Appello di Novelli inviato a Gheddafì

Appello di Novelli inviato a Gheddafì In favore di Renza e Oreste Bari I Appello di Novelli inviato a Gheddafì Il sindaco chiede un gesto altamente umanitario a nome della Federazione mondiale città unite A nome della città e nella sua qualità di presidente per l'Europa della Federazione mondiale Città Unite, il sin-, daco Diego Novelli ha inviato un appello al colonnello Gheddafì, perché si occupi dei torinesi Renza e Oreste Bari, da due mesi trattenuti in Libia per accertamenti. E' la richiesta di -un pesta altamente umanitario, un atto significativo-: ci sono anche le firme di Jean-Marie Bressand, presidente fondatore della Federazione mondiale città unite e quelle dei sindaci di Rabat, Barcellona, Managua. Nicosia, Dakar e Lille. Il messaggio verrà consegnato al colonnello Gheddafi dal sindaco di Tripoli. Giacinto Bari, marito e padre dei due torinesi trattenuti in Libia, ha ottenuto il visto per raggiungere Tripoli, al fine di -collaborare alle indagini-. Partirà in giornata, per seguire da vicino la sorte dei congiunti. La vicenda è confusa, l'ambasciatore italiano in Libia ha detto nel giorni scorsi: ..Si tratta di una istruttoria delicata. Le autorità stanno facendo un supplemento di inchiesta che comporta parecchi accertamenti. Temo che ci siano circostanze, spero soltanto sospetti, che cerchiamo in tutti i modi di chiarire, ma che complicano una vicenda in apparenza ìnolto semplice-. Renza Bari e il figlio sarebbero sospettati di essere spie. Questo il testo dell'appello inviato al colonnello Ghedda- fi da Novelli: -Sono a chiederle un gesto altamente umanitario: dal mese di novembre due ctttadini torinesi sono trattenuti in Libia essendo sbarcati senza autorizzazioni In battello sulla spiaggia di Derna, causa maltempo. Si tratta di una donna di SO anni e di suo figlio di 20, nei confronti dei quali è In corso unu istruttoria da parte delle competenti autorità del vostro paese». Il messaggio del sindaco di Torino, sottolinea -l'importanza di un atto significativo- da parte de! colonnello Oheddafi a favore dei due torinesi, chiesto anche -a nome del popolo torinese-. Ma cosa è successo? Ales-' sandro Quaroni, il nostro ambasciatore in Libia, parla di -istruttoria delicata-, di -circostanze che complicano una vicenda in sé semplice-. Qui a Torino i familiari fanno alcune ipotesi, ricordando che Giacinto Bari, il capofamiglia, «conosce molto bene dei libici proprietari di una agenzia marittima di Dernache forse sono poco graditi al regime di Gheddafì. Queste circostanze saranno chiarite nei prossimi giorni, quando lo stesso Giacinto Bari potrà raggiungere Tripoli ed essere interrogato, per -collaborare alle indagini-. Nel frattempo si è saputo che la goletta -San Luca Magno-, di 16 metri, sulla quale viaggiavano Renza e Oreste Bari, sarebbe stata abbandonata in mare dalle autorità libiche e sarebbe affondata.