Un'ombra americana sul caso Chinnici

Un'ombra americana sui caso Camitici Le reazioni a Palermo e Caltanissetta agli arresti negli Stati Uniti Un'ombra americana sui caso Camitici Il procuratore Patene: «Non ci sono riflessi sul processo, ma potrebbe anche essere un depistoggio» PALERMO — L'operazione che l'Fbi e la Dea (l'ufficio antl-droga americano) hanno concluso con l'arresto di sette italiani negli Stati Uniti ha avuto immediate ripercussioni a Palermo e a Caltanissetta. Com'è noto, uno degli arrestati. Paolo La Porta, si è vantato con un agente federale che la sua organizzazione era riuscita a eliminare un magistrato siciliano che indagava sul traffico di droga. Ci si domanda ora se questo magistrato sia Rocco Chinnici (il giudice assassinato 11 29 luglio '83 sotto la sua abitazione con una carica di esplosivo collocata su di un'auto che causò la morte di due agenti della scorta e del portinaio del palazzo) e quali riflessi potrà avere questa confessione sul processo in corso a Caltanissetta che vede imputati come mandan¬ ti i fratelli Michele e Salvatore Greco (latitanti) e come esecutori Pietro Scarpisi. Vincenzo Rabito e 11 libanese Ghassan. Il procuratore della Repubblica Sebastiano Patanè. che in 40 giorni concluse le indagini sul caso Chinnici, ha ricordato che gli stessi sei Imputati sono stati incriminati anche per traffico internazionale di armi e stupefacenti (l'istruttoria è in corso a Palermo). -Cosi come mi è stata prospettata — ha detto Patanè —, la notizia non incide sul processo, che ha il suo fondamento nel traffico di droga importata dall'Oriente, raffinata in Sicilia e esportata anclie in America. Ciò comporta necessari collegamenti tra mafia del Palermitano e mafia americana, per altro abbondantemente provati, e quindi spiega come la strage Chinnici possa aver interessato anche la mafia americana*. Per il procuratore Patanè queste sarebbero -responsabllità aggiuntive-, ma il magistrato ha prudentemente precisato: -Occorre accertare se per caso non siamo davanti a un tentativo di depistaggio, chissà che cosa faranno gli avvocati lunedi alla ripresa del processo-. Una anticipazione in questo senso l'ha subito fornita 1' avv. Armando Veneto, difen¬ o nil o Oe a. era, e e r a è aae re ti o, li a e 1' n¬ sore di Pietro Scarpisl. «4 questo punto si può anche prospettare l'esigenza di un trasferimento della Corte d'Assise negli Stati Uniti, visto che il rito prescelto non consente Hi mandare gli atti al giudice istruttore-. Il legale ha annunciato che domani chiederà l'acquislzlone agli atti della dichiarazione di Paolo La Porta, ed è stato assai critico con il procuratore Patanè: «Afi sembra di poter ribadire già da oggi — ha detto — che il processo in corso risponde più all'esigenza di dare una risposta all'opinione pubblica allarmata da una strage di mafia che ad esigenze di vera giustizia*. Il pubblico ministero Di Natale non ritiene che le no a. r. (Continua a pagina 2 in quarta colonna)