Ministro di Gemayel a Roma «Non abbandonate il Libano»

Ministro di Gemayel a Roma «Non abbandonate il Libano» La missione di Salem ottiene appoggio, con qualche riserva Ministro di Gemayel a Roma «Non abbandonate il Libano» Andreotti auspica «passi decisivi» sulla via della riconciliazione, cui è legata la presenza dei nostri soldati • Spadolini insiste su un futuro ruolo per l'Onu - Oggi da Craxi ROMA — Ieri ha visto il collega Andreotti, il Papa e Spadolini; oggi, alle 12,30, incontra il presidente del Consiglio Craxi. Per tutti, Elie Salem, ministro degli Esteri libanese, ha lo stesso messaggio: la richiesta di non abbandonare il Libano e di appoggiare il governo di Beirut nell'opera di riconciliazione nazionale. Salem ha illustrato, in particolare ad Andreotti e a Spadolini, gli sforzi e le iniziative del presidente Gemayel per superare la crisi acuta nei rapporti fra !c varie fazioni libanesi; fra l'ultro, il plano di promotion l per gli ufficiali drusi, nel tentativo di convincerli a rientrare nei ranghi dell'esercito regolare, l'intenzione di ampliare la base parlamentare del governo con un rimpasto ministeriale, riforme di più ampio respiro che il capo dello Stato vorrebbe impostare, anche nel caso che non si riesca a rlcont>ocare la conferenza di riconciliazione nazionale dt Ginevra. «L'obiettivo di Gemayel — ha detto Salem — è quello di essere 11 presidente di tutti 1 libanesi e non di una sola parte». Le risposte che Salem ha avuto dagli interlocutori italiani sono state positive, anche se con qualche riserva. Andreotti ha espresso la «viva aspettativa» dell'Italia che sia possibile compiere «passi decisivi» sulla strada della riconciliazione nazionale in Libano. A questi passi è legata la presenza a Beirut della forza multinazionale di pace — e quindi del contingente italiano — che In caso contrarlo non at>rebbe piti senso. A fine mattinata, Salem è stato ricevuto in udienza privata da Giovanni Paolo II, al quale ha consegnato un messaggio personale di Gemayel. L'udienza era privata e quindi coperta dal consueto riserbo che accompagna questo tipo di incontri. Il colloquio è durato circa venti minuti. L'interesse del pontefice per la situazione in Libano è assai vivo: ancora di recente, le tormentate vicende del Paese mediorientale sono riecheggiate nei suoi discorsi e nei suoi appelli. Nel pomeriggio, Elie Salem è andato al ministero della Difesa, dove è stato intrattenuto a colloquio per circa un'ora da Spadolini. Il ministro della Difesa ha espresso preoccupazione «per 11 deterioramento del rapporti fra le varie parti In Libano», e ha confermato «11 profondo Interesse dell'Italia per una soluzione di rinnovato patto costituzionale, che tenga conto del nuovi equilibri e avvìi 11 processo di rafforzamento di un Libano integro, indipendente e sovrano». Spadolini non ha dimenticato di sottolineare la preseli' za dei nòstri soldati a Beirut e •11 particolare valore che ha per l'Italia la tutela del campi del rifugiati palestinesi, tutela che potrebbe essere trasferita alle Nazioni Unite». Ha inoltre espresso la speranza che «proprio all'Onu tocchi assolvere. In un futuro prossimo, molti del compiti che sono finora spettati alla forza multinazionale di pace». Oggi alle 12,30 Salem sarà ricevuto a Palazzo Chigi da Craxi. Sarà l'ultima tappa dell'Iniziativa diplomatica tendente a suscitare simpatie e appoggi al governo di Beirut. m. tos.