Selinunte, primo parco archeologico di Francesco Santini

Selinunte/ primo parco archeologico In Sicilia è cominciata la recinzione delle più belle rovine del mondo Selinunte/ primo parco archeologico Un'area di 270 ettari con templi, santuari e necropoli dell'antica colonia greca, finalmente sottratti agli abusi edilizi - Il comprensorio ospiterà anche un museo con i modelli in scala - Si progetta di riportare a Selinunte il famoso Efebo DAL NOSTRO INVIATO SELINUNTE — Nasce In Sicilia 11 primo parco archeologico italiano. Si realizza a Selinunte, dopo anni di lotte, l'intuizione di Cesare Brandi che. per primo, immaginò riunito in un unico complesso, .le più belle rovine che esistano al mondo.. Duecentosettanta ettari di paesaggio isolano con templi, santuari e necropoli sottratti agli abusi dell'edilizia, alle borgate fuori legge delle vacanze, alla speculazione delle 120 mila lire il metro quadrato. Si è Intervenuti con l'esproprio: lo Stato è riuscito ad acquisire, per 11 pubblico, a somme duemila volte più basse: seicento lire 11 metro, pagate agli .agricoltori dei templi-, lasciando loro, con il possesso, l'uso delle terre coltivate. Massimo Pallottino plaude all'iniziativa: .Un'operazione culturale — egli dice — eccezionale e d'avanguardia: dal concetto di sona archeologica, si e approdati, finalmente, al parco attrezzato-. Sabatino Moscati parla di Selinunte come -nuova frontiera archeologica', Andrea Carandlnl vorrebbe .moltiplicarne l'esempio, e subito aggiunge: • Non ci si può fermare al concetto di museo, la concezione del parco mostra una sensibilità avanzata, da ripetere in altre zone del Paese. . S'afferma il gusto per l'antico e, in .Sicilia, c'è chi progetta di riportare a Selinunte il suo Efebo. .E' nelle mie speranze: dichiara l'archeologo Vincenzo Tusa dal museo d'arte antica di Palermo che vede realizzarsi nel territorio della sua soprintendenza il primo parco Italiano. .L'Efebo — egli dice — con il fascino enigmatico delle sue forme, la storia misteriosa del furto e del recupero difficile, diventa l'emblema del grande paesaggio archeologico^ che dopo anni di battaglie e di ritardi comincia ad essere recintato. Dalle potenti, ossessive rovine della collina orientale, all'acropoli, alle masse ciclopiche del santuario della Malophoros riemerge la dignità, intatta, di un .insane l'il'o. per due millenni e mezzo. E, ancora oggi, l'assedio dell'edilizia estiva non smorza, a Selinunte, le cadenze di .grandiosa torturante marcia funebre, del racconto di Tucidide nella guerra del Peloponneso. In tanto splendore I resti di pietra sembrano rialzarsi nella geometria dei templi e ricomporsi. Si comincia dalla recinzione: un perimetro di otto chilometri. Il parco ingloba l'intera subcolonla di Megara Iblea: il santuario, la necropoli, la distesa degli undici templi. Dalla collina orientale, superato 11 corso del fiume Modione, la rete collega nella protezione dei duecentosettanta ettari tutto il compren- sorlo, sino ai blocchi più ordinali del santuario della Malophoros. Un'estensione, all'Interno, incontaminata e irripetibile, di dimensioni ardite, pari a tre volte la citta di Paestum o ad un'area sette volte più grande dell'Intero complesso del Foro Romano. Il progetto del grande parco è di Franco Mlnissl. architetto di nome, titolare, a Roma, della cattedra di Museogratia. Dinanzi al picchetti e al primi rotoli di rete, Mlnissl non s'azzarda a previsioni di tempi. Poi esce dal pessimi smo di un lavoro .sognato per anni, e azzarda: .Diciatto, venti mesi, e, se non ci saran no nuovi Intralci, il lavoro do vrebbe essere ultimato. Mlnissl. nel progettare il museo •all'aperto*, ha pensato di oscurare lo scempio abu slvo dell'abitato di Marinella con una duna artificiale: l'architetto Porcina! ha 11 compito di attrezzarla a verde nel tentativo di rlcomporvl la macchia mediterranea scomparsa. .Questa duna famigerata, ricorda Mlnissl, ci Ita fatto dannare*. L'abitato di Marinella tocca i limiti del parco. Nel mare delle casette abusive, delle strade che lasciano correre gli scarichi a cielo aperto, la duna del parco archeologico ha scatenato le Ire di chi meditava di trasformare in un albergo per turisti danarosi l'antica fattoria Florio, un edificio basso e pulito nel disegno, da sopraelevare per stanze da letto e grandi hall. Insorsero contro la duna e il parco il sindaco di Castelvetrano e 1 politici della regione. Con un indefinito .comitato cittadino* riuscirono a ritardare 1 lavori di sistemazione per due anni. Ora si procede. Mlnissl segue 11 restauro dell'edificio che era del Florio e Io trasforma In Antlquarlum. Sulla Collina orientale il bianco a calce e 11 miele carico della pietra danno alla Casa un nuovo splendore. E' stato riaperto 11 portico nel lato ad Est che l'uso agricolo, nel cortile dell'edificio, aveva murato. Sono completati i lati a Sud e a Nord. Ad Est è pronta la galleria In tutto eguale net volumi a quella che la tocca sul lato opposto. Ospiteranno un museo «atti¬ vo, non definitila, riutilizzabile*, spiega Mlnissl. -per la lettura del parco, con i modelli del templi in scala, per un complesso inteso come riserva di studi infinita e straordinaria*. Sul marmi abbattuti dai cartaginesi e dal terremoto del 728 corrono saltellanti le gazze, volteggiano. Immobili a tratti, 1 rapaci. .Difendiamo i nostri padri* ha detto l'operalo che ha 11 compito della recinzione, convinto ormai della necessità di conservare un ambiente Irripetibile. I resti del Tempio O, Incompiuto e crollato, mal saranno rialzati. Un progetto avanzatissimo aveva mobilitato la cultura Internazionale. S'è Unito. In ultimo, con l'accettare 11 criterio di chi non vuol toccare un angolo unico di archeologia e di paesaggio. .Non ce la siamo sentita — ammette 11 soprintendente Tusa — di rimuovere queste rovine meravigliose per rialzarle con il pericolo di non riuscire a ricomporre il tempio e di rimanere a metà del lavoro*. Racconta dell'ultimo Incontro con 11 ministro del Mezzogiorno: .Potremo cominciare il restauro del gigante abbattuto, dissi al ministro, soltanto se sulla sua poltrona non continueranno ad alternarsi volti nuovi che, tra un governo e l'altro, cambiano idea.. Per conservare 11 fascino della memoria, la strategia è mutata. Anni di battaglie, e 11 parco assume contorni reali. Selinunte diventa un esemplo. Per costituire 11 parco si è Intervenuti con l'esproprio. Settantasei proprietari si sono convinti di cedere alla mano pubblica 1 loro terreni che, adesso, continuano a coltivare In concessione. Non hanno la proprietà delle terre, dispongono del possesso. .In questo modo — dice Mlnissl — abbiamo scongiurato nuovi abusi, altri errori, ulteriori mlserissime speculazioni*. Un miliardo e mezzo per 220 ettari che si sono aggiunti ai cinquanta di proprietà demaniale. Altrettanto si spenderà per attrezzare 11 parco, per sistemare la fattoria che 1 Florio acquistarono dal principi Aragona Cortes, feudatari del luogo. Selinunte e 11 suo Efebo diventano l'emblema di una nuova politica per 11 territorio. Centocinquanta anni fa gli architetti Inglesi Harris ed Angeli sbarcarono In Sicilia alla ricerca di statue, a caccia di antichità. Dopo Siracusa, il gusto romantico per le rovine 11 condusse a Selinunte. In due mesi si sarebbero Impossessati di tutte le sculture del templi della Magna Orecla, dice Tusa, se Ferdinando II, Infuriato per la spoliazione, non avesse in tutta fretta decretato 11 divieto all'esportazione. Francesco Santini l'iik-riim. L'efebo di Selinunte l'ulcruto. Perseo uccide la Medusa in presenza di Athena: metopa del tempio C (VI secolo a C.)

Luoghi citati: Castelvetrano, Palermo, Roma, Sicilia, Siracusa