Sull'agricoltura una doppia austerità di Bruno Pusterla

Sull'agricoltura una doppia austerità Sull'agricoltura una doppia austerità Se le colpe della crisi agricola italiana ricadessero unicamente sulle condizioni di arretratezza del nostro settore primario rispetto al partners comunitari, si potrebbe anche arrivare alla conclusione che, di fronte all'incapacità di produrre per il mercato, altro non resta che accettare, seppure a malincuore, Il collocamento a settore residuo e quindi, •assistito». Ma le cose non stanno esattamente cosi. L'agricoltura italiana, nel suo complesso, ha problemi strutturali che pregiudicano la sua generalizzata affermazione (superftei aziendali, pochissima pianura, numero ad¬ detti, eoe), ma non è complessivamente inferiore, soprattutto come potenzialità, alle altre, se non per il fatto che l'attività si svolge in Italia, dóve vìge un sistema amministrativo assai meno efficiente rispetto all'Europa. La crisi della Comunità si aggiunge a quella nostra interna, con risultati molto preoccupanti. Il limitato aumento (0,8<?c) del prezzi comuni proposto dalla Commissione Cee, fa saltare definitivamente il rapporto costi-ricavi con il nostro tasso d'inflazione; ma che cosa può fare di diverso la Commissione? 1 capi di Stato hanno det¬ to per ora «no.'agli aumenti di bilancio: come si può quindi distribuire quello che non c'è, se per mantenere l livelli del prezzi della campagna '83 ci vogliono oltre 2000 miliardi in più? ? Una prima giusta risposta è quella del rlequtltbrio della difesa delle produzioni continentali a favore delle mediterranee: ma anche questo è compito del capi di Stato.' Le responsabilità in materia di inflazione sono solo nostre: vendiamo a prezzi che sono condizionati dalle regole comunitarie, mentre acquistiamo servizi e mezzi tecnici a costi inflazionati. Di chi la colpa di tutte que¬ ste calamità? Dell'andamento della nostra economia. E' come se sugli agricoltori italiani pesassero due austerità: le conseguenze che essi devono sopportare sono infatti aggravate dall'esigenza, per la Cee, di imporsi in. una politica di sacrifici che ci penalizza molto più di' quanto non danneggi le più. forti agricolture continentali'.. in attesa di un riassetto graduale della politica agricola comunitaria, non resta che chiedere a Bruxelles l'esonero di alcune misure, come la supertessa per il latte, la sospensione del premio di nascita al vitelli, Bruno Pusterla '

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Italia