministero indaga sugli eventuali risvolti penali della vicenda. La Regione versò alla Gazzetta del Popolo un contributo di 50 milioni per organizza¬ re un torneo di tennis, senza poi pretendere un dettagliato resoconto delle spese sostenute. La fattura della Editor alla Regione è del 4 febbraio 80, la delibera della Giunta porta la data del 18 marzo: il contributo veniva addebitato ancora prima che l'ente deliberasse quel capitolo di spesa. Stando alle delibere, gli 800 milioni dovevano servire a organizzare mostre e tornei, a promuovere iniziative turistiche e culturali, a stipulare abbonamenti per le scuole. Secondo il giudice istruttore Sandrelli quei soldi potrebbero essere stati dati «con troppa facilità e con motivazioni superficiali-. Ha raccontato Carlo Kauffmann al giudice: -La Editor era a corto di quattrini e li chiese all'assessore regionale Simonelli: 100 milioni, quale anticipo sui futuri abbonamenti die la Regione avrebbe dovuto stipulare per le scuole La Regione diede ordine al San Paolo di pagarci la somma. Ma poi accadde che la Editor incassò dall'ente quel denaro (altri 100 milioni) senza restituire alla banca l'anticipo, incamerando cosi 200 milioni. Ricordo che l'assesso¬ re Simonelli mi corse dietro per la strada chiedendomi una spiegazione. In quegli stessi giorni riuscii a incassare dalla Regione un'altra fattura per cui non era ancora pronto il mandato. Ottenni in quella occasione 100 milioni (relativi.a manifestazioni regionali) che poi feci versare al San Paolo: Ma c'è un altro episodio sul quale si è fermata l'attenzione dei magistrati. Per la campagna abbonamenti '80 Kauffmann assicurò i lettori che il 10 per cento di ogni abbonamento sarebbe stato devoluto all'Associazione italiana per la ricerca sul cancro. Si raccolsero 208 milioni. La percentuale spettante all'associazione (20 milioni) non fu mai pagata. Soltanto dopo sollecitazioni furono versati 6 milioni. Lo stesso Kauffmann trovò la cosa riprovevole e decise di recuperare la somma con il convegno di oncologia che costò non più di 50 milioni e per il quale la Regione versò un contributo di 100 milioni. La notizia dell'inchiesta ha provocato un'immediata reazione della presidenza della Giunta che ha dichiarato -la piena disponibilità a fornire agli inquirenti tutti gli elementi necessari per chiarire natura e contenuti di quei rapporti-. Nel comunicato si precisa che «fnteiatit>e e confa/ri con la Gazzetta del Popolo nel periodo 76-'11, furono sempre basati sul dirittodovere della Regione, sancito dall'art. 8 dello Statuto, di garantire il pluralismo dell'informazione in Piemonte e di consentire ai cittadini la più ampia partecipazione-. Nell'istruttoria di Sandrelli ci sono però altri filoni sul -finanziatori- del quotidiano: Montcdison con 2 miliardi e 300 milioni. Gruppo Monti con 741 milioni, uomini politici e imprenditori torinesi per decine e centinaia di milioni. Claudio Cerasuolo IIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Luoghi citati: Bevilacqua, Piemonte, San Paolo